Conosci il paradosso Wu-Wei? Sforzarsi di meno per generare più successo

Una mentalità wu-wei promuove un'azione senza sforzo e stati di flusso non impegnativi, attraverso i quali ottenere maggiore successo

Una mentalità wu-wei promuove un’azione senza sforzo e stati di flusso non impegnativi, attraverso i quali ottenere maggiore successo

Wu-wei è un antico concetto filosofico emerso dal taoismo; si tratta di una mentalità non impegnata che facilita la cosiddetta, azione senza sforzo. Le pratiche di consapevolezza che promuovono gli stati mentali wu-wei, incoraggiano il flusso, la fluidità e la disinvoltura.

L’apprendimento motorio implicito è la chiave di Wu-wei: è più facile mantenere una mentalità non impegnata quando i movimenti coordinati avvengono automaticamente. Può sembrare contro-intuitivo, ma una mentalità non impegnata aumenta le possibilità di un atleta di esibirsi senza sforzo, e vincere. (Leggi ache

Questo paradosso è che: sforzarsi di meno, non sforzarsi di vincere a tutti i costi, spesso genera maggiore successo. Una mentalità di questo tipo implica lasciar andare e non pensare troppo; questo stato mentale (noto anche come Mushin) facilita le esperienze e un senso di disinvoltura, che aprono le porte al picco delle prestazioni. (Leggi anche: La leggenda indiana dell’aquila che ci insegna come affrontare i cambiamenti)

Una panoramica concettuale 

L'”alternativa Wu-wei” pubblicata di recente nell’Asian Journal of Sport and Exercise Psychology esamina il potere di una mentalità non impegnata nel contesto di flusso, non dualità, Zen, Mushin, motivazione, obiettivi e apprendimento implicito.

Un’ulteriore comprensione del Wu-wei e del non sforzarsi, potrebbe aggiungere nuove dimensioni al modo in cui viene percepito il successo nello sport. Lasciarsi andare e seguire il flusso, quindi, sembrano essere sinonimi di non sforzarsi; gli stati mentali non impegnati beneficiano dell’automaticità dell’apprendimento implicito.

In particolare, l’apprendimento motorio implicito, non pensante, e l’automaticità giocano un ruolo chiave nell’alternativa Wu-wei. Oltre alla questione del non sforzarsi, un’altra questione rilevante da affrontare è, se è necessario un impegno cognitivo consapevole affinché si verifichi l’apprendimento delle abilità. Gli stati mentali senza sforzo si basano sulla memoria muscolare implicita, ossia non coinvolgendo eccessivamente i sistemi cognitivi cerebrali, un atleta aumenta la probabilità di sperimentare un flusso senza attrito, o superfluidità.

Questo concetto si può interpretare in questo modo: potrebbe esserci una maggiore probabilità che si lasci scorrere l’azione, quando le abilità vengono acquisite attraverso l’apprendimento implicito. Al contrario, quando le abilità vengono apprese attraverso un’elaborazione cognitiva eccessiva, una situazione stressante potrebbe far tornare l’individuo al processo cognitivo pensando troppo, facendo in modo che le azioni non scorrano liberamente.

In conclusione, così come per gli altri precetti taoisti, anche il Wu-wei ha lo scopo di far entrare il praticante in contatto con la natura del proprio essere e dell’universo, in modo tale da condurlo al successo e alla beatitudine.

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Fonte: ScienceDirect

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