Non lasciarsi sopraffare da sentimenti di preoccupazione e ansia climatica è sempre più difficile: ecco qualche consiglio utile
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Ormai è impossibile negarlo: la crisi climatica è realtà non solo nella nostra vita quotidiana (eventi meteorologici estremi, temperature record, siccità…), ma anche nel dibattito pubblico, sui giornali e nei media.
Non pensare agli effetti dei cambiamenti climatici in atto sul nostro presente e, soprattutto, sul nostro futuro sembra essere un’impresa impossibile.
Non sorprende, quindi, che sempre più persone (soprattutto giovani) abbiano iniziato a subire gli effetti psicologici di questa situazione tanto grave e a soffrire di ansia climatica.
Uno studio condotto recentemente restituisce un quadro drammatico della situazione: i ricercatori hanno intervistato 10.000 giovanissimi (di età compresa tra 16 e 25 anni) provenienti da dieci Paesi in merito a questioni quali crisi climatica, siccità, accesso all’acqua potabile e inazione dei diversi Governi.
Il 59% dei partecipanti si è detto molto o estremamente preoccupato, mentre l’84% ha affermato di essere moderatamente preoccupato rispetto alle conseguenze della crisi climatica in atto.
Più della metà dei giovani intervistati hanno espresso sentimenti di tristezza, ansia, rabbia e impotenza in relazione alla situazione, e più del 45% degli intervistati ha affermato che i propri sentimenti riguardo al cambiamento climatico influenzano negativamente la propria vita quotidiana.
La situazione che stiamo vivendo è davvero disperata, e ve ne rendiamo conto ogni giorno con i nostri articoli che accendono i riflettori anche su quei Paesi o quelle aree del mondo “dimenticati” dai media occidentali, ma più gravemente colpiti dagli effetti della crisi climatica.
Tuttavia è fondamentale, anche nei momenti più bui, mantenere accesa un po’ di speranza per il futuro – soprattutto se si è ancora giovani: solo grazie a un atteggiamento di speranza e di ottimismo, potremo rimboccarci le maniche e provare a invertire la rotta.
Ecco quattro strategie che possiamo mettere in pratica già da oggi per provare a contenere l’ansia climatica e vivere la nostra quotidianità con meno preoccupazione.
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Affronta le tue emozioni
Per resistere agli effetti dell’ansia climatica, è importante non lasciarsi sopraffare dalle proprie emozioni, ma imparare a gestirle e governarle.
Se abbiamo assistito in prima persona a un evento estremo (come per esempio un’alluvione o un incendio), è importante che allo sgomento e all’angoscia faccia seguito una reazione dinamica e propositiva.
Se non riusciamo a gestire da soli le nostre emozioni, possiamo rivolgerci a un esperto o più semplicemente parlarne con un familiare o un amico: condividere le nostre preoccupazioni è un ottimo modo per analizzarle con maggiore freddezza e, in qualche modo, esorcizzarle.
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Passa all’azione
Il modo migliore per non lasciarsi sopraffare da emozioni negative è sicuramente agire. Chiediamoci cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per ridurre la nostra impronta carbonica, limitare lo spreco di risorse naturali, inquinare meno.
Potremmo decidere di passare a un’alimentazione di origine vegetale, che ha un impatto ambientale minore rispetto a quella con prodotti di origine animale, oppure smettere di comprare abiti fast fashion, di scarsa qualità e altamente inquinanti.
Potremmo limitare i nostri viaggi in aereo in favore di mezzi di trasporto meno inquinanti, o acquistare prodotti di seconda mano per limitare il consumo di nuove risorse.
Infine, potremmo eliminare tutti gli oggetti di plastica dalla nostra casa, preferendo a questo materiale inquinante e non riciclabile alternative più sostenibili.
Possono sembrare piccoli gesti di poca importanza ma, se fossero fatti da tutti, rappresenterebbero la chiave per contenere gli effetti della crisi climatica in atto.
Limita il tuo tempo online
Essere costantemente bombardati dalle notizie che arrivano dai media e dai social network, spesso rese sensazionalistiche da titoli a effetto e immagini scioccanti, è dannoso per la nostra salute psicologica.
È importante essere informati, ma la nostra mente ha bisogno di tempo per elaborare le informazioni che riceve: un surplus di contenuti drammatici e preoccupanti non ha altro effetto se non quello di aumentare i nostri livelli di ansia.
Impostiamo un limite alla fruizione di contenuti social legati all’attualità: potrebbe trattarsi di un quarto d’ora al mattino o durante la pausa pranzo. In questo modo, saremo informati ma non travolti dallo tsunami di notizie che finirebbe con il distruggerci.
Concentrati solo sull’oggi
Non si tratta di mettere la testa nella sabbia come lo struzzo per non vedere il futuro che ci attende, ma piuttosto di impegnarci oggi per provare a cambiare il destino del Pianeta.
Il futuro è incerto, e non possiamo fare previsioni certe su quali saranno gli effetti della crisi climatica sul nostro ambiente e sul nostro stile di vita.
Se è vero che non possiamo cambiare il passato, i cui effetti si ripercuotono su ciò che stiamo vivendo oggi, possiamo però cambiare il presente, che avrà un impatto sul futuro che verrà.
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