Per molte persone anche il solo pensiero del lavoro è fonte di ansia e pausa ingestibili: questa patologia ha un nome (e una cura)
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Ansia, panico, terrore ci assalgono ogni volta che pensiamo al lavoro, o che ci troviamo di fronte a una nuova mansione da svolgere: forse soffriamo di ergofobia, letteralmente “paura del lavoro“.
Si tratta di una fobia specifica che colpisce un numero crescente di persone, soprattutto in un mondo del lavoro sempre più frenetico e competitivo. Scopriamo di più su questo disturbo, per riconoscerlo e contrastarlo.
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Che cos’è l’ergofobia
Il termine ergofobia, derivante dal greco ergon (lavoro) e phobos (paura), è relativamente recente, coniato solo nel XIX secolo. Tuttavia, la sofferenza che descrive è probabilmente molto più antica.
Già nell’antichità, infatti, si narravano storie di persone tormentate da un’inquietudine profonda al solo pensiero di doversi dedicare alle proprie attività lavorative.
Solo con l’avvento della psichiatria moderna, però, l’ergofobia è stata riconosciuta come un vero e proprio disturbo psicologico.
Negli ultimi anni, l’attenzione su questa fobia è cresciuta – complice il dilagare di stress lavorativo, burnout e precarietà che caratterizzano il mondo odierno.
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Sintomi del disturbo
Come ogni fobia, l’ergofobia si manifesta con una serie di sintomi ben precisi che, se non curati, possono avere un impatto significativo sulla vita di chi ne soffre. I più comuni includono:
- ansia intensa e immotivata al solo pensiero di andare al lavoro
- crisi di panico, con sudorazione, tachicardia e difficoltà respiratorie
- nausea, vertigini e sensazione di svenimento
- evitamento sistematico del posto di lavoro, con bugie, ritardi o addirittura dimissioni
- difficoltà di concentrazione e calo della produttività
- isolamento sociale e chiusura in se stessi.
Contrastare l’ergofobia
Ci teniamo a sottolinearlo: l’ergofobia non è sinonimo di pigrizia o mancanza di volontà. Chi ne soffre non è semplicemente demotivato o svogliato, ma vive un vero e proprio terrore nei confronti del lavoro.
La paura del lavoro e delle responsabilità, come ogni paura, è irrazionale e sproporzionata, e blocca chi ne soffre, paralizzandolo in uno stato di ansia da cui è difficile uscire.
Fortunatamente, l’ergofobia è una condizione curabile. Con il giusto supporto, è possibile superare la paura e tornare a vivere una vita lavorativa serena e produttiva. Ecco alcuni consigli utili:
- riconosci il problema – il primo passo è prendere coscienza della propria fobia e ammettere di avere bisogno di aiuto
- prenditi una pausa – se ci siamo resi conto della situazione in cui stiamo vivendo (e soffocando), prendersi una pausa di riposo e riflessione potrebbe essere un ottimo punto di partenza per riprendere in mano la propria vita
- parlane con un professionista – un terapeuta o uno psicologo può aiutare a comprendere le cause profonde dell’ergofobia e a sviluppare strategie efficaci per uscire dalla paralisi
- prova tecniche di rilassamento – oltre al supporto psicologico, possiamo imparare a gestire l’ansia attraverso tecniche come la respirazione consapevole, la meditazione o lo yoga
- sii graduale – è importante ricordare che guarire dalla condizione di ergofobia è un processo graduale che richiede tempo e pazienza: il ritorno al lavoro dopo un periodo di ergofobia deve avvenire gradualmente,
- circondati di persone che ti sostengono – è fondamentale, mentre curiamo la nostra ergofobia, poter fare affidamento sul supporto dei familiari, dei colleghi e del nostro capo: avendo presente il loro sostegno, il processo di guarigione sarà molto più semplice.
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