Secondo una nuova ricerca la musica ritmata e allegra facilita il pensiero creativo divergente.
Metti di stare in un ambiente silenzioso. Oppure con un sottofondo musicale classico: potrebbe essere un ritmo lento, che trasmette tranquillità (ad esempio Carnival of the Animals: XIII. The Swan di Saint-Saens); un’andatura veloce, allegra (come La Primavera di Vivaldi); o un procedere lento e triste (l’Adagio for Strings di Barber) o, al contrario, serrato e ansiogeno (Marte, il portatore di Guerra di Holst). Cambia la tua creatività?
Si può provare, facendo degli esperimenti e vedendo l’effetto che fanno i diversi brani sul proprio rendimento. L’alternativa è dar, subito, fiducia ad uno studio condotto da Simone M. Ritter e Sam Ferguson; i risultati sono piuttosto chiari: ascoltare musica allegra facilita il pensiero creativo divergente.
Secondo Joy Paul Guilford, psicologo americano, il pensiero divergente è la capacità di produrre più soluzioni alternative rispetto ad un determinato problema (e si differenza dal pensiero convergente che, al contrario, enfatizza l’accuratezza e la logica, applica le ricerche convenzionali, il riconoscimento e le strategie decisionali). Il pensiero creativo divergente richiede creatività, fluidità, flessibilità, abilità nel guardare – riordinare – ripensare – organizzare – immaginare in modo non convenzionale o ordinario le cose, gli elementi che si hanno a disposizione; creando combinazioni inaspettate, riconoscendo i collegamenti tra associati remoti o trasformando le informazioni in dati inattesi.
Creativi si nasce o si diventa? Sicuramente ci sono talenti spontanei, innati, ma è altrettanto certo che sia chi li possiede senza sforzo che tutti gli altri possono mettere a frutto, arricchire e sviluppare la propria creatività: è un lavoro continuo per “entrare in confidenza”, imparare a dialogarci e poi applicarla. Quindi, qualunque sia il nostro individuale (attuale) livello di pensiero divergente, la buona notizia è che tutti possiamo agevolarlo, allenarlo e incrementarlo.
Gli strumenti che la scienza ha dimostrato essere efficaci sono numerosi (tra quelli più conosciuti, il brainstorming) ma non c’è dubbio che la strada più facile, per chiunque, sia l’ascolto musicale (può essere facilmente integrato nella nostra vita quotidiana e – spiegano i ricercatori – “può fornire un mezzo innovativo per facilitare la conoscenza creativa in tutti i contesti – scientifici, educativi e organizzativi – in cui si rende utile o necessario un pensiero creativo”) unito al buon umore (gli studi dimostrano che migliora la capacità di utilizzare il pensiero divergente, facilita la flessibilità cognitiva e quindi l’originalità, la fluidità)
Quindi, riassumendo, quando serve un guizzo nuovo, se è necessario trovare un’altra strada, soluzioni differenti, se si cerca un’ispirazione, bando al silenzio: mettiamo come sottofondo una bella musica, attivante (ritmata) e allegra. Facilita l’espansione e la connessione creativa di quel momento. Se poi anche la disposizione interiore è allegra o quantomeno serena, gli effetti si sommeranno. Allora… che ne dite, si va, cominciamo con Vivaldi?
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