Certi rumori ci fanno proprio impazzire. Ora la scienza sta finalmente provando a capire perché, senza demonizzare questo disturbo
Certi rumori ci fanno proprio impazzire. Ora la scienza sta finalmente provando a capire perché, senza demonizzare questo disturbo che affligge un terzo della popolazione mondiale
Tutti abbiamo un rumore che proprio ci irrita. Può essere lo stridio delle unghie sulla lavagna, o anche qualcuno seduto a tavola accanto a noi che mastica rumorosamente, o ancora il ticchettio delle dita sul tavolo. Ma perché questi rumori ci danno così tanto fastidio da farci arrabbiare e, soprattutto, perché ciò che infastidisce varia da persona a persona?
Secondo un nuovo studio, il primo che va in questa direzione, le sensazioni stressanti provocate dal vedere le dita di qualcuno tamburellare su un tavolo (o una masticazione rumorosa) sono un fenomeno psicologico estremamente comune – che interessa una persona su tre al mondo. Gli esperti chiamano questo fenomeno Misokinesia (dal greco ‘odio del movimento’): questa irritazione è connessa, a sua volta, alla misofonia – un fastidio che si presenta ogni volta che sentiamo uno stesso suono ripetuto ossessivamente.
La Misokinesia è definita come una risposta emotiva fortemente negative alla vista di movimenti piccolo e ripetitivi compiuti da qualcun altro, come ad esempio tamburellare distrattamente con le dita sul tavolo – spiegano i ricercatori della University of British Columbia. – Sorprendentemente, manca una adeguata ricerca scientifica su questo problema, benché ne soffrano molte persone.
(Leggi anche: Sei stressato? I segnali di avvertimento del tuo corpo che non dovresti ignorare)
Per studiare un po’ meglio il problema, i ricercatori canadesi hanno condotto una serie di esperimenti su più di 4.000 persone, osservando le sensazioni generate alla vista o all’ascolto di determinati stimoli. È emerso che circa un terzo dei partecipanti ha manifestato forme di Misokinesia davanti a stimoli ripetitivi come il tamburellare delle dita – a dimostrazione che il problema non affligge solo la popolazione affetta da malattia mentale, ma che è ampiamente diffuso in buona parte della popolazione sana.
Sempre grazie all’osservazione sui volontari, è emerso che non sempre la Misokinesia è connessa a una sensibilità di tipo acustico (la misofonia), e che il fenomeno si manifesta in gradi molto diversi nelle varie persone, con alcune che si sono dette solo lievemente infastidite e altre gravemente irritate dal suono ripetuto. Inoltre, i ricercatori hanno condotto test per vedere se la misochinesia ha origine per una iper-sensibilità della vista, o piuttosto per una incapacità del soggetto di ignorare piccoli movimenti ‘distrattori’ nella propria visuale.
Una delle prospettive più interessanti è quella di capire se i cosiddetti ‘neuroni specchio’ sono in qualche modo coinvolti nell’insorgenza del disturbo: questi neuroni si attiverebbero ogni volta che vediamo qualcuno compiere un piccolo gesto compulsivo, trasmettendoci lo stato d’animo (stress, panico, nervosismo) della persona che compie il gesto fastidioso.
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Fonte: Nature
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