Diventare esperti in un certo settore non esclude la possibilità di cambiare rotta. Anzi, secondo Nassir Ghaemi, per sentirci davvero realizzati dovremmo cambiare vita (e lavoro) ogni 10 anni
Indice
Lavoriamo tutta la vita per diventare esperti di qualcosa, convinti che il successo si celi nella specializzazione. E se invece, una volta raggiunta l’agognata meta, fosse il caso di cambiare completamente rotta? Ne è convinto Nassir Ghaemi, psichiatra esperto di “felicità”, che in un articolo pubblicato su Psychology Today spiega che per evolvere e sentirci pienamente realizzati dovremmo cambiare lavoro ogni 10 anni.
Nassir ha fatto proprio così nel corso della propria vita: a 20 anni musicista, a 30 anni studente di economia e per altri 15 anni professore universitario. Poi, per il successivo decennio, leader dell’American Enterprise Institute e da lì, in seguito alla pubblicazione di alcuni libri di successo, professore di Harvard e guru della felicità. Chissà come sarebbe andata la sua vita se anziché cambiare tante volte, si fosse specializzato su una sola professione!
Ma perché, secondo Nassir Ghaemi, vale la pena cambiare ogni 10 anni?
Perché per tutto c’è una stagione
Perché per tutto c’è una stagione ed essere esperti in un determinato ambito non esclude la possibilità di esserlo in un altro, a seconda delle fasi della vita. Quando invece ci fossilizziamo in un solo settore, rischiamo di chiuderci in una bolla, ritardando il progresso anziché incentivarlo. Anche il medico-ricercatore, David Sackett, uno dei fondatori del movimento “Evidence-based Medicine” (EBM), credeva che quando si diventa esperti in qualcosa, bisogna passare ad altro. A suo parere gli esperti producono idee nuove prima di essere riconosciuti come tali ma poi, passano il resto della vita a difendere le idee precedenti, ostacolando ulteriori progressi.
Perché i cambiamenti possono rivelarsi meravigliose opportunità
Anche gli esperti tendono a rinchiudersi nella propria zona di comfort, che è il campo in cui si sentono onniscienti. Non è detto che questo atteggiamento porti al vero successo, inteso come realizzazione personale. Perché una volta che sappiamo tutto di qualcosa, passando ad altro potremmo scoprire che quel nuovo settore è ancora più interessante e ricco di opportunità.
Perché il successo iniziale può ostacolare il successo successivo
Avete presente gli accademici che iniziano la carriera a 30 anni, diventano famosi in un determinato campo di competenza a 40 anni, poi ottengono un mandato, il reddito garantito, e per tutta la seconda metà della vita si ritrovano a ripetere sempre le stesse cose? Normalmente, spiega Nassir, questa è considerata una carriera accademica di successo ma è davvero così? Il professore ritiene che, in casi di questo genere, il successo iniziale ostacoli il successo successivo.
Perché non è obbligatorio dedicarsi a una sola professione per tutta la vita
Cresciamo con l’idea di doverci dedicare a una sola professione per tutta la vita, ma perché costringerci a fare una sola cosa quando possiamo benissimo farne diverse? Secondo Nassir dovremmo concentrarci su ciò che intendiamo fare per un periodo di massimo 10 anni, terminati i quali dovremmo cambiare rotta anche se tutto è andato alla grande. Troppo spesso infatti pensiamo che i cambiamenti vadano fatti solo in seguito ai fallimenti, e invece sono sani a prescindere. Pianifichiamoli!
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Leggi anche: