Come far produrre al nostro corpo le sostanze e gli ormoni che ci fanno stare bene

Gli ingredienti della nostra felicità e come "autoprodurli".

Adrenalina, dopamina, endorfine, ossitocina, serotonina, gaba: il nostro livello di benessere e felicità dipende da queste 6 preziose sostanze.

Prodotte, spontaneamente, dal nostro organismo possono essere ulteriormente “sollecitate” da scelte alimentari e/o attività che possiamo includere nella nostra routine quotidiana. Vediamo come.

ADRENALINA

L’adrenalina ci regala la spinta “eccitante” che ci consente di reagire in velocità per affrontare una situazione che percepiamo come pericolosa, faticosa: ci aiuta ad affrontare le situazioni di stress e di drammatica urgenza. C’è chi la ricerca praticando sport estremi ma, in realtà, ognuno di noi può avvantaggiarsi di questa particolare sostanza secreta dalle surrenali semplicemente imparando ad uscire dalla propria zona di comfort. Significa, ad esempio: aprirsi ad “ambiti ignoti”, sconosciuti; misurarsi con obiettivi nuovi; fare cose mai fatte prima. Uscire dalla routine, dal noto che “rassicura” proprio perché (bello o brutto che sia) è conosciuto.

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DOPAMINA

La motivazione è invece un bel propulsore per la produzione di dopamina. È così che funziona, infatti, il nostro sistema interno di ricompensa: riusciamo ad essere contenti, entusiasti, nulla ci può fermare. Facciamo qualcosa che ci piace, siamo motivati perciò a perseguirlo e sappiamo resistere ad eventuali distrazioni che ci vorrebbero portare altrove. Al contrario, se la dopamina è bassa, tendiamo a diventare demotivati, inconcludenti. Come aumentarla o sostenerla ad un buon livello? Innanzitutto lavorando per individuare quali sono i nostri valori, le nostre autentiche aspirazioni di realizzazione: lì si può ritrovare una motivazione forte, intrinseca, che ha potenzialmente la sostanza per affrontare tutte le sfide. Le aspirazioni profonde devono essere poi tradotte in obiettivi da perseguire, e gli obiettivi vanno definiti in azioni, a breve, medio e lungo termine.

Esercizio fisico, meditazione aiutano la produzione di dopamina. Lo stesso fa l’alimentazione (a proposito: meglio ridurre caffeina e zuccheri; via libera alle banane); in particolar modo va considerata anche la salute del microbiota intestinale.

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ENDORFINE

Quando si parla di endorfine, oramai tutti sanno che sono legate al benessere. Al piacere. Al rilassamento. Come sollecitarne la produzione? Basta immergersi nella bellezza che ci circonda: di un tramonto, di un paesaggio, di un bambino, di un animale che vive felice. Di quello che vogliamo, lasciandoci pervadere da quella sensazione profonda. Ricevere massaggi, dare e ricevere carezze, meditare, ascoltare musica, annusare profumi con note piacevoli (a proposito: l’olio essenziale di lavanda è antistress ed “endorfinico” per chiunque) sono altri modi per stimolarle, così come con tutte le attività fisiche che hanno spontaneamente un’armonia e un ritmo (ad esempio: camminare nella natura, nuotare, ballare e fare l’amore). E poi c’è anche il piacere della gola: ovviamente il cioccolato fondente ma in generale qualunque piatto che sia di proprio gusto. A patto che venga assaporato: il vero piacere, infatti, non si può percepire nella voracità, nella velocità ma nella lentezza, nel riconoscimento appagato da parte delle papille gustative.

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OSSITOCINA

E poi c’è lei, l’ormone del legame affettivo e dell’amore, l’ossitocina. La dimostrazione che volere bene agli altri è assolutamente “egoistico”: i primi a trarne beneficio, infatti, siamo noi. Il livello di ossitocina, e del conseguente benessere che ne deriva, aumenta dopo pochi secondi di un abbraccio (ovviamente a patto che non sia un “abbraccio finto”, di convenienza o convenzione); cresce nella vicinanza di una persona cara e nell’espressione di un gesto di affetto, di una parola di conforto o di apprezzamento. Sale quando ascoltiamo chi ci sta parlando o se ci sentiamo ascoltati, nel profondo, mentre ci raccontiamo. Cresce quando siamo con i nostri animali domestici o facciamo meditazione. E trae beneficio da un pianto liberatorio, che consente di scaricare la tensione o l’ansia o la fatica di un momento.

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SEROTONINA

E la serotonina, il cosiddetto ormone della felicità? Secondo numerosi studi scientifici ci sono due modi naturali per facilitare la produzione spontanea di serotonina: il primo è far diventare la meditazione una pratica regolare; il secondo è l’attività sportiva (regolare ma non eccessiva). Anche in questo caso, possiamo dare un contributo attivo con le scelte alimentari: caffeina e carboidrati semplici sono nemici della serotonina (meglio quindi pane, pasta, riso integrali e legumi). Tra gli alleati, oltre al classico cioccolato fondente, abbiamo invece. banane, prugne, ananas, kiwi, noci, semi di sesamo e girasole e tutte le verdure a foglia verde.

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GABA

Il Gaba, aiuta a bruciare i grassi, favorisce la stabilizzazione della pressione del sangue ma – soprattutto – ha un effetto rilassante sia per la mente che per il corpo. Aiuta ad avere un sonno ristoratore, favorendo le fasi REM. Agisce in modo attivo contro i sintomi dello stress, aiuta nell’ansia. Dove trovarlo, è presto detto: ad esempio tutti i cibi fermentati sono ricchi di Gaba. Semplici da introdurre nella nostra alimentazione sono anche: mandorle, noci, arance, banane, lenticchie, avena, cereali e riso integrali, broccoli e spinaci. E, di nuovo, ritorna il ruolo – importante – della meditazione: nel 2010 i ricercatori dell’Università di Boston hanno provato non solo che il livello di Gaba sale del 26% dopo soli 60 min di meditazione ma anche che, per favorire la produzione, la meditazione è molto più efficace dell’attività fisica.

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COME PRODURRE… LA FELICITA’

Concludendo, la ricetta magica per il benessere si può riassumere in tre punti: 1) scegliere uno stile di vita sano (mangiare un po’ di tutto, preferendo cibi di stagione e prodotti in modo attento alla Terra, a km 0; muoversi, fare attività fisica e camminare, respirare nella Natura); 2) prevedere nella routine quotidiana un momento di meditazione e, 3) coltivare buone relazioni, sincere e affettuose.

Che poi, in pratica, significa che se mettiamo attenzione e cuore nelle cose della nostra vita, se le nostre scelte quotidiane sono orientate ad una volontà di bene non egoista ma che sa rispettare anche l’interesse di tutti, e se creiamo una rete di relazioni autentiche, questo diventa un sostegno che ci fa essere spontaneamente felici, nella mente e nel corpo. A prescindere dalle possibili oscillazioni degli eventi della vita.

Anna Maria Cebrelli

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