Come riconoscere i pensieri negativi e imparare a trasformarli per accogliere la felicità

I pensieri negativi rappresentano un enorme ostacolo alla nostra felicità e al nostro sviluppo personale: ecco come riconoscerli ed eliminarli dalla nostra vita

La maggior parte delle nostre convinzioni su ciò che ci accade, sulle persone che ci circondano e anche su noi stessi dipende dai nostri pensieri, dal nostro modo di vedere e interpretare la vita.

Se abbiamo pensieri negativi, limitanti, sminuenti e giudicanti, non dovremmo sorprenderci se abbiamo un rapporto brutto con le altre persone e con noi stessi, se vediamo sempre tutto nero, se siamo pessimisti e non riusciamo a godere delle gioie e della bellezza della vita.

Al contrario, se invece abbiamo un atteggiamento positivo nei confronti della vita e degli altri, è naturale che sapremo apprezzare anche tutto ciò che ci circonda, che vedremo gli ostacoli e le difficoltà non come limiti, bensì come opportunità di crescita, che nutriremo grande fiducia nei confronti delle persone.

Insomma, avere il controllo dei propri pensieri è fondamentale per una vita felice. Ma cosa fare se viviamo costantemente ossessionati da pensieri negativi, rigidi e limitanti, che portano con sé una perdita di fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità, che ci impediscono di connetterci con gli altri o di guardare al futuro con un atteggiamento propositivo e fattivo?

Come riconoscere i pensieri negativi

Riconoscere i pensieri negativi non è una cosa semplice, poiché stiamo dando ascolto alla nostra voce interiore, a quella che abbiamo sempre ascoltato sin da piccoli (da quando abbiamo iniziato a formare un nostro pensiero sulle varie situazioni della vita). Tuttavia, esiste un esercizio molto semplice che può aiutarci.

Sistemiamoci in un luogo tranquillo dove sappiamo che non saremo disturbati, poi prendiamo carta e penna e facciamo un elenco delle nostre convinzioni e dei pensieri automatici che abbiamo in relazione a noi stessi, alla nostra vita e alle persone che ne fanno parte.

Per esempio, potremmo pensare di essere degli incapaci sul lavoro, di essere grassi, oppure di essere brutti, oppure che il nostro capo non ci stima o ancora che la nostra casa è troppo piccola o che il nostro lavoro non rispecchia le nostre vere potenzialità e così via.

Tutti gli esempi che abbiamo fatto sono ovviamente dei pensieri negativi ed è facile riconoscerli come tali una volta che sono stati messi nero su bianco. Ci si può chiedere, a questo punto, come fanno questi pensieri ad alterare così tanto la qualità della nostra vita? E anche in questo caso la risposta è molto semplice.

Se pensiamo di essere grassi, per esempio, impediremo a noi stessi di indossare degli abiti che magari ci piacciono, ma che pensiamo di non meritare con il fisico che abbiamo, oppure ci impediamo di andare in spiaggia o di indossare il costume da bagno.

Oppure, se riteniamo che il nostro capo al lavoro ci maltratti o non ci apprezzi per le nostre competenze e qualità, questo ci porterà a impegnarci sempre di meno sul lavoro che stiamo svolgendo e a dare sempre meno attenzione e importanza alle mansioni che ci vengono assegnate, con il risultato che peggioreremo le nostre performance lavorative.

O ancora, convinti di essere poco simpatici e divertenti con le altre persone, inizieremo a interpretare questo ruolo come fosse il nostro e quindi diventeremo effettivamente più antipatici agli occhi degli altri.

Trasformare i pensieri negativi

Una volta completata la nostra lista (questa operazione potrebbe richiedere anche più sedute per essere completata), rileggiamo ciò che abbiamo scritto e valutiamo quanti dei pensieri che abbiamo inserito nella lista sono effettivamente negativi e quanti positivi.

Sottolineiamo i pensieri negativi e riflettiamo come possiamo trasformarli per renderli positivi o quantomeno neutri. Iniziamo chiedendoci da dove arrivano questi pensieri e da quanto tempo fanno parte della nostra vita.

Molti dei pensieri limitanti e negativi che abbiamo oggi possono infatti essere il retaggio della nostra educazione, della nostra vita familiare oppure di esperienze negative e brutte che abbiamo avuto nel nostro passato, anche in un passato molto lontano e che continuano ad avere un effetto sulla nostra vita attuale.

Se la “fonte” del pensiero negativo non siano noi, è possibile che il pensiero non sia davvero interiorizzato e quindi in questo caso è molto facile liberarsene.

Al contrario, qualora la convinzione limitante fosse effettivamente frutto della nostra sensibilità, proviamo a sostituire i pensieri negativi e autolimitanti con pensieri che supportino le nostre capacità, le nostre competenze e i nostri valori.

Parliamo a noi stessi come se parlassimo a un amico sfiduciato, non insistiamo con cattiveria e giudizio negativo, ma indulgiamo con gentilezza affinché la persona (in questo caso noi stessi) si senta meglio e più accettata.

Con questo semplice esercizio, ripetuto magari più volte nell’arco dei mesi, inizieremo a modificare in maniera definitiva le nostre convinzioni limitanti e attueremo un cambiamento radicale nella nostra esistenza.

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