La scrupolosità morale rientra nei disturbi ossessivi compulsivi e comporta l'essere costantemente ossessionati dall'agire in modo etico
La scrupolosità rientra nei disturbi ossessivi compulsivi, ed è caratterizzata da un eccessivo senso di colpa e frustrazione che diventano patologici, legati a diversi aspetti della vita.
Chi è affetto da disturbo ossessivo compulsivo (DOC) può avere paura di scoprire, spontaneamente, di essere una persona violenta o dannosa, e che non è in grado di monitorare questi impulsi. Chi è ossessionato dall’orientamento sessuale, può essere eccessivamente preoccupato di scoprire di essere gay; oppure l’avere paura di essere una persona irresponsabile o antigienica perché, ad esempio, non ci si è disinfettati le mani dopo aver toccato per terra o, addirittura, una scarpa; o ancora controllare fino allo sfinimento se si è chiusa la porta di casa: tutto ciò può essere sinonimo di un disturbo ossessivo compulsivo.
Un’eccessiva “protezione dell’identità” che viene definita scrupolosità morale.
Ecco alcune manifestazioni più comuni di scrupolosità morale:
- eccessiva preoccupazione di essere onesti al 100%
- eccessiva preoccupazione di essere “buoni” o di non essere “cattivi”
- eccessiva preoccupazione di finire nei guai o di infrangere le regole
- eccessiva preoccupazione di aver commesso un atto commesso immorale
- essere preoccupati di non essere accettati dagli altri per le proprie azioni o per il proprio orientamento sessuale
- preoccupazione che un pensiero su un atto immorale possa essere il ricordo di un atto immorale che probabilmente non si è nemmeno verificato
- eccessiva preoccupazione che l’adulterio o qualche atto sleale possa aver avuto luogo o che sia avvenuto in passato.
La scrupolosità morale prende in prestito da altre comuni manifestazioni di disturbi compulsivi ossessivi; inoltre, sebbene sia stata classificata sotto le ossessioni religiose, in realtà rientra in quasi ogni tipo di disturbo ossessivo compulsivo, e si manifesta con:
- un eccessivo controllo della pulizia e delle condizioni igieniche
- un eccessivo controllo di ogni aspetto della propria vita
- ossessioni di orientamento sessuale, e pensare che sarebbe moralmente sbagliato ingannare gli altri sulle proprie attrazioni sessuali
- ossessioni legate alla pedofilia, ossia essere ossessionati di avere qualsiasi pensiero invadente su un bambino
- ossessioni legate alle relazionali personali
- avere paura che qualcosa di terribile possa accadere ai propri cari, atteggiamento che può provocare crisi di panico e attacchi di ansia
Quindi, la scrupolosità si manifesta quando una persona è eccessivamente preoccupata, e in uno stato di perenne ansia per la paura di fare qualcosa che va contro le proprie convinzioni morali, etiche e religiose.
Le persone affette da scrupolosità si sentiranno tormentate dal senso di colpa, perché un determinato pensiero ha attraversato la loro mente e potrebbero preoccuparsi di offendere il prossimo. Trascorreranno ore cercando di “recuperare al danno”; un vero e proprio comportamento compulsivo e una continua ossessione con lo scopo di ridurre il loro disagio.
Questo disturbo non si limita solo all’aspetto religioso; infatti, si parla di scrupolosità morale, quando si è troppo preoccupati di non trattare bene le persone, di mentire o di avere cattive motivazioni per fare qualcosa nei riguardi degli altri. Alcuni sintomi di scrupolosità morale includono la preoccupazione di:
- mentire, anche se non intenzionale (che potrebbe includere la paura di mentire per omissione o fuorviare accidentalmente le persone)
- discriminare inconsciamente le persone
- agire eticamente per interesse personale, invece di essere motivato nell’aiutare gli altri
- fare scelte etiche che si fanno sono davvero migliori per il bene superiore
- essere davvero persone “buone”
Chi è affetto da scrupolosità morale potrebbe:
- fare cose altruistiche solo per dimostrare a se stessi che si brave persone
- condividere eccessivamente o ripetere le informazioni in modo da non mentire all’altro
- discutere di etica per ore nella propria testa
- rifiutare di prendere decisioni perché non si riesce a capire qual è la decisione “migliore” in assoluto
- cercare di fare cose “buone” per compensare le cose “cattive” che si è fatto
Fortunatamente, con il giusto supporto, la scrupolosità si può curare. Spesso viene trattata con la terapia cognitivo comportamentale, che implica il confronto con i propri pensieri ossessivi senza impegnarsi in comportamenti o rituali compulsivi. Un’altra forma di terapia è l’accettazione e la consapevolezza della malattia, capire che non si è soli e che questo disturbo non definisce chi si è nella realtà.
Le persone che soffrono di un DOC spesso non chiedono aiuto perché provano sensi di colpa, vergogna o imbarazzo ad ammettere la presenza del disturbo. Al contrario, come raccomanda l’ISS, è invece raccomandato rivolgersi al medico specialista perché è molto improbabile che il disturbo migliori senza alcun tipo di intervento.
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Fonte: PubMed; PubMed; Springer; ScienceDirect; Cambridge University Press; PubMed
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