Questi suoni ti scatenano un odio profondo verso chi li ha prodotti? Probabilmente soffi di misofonia

Non riesci proprio a sopportare il rumore di chi mangia a fianco a te? È probabile che tu soffra di misofonia, ossia quel disturbo che fa sì che alcuni suoni creino un vero e proprio disagio psicologico.

Forse a qualcuno di voi è capitato di stare a cena con i propri amici o in famiglia e improvvisamente, invece di godersi il pasto e la compagnia, soffermarsi sul rumore che fa la bocca di qualche commensale mentre consuma e mastica il cibo, magari un po’ troppo rumorosamente. Questa situazione, in alcuni casi, può trasformare un piacevole momento di condivisione in un vero e proprio calvario uditivo.

Si tratta della misofonia (letteralmente “odio del suono”) che è stata inserita nella famiglia dei disturbi di ansia in cui l’irritazione e il nervosismo nascono dal soffermarsi su piccoli dettagli come appunto, tra i più frequenti, il rumore della masticazione e della deglutizione. Le conseguenze sul momento che genera questo disturbo possono essere perdita di concentrazione, disgusto, scatti di rabbia ma anche veri e propri sentimenti di risentimento e odio verso la persona che fa rumore mentre mangia. Spesso poi chi ne soffre sceglie proprio di allontanarsi da tavola.

Questo disturbo neuro-psicologico è abbastanza comune, ma molto poco diagnosticato. Naturalmente a tutti può capitare di essere infastiditi da qualcuno che mangia troppo rumorosamente, ma questo è nel limite della normalità finché però non va ad influire sulla quotidianità rovinando in alcuni casi anche la vita sociale, come avviene spesso in caso di misofonia.

Sintomi di misofonia

La parola “misofonia” è stata coniata dai dottori Pawel Jastreboff e Margaret Jastreboff intorno al 2000. Questo termine deriva dal greco “misos”, che significa avversione e “foné”, che significa suono. Quindi possiamo definire  la misofonia come “sensibilità selettiva al suono”, in pratica una diminuzione della tolleranza a determinati suoni: quelli che per la maggior parte delle persone sono rumori di sottofondo, per chi soffre di questo disturbo sono suoni profondamente sgradevoli. Per le persone con misofonia, ad esempio, far tintinnare le posate, tamburellare le dita o masticare diventano insopportabili anche se la maggior parte dei suoni che causano questo disagio hanno in realtà, un’intensità relativamente bassa, nell’ordine di 40-50 decibel.

Le persone che soffrono di questo disturbo o malattia provano:

rabbia

panico

paura

disagio

profondo odio e voglia di attaccare la persona che produce questi suoni

I rumori che li fanno scattare possono essere normali come quelli prodotti:

  • mangiando,
  • bevendo,
  • sorseggiando,
  • respirando,
  • tossendo
  • sgranocchiando

Le persone con misofonia possono sviluppare una vera ossessione per questi rumori. Poi l’ipersensibilità si diffonde scatenando un’intolleranza verso quelle persone e/o situazioni in cui si producono quei suoni. In alcuni casi molto gravi, la persona può diventare così intollerante che possono verificarsi comportamenti violenti nei confronti di oggetti, persone o animali coinvolti.

Qquest’avversità verso i suoni è amplificata se le persone che li ascoltano hanno legami sentimentali con chi li produce come nel caso di partners, parenti o amici intimi.

L’origine del disturbo e il trattamento della misofonia

La salute mentale varia a seconda delle reazioni biochimiche che avvengono nel nostro cervello dove continuamente vengono sintetizzati e lavorano dei neurotrasmettitori. Tra questi, la serotonina e la dopamina sono talvolta presenti in quantità troppo grandi o troppo piccole e queste variazioni possono essere fonte di problemi tra cui appunto la misofonia.

C’è uno studio di qualche anno fa in cui si sono fatti passi avanti importanti sulla conoscenza di questo disturbo. I ricercatori di San Diego (California) hanno infatti scoperto che particolari suoni, come ad esempio quello della masticazione, in alcuni individui innescano reazioni cosiddette fight or flight (combatti o fuggi), cioè quelle in cui il corpo si prepara a reagire ad un pericolo producendo adrenalina e cortisolo che aumentano il battito cardiaco, la respirazione e il tono muscolare per aiutare a fronteggiare al meglio la situazione, appunto scappando o reagendo con forza.

In un’altra ricerca, pubblicata su Current Biology, alcuni ricercatori sono arrivati più o meno allo stesso risultato: ascoltare i rumori di gente che mastica hanno fatto sì che le persone misofoniche vedessero aumentato il battito cardiaco e la conduttanza cutanea (ossia la variazione della resistenza elettrica della pelle), sempre reazioni tipiche del fight or flight.

Spesso in caso di misofonia diagnosticata il medico prescrive dei farmaci il cui compito è proprio quello di regolare i livelli dei neurotrasmettitori, principalmente della serotonina, ma l’intervento terapeutico deve essere preso in considerazione su più livelli. Lo psicologo francese Jérôme Palazzolo è convinto ad esempio che può essere particolarmente di aiuto a chi soffre di questo disturbo intraprendere un percorso di terapia cognitivo-comportamentale che consente alla persona di fronteggiare meglio i sintomi che compaiono in presenza di rumori molesti.

L’obiettivo è quello di ‘disimparare’ i comportamenti che ostacolano e adottare invece quelli che permettono una vita sociale positiva partendo dalla presa di coscienza dei propri pensieri, sentimenti e del mondo interiore. Ci si sofferma ad esempio ad analizzare quali sono le reazioni corporee che causano la situazione stressante, quali le circostanze in cui i sintomi sono comparsi la prima volta e quali le conseguenze familiari, sociali, professionali della presenza di questo problema.

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