Un vecchio detto stabilisce che i veri amici si contano sulle dita della mano, mentre un nuovo studio rivoluziona il concetto di amicizia, stabilendo che si diventa migliori amici dopo aver trascorso circa 200 ore assieme.
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Un vecchio detto stabilisce che i veri amici si contano sulle dita della mano, mentre un nuovo studio rivoluziona il concetto di amicizia, stabilendo che si diventa migliori amici dopo aver trascorso circa 200 ore assieme.
L’amicizia è uno dei sentimenti più belli perché la mancanza di contatto umano nella propria vita, può essere devastante a livello psicologico. Chiaramente ritagliarsi un po’ di spazio per riflettere da soli fa bene, diverso è se passiamo dei periodi in completa solitudine che potrebbero minare la nostra fragilità emotiva.
Oggi anche grazie ai social network è facile ritrovare amici di vecchia data che per un motivo o un altro abbia perso di vista, ma la raccomandazione è (quando possibile) di parlarci, ridere e uscirci insieme nella vita reale, magari davanti ad una tazza di caffè o un buon bicchiere di vino.
L’amicizia si può trasformare nel corso del tempo, mentre diventiamo adulti, ma i veri amici non cambiano mai e cercano di essere sempre presenti nelle situazioni difficili. Quante volte vi è capitato di non vedervi per tanto tempo e poi al primo incontro la distanza è stata annullata?
La volpe e il Piccolo Principe
O ancora, chi non ricorda la bellissima storia di amicizia tra la volpe e il Piccolo principe? Riportiamo uno dei passi che ne riassumono il senso:
“Chi sei?” domandò il piccolo principe, “sei molto carino…”.
“Sono la volpe” disse la volpe.
“Vieni a giocare con me!”, le propose il piccolo principe, “sono così triste…”.
“Non posso giocare con te”, disse la volpe, “non sono addomesticata”.
“Ah! Scusa” fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
“Che cosa vuol dire ‘addomesticare’?”.
“Non sei di queste parti, tu”, disse la volpe, “che cosa cerchi?”.
“Cerco gli uomini” disse il piccolo principe.
“Gli uomini” disse la volpe, “hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso! Allevano anche le galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?”.
“No”, disse il piccolo principe. “Cerco degli amici. Che cosa vuol dire “addomesticare”‘”.
“È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”…”.
“Creare dei legami?”.
“Certo”, disse la volpe. “Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te e neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro.
Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”.
“Comincio a capire”, disse il piccolo principe (…).
Lo studio sull’amicizia
Jeffrey Hall, professore di comunicazione all’Università del Kansas, è l’autore della teoria di Communicate Bond Belong (CBB), che stabilisce “che un’interazione sociale opera all’interno di un sistema omeostatico, sviluppato da pressioni interne che vanno a saziare il bisogno di appartenere e conservare l’energia sociale”.
Senza perderci in paroloni, in sintesi Hall stabilisce che per soddisfare dei bisogni sociali, le persone investono tempo ed energia. E fin qui, niente di nuovo. La novità è, invece, che i ricercatori hanno quantificato quanto tempo ci vuole per diventare best friend.
Un tempo per l’amicizia
Nello studio, i ricercatori hanno intervistato 355 adulti che si erano trasferiti in una nuova città nei sei mesi precedenti. I partecipanti erano, quindi, tutte persone che sono state costrette dalle circostanze a costruire un nuovo circolo sociale per ripristinare il loro ambiente.
Ad ogni partecipante è stato chiesto di identificare nuove persone che avevano incontrato, escludendo familiari, persone conosciute per interessi romantici o che avevano incontrato in precedenza. I partecipanti hanno specificato dove hanno incontrato la nuova persona e quanto tempo avevano trascorso insieme. Ogni nuova persona introdotta in un circolo sociale è stata valutata su una scala: dalla conoscenza al migliore amico.
Un secondo studio ha coinvolto 112 matricole dell’Università del Kansas, quindi studenti con opportunità di incontrare nuove persone e fare amicizia. A loro è stato chiesto di nominare due nuovi conoscenti e poi di riferire ai ricercatori per tre volte nel corso di nove settimane di università, come queste relazioni erano cambiate.
Che cosa è emerso?
In termini di tempo, ci sono volute 50 ore di interazione per passare da un conoscente ad un amico occasionale, 90 ore da un amico casuale ad un amico, e più di 200 ore perché una persona cadesse nella cornice del “migliore amico”. Conoscenti che non si erano mai spostati nel circolo sociale di solito avevano trascorso meno di 30 ore insieme.Ovviamente però non è una cosa automatica perché passare del tempo insieme non trasforma due persone in amici.
Alcuni dei partecipanti hanno riferito di aver trascorso centinaia di ore con colleghi che erano ancora classificati come conoscenti alla fine dello studio. Questo di solito accade quando i conoscenti non passano il tempo libero insieme (fuori da scuola o dal lavoro).Al di là dello studio, che potrebbe essere opinabile, avere degli amici è meraviglioso perché riempiono la nostra vita e la caricano di felicità.
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Dominella Trunfio
Fonte foto: Caroline Tillery – Etsy