Guarire dalle ferite emotive che ci portiamo dietro dall'infanzia è sempre un percorso difficile e doloroso, ma può aiutarci a vivere meglio e con più consapevolezza il nostro presente
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Non ci pensiamo spesso, ma quanto di quello che siamo noi oggi dipende dalle scelte che abbiamo fatto nel passato e, soprattutto, dal modo in cui abbiamo vissuto la nostra infanzia?
Se oggi abbiamo delle particolari fragilità, ci sentiamo bloccati da una convinzione limitante che apparentemente non ci siamo imposti da soli, o se non riusciamo a smussare un lato del nostro carattere, potrebbe voler dire che abbiamo dentro di noi una ferita emotiva aperta, non ancora rimarginata.
Le esperienze che compiamo durante l’infanzia – in termini esplorativi, affettivi, relazionali – sono quelle che più di tutte le altre incidono sulla nostra personalità e formano il nostro carattere.
Aver subito un’esperienza drammatica, come un lutto o un grave problema di salute, può avere strascichi fino all’età adulta. Ma non c’è bisogno di un trauma così eclatante per ritrovarsi, da adulti, con una ferita emotiva non ancora rimarginata.
Anche l’aver subito un certo comportamento dei genitori nei nostri confronti – anaffettivo, distaccato, troppo severo e giudicante, narcisistico – può riflettersi nella nostra esistenza da adulti.
Il problema sorge quando, una volta diventati grandi, dobbiamo fare i conti con i traumi del passato e con le cicatrici che essi hanno lasciato.
È tutt’altro che facile rivivere quelle ferite, quei dolori che ci hanno fatto male nel profondo, e lo è ancora di più riconoscere a noi stessi che gli adulti che ci hanno cresciuto, con i loro atteggiamenti e i loro comportamenti, hanno inciso negativamente nella nostra crescita.
In merito a questo secondo punto, è bene ricordare che nessuna persona è perfetta, e che quindi neanche i nostri genitori lo sono (benché da piccoli li abbiamo idealizzati).
Magari hanno provato a crescerci nel modo migliore che conoscevano, facendo i conti in prima persona con i propri limiti e i propri difetti, e non dobbiamo nutrire astio nei loro confronti se hanno commesso degli errori con noi.
In questo articolo vogliamo raccogliere ed elencare i principali tipi di ferite emotive che possono affliggerci ancora oggi, nel presente, e suggerirvi qualche strategia utile per iniziare un processo di cicatrizzazione.
Sottolineiamo che, per guarire da una ferita emotiva, il primo passo è comprendere e accettare che quel trauma è esistito, ha fatto parte della nostra vita e ha lasciato strascichi.
Se non riconosciamo cosa (o chi) ci ha fatto stare male, se non entriamo dentro quel dolore mai del tutto superato, non potremo mai riuscire a chiudere la nostra ferita emotiva.
I tipi di ferite
Ferite di manipolazione
- Controllo. Se abbiamo una estrema tendenza al controllo di ogni piccolo dettaglio della nostra vita (e di quella delle persone che ci circondano), se per noi tutto deve essere pianificato in ogni minimo dettaglio e non ammettiamo variazioni alla nostra rigida tabella di marcia, potremmo aver subito un eccessivo controllo da parte dei nostri genitori quando eravamo piccoli.
- Sfruttamento. Avete presente quei bambini eccezionali, che fanno mille attività (scolastiche e non) e che si dimostrano brillanti in tutto quello che fanno? Questi “fenomeni da baraccone” di cui i genitori si vantano si trasformeranno in adulti estremamente insicuri, troppo giudicanti e severi con se stessi, che non si accontentano mai dei risultati che ottengono.
- Tradimento. Tradire la sua fiducia è la ferita più grave che si possa infliggere a un bambino: non deve stupire che un bambino che si è sentito deluso e tradito da un adulto, che ha infranto il patto di fiducia, avrà difficoltà a fidarsi di un amico o di un partner da grande, e non sarà in grado di lasciarsi andare completamente.
- Colpa. Un bambino che viene sempre colpevolizzato per tutto quello che succede diventerà un adulto alle prese con un costante senso di colpa difficile da scardinare, e si porterà dietro un perenne bisogno di essere amato, considerato, apprezzato.
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Ferite di violenza
- Attacco. Se oggi siamo persone violente, in senso strettamente fisico ma anche in senso psicologico, probabilmente è perché da bambini abbiamo a nostra volta subito violenze, botte e punizioni corporali da parte dei nostri genitori. Un bambino maltrattato e picchiato comprenderà che è giusto e lecito usare la forza contro i più deboli (come bambini, anziani, malati, poveri), e non proverà empatia né compassione per chi è meno fortunato di lui.
- Giudizio. Un bambino che si è sempre sentito sotto lo sguardo giudicante degli adulti, che ha sempre subito il peso del giudizio altrui e che non si è mai sentito libero di esprimere la propria personalità e le proprie idee, sarà inevitabilmente un adulto giudicante nei confronti degli altri e al tempo stesso sempre bisognoso di conferme e approvazioni dal mondo esterno.
- Vergogna. Se oggi abbiamo una bassa autostima, non riusciamo a fidarci degli altri e proviamo vergogna ad “aprirci” ed esporre i nostri punti deboli e le nostre fragilità, forse è perché da piccoli i nostri adulti di riferimento ci hanno cresciuto a suon di offese, sminuendo il nostro potenziale e ricordandoci in ogni momento la nostra inutilità, la nostra inefficienza, la nostra incapacità a fare questo o quello.
- Violazione. Infine, se oggi abbiamo problemi con la nostra sessualità, se non ci sentiamo a nostro agio con il nostro corpo e nella relazione con il nostro partner, potremmo aver subito abusi da parte dei nostri genitori. Potrebbe trattarsi di episodi di vera e propria violenza sessuale, o più semplicemente dell’apprendimento di un senso estremo di pudore e vergogna legato al proprio corpo, che oggi si traduce in una incapacità di lasciarsi andare e di vivere la propria sessualità in modo sereno.
Ferite da rifiuto
- Rifiuto. Un bambino che non ha ricevuto affetto ma che è sempre stato rifiutato, abbandonato a se stesso, non amato, diventerà un adulto con gravi difficoltà nelle relazioni sociali e sentimentali, che tenderà a evitare impegni “seri” per paura di subire nuovamente l’esperienza traumatica del rifiuto.
- Bisogno. Un adulto che tende a screditare tutto quello che fa, ad autosabotarsi, a non apprezzare i propri pregi e i propri punti di forza, è stato forse un bambino che non si è sentito apprezzato da piccolo, che ha sempre avuto la percezione di essere invisibile per i suoi genitori, e che oggi ha tanto bisogno di affetto e rassicurazioni.
Come guarire dalle nostre ferite emotive
Come sempre accade, comprendere il problema è già metà della soluzione. Anche nel caso delle ferite emotive che fanno parte della nostra vita adulta, capire quali sono le ragioni alla base di esse è il primo passo per la loro guarigione.
Ovviamente non tutti i traumi sono uguali e non tutte le ferite sono profonde allo stesso modo. In generale, possiamo dire che le ferite emotive si rimarginano con dolore e fatica, ma lasciano comunque cicatrici che non ci abbandoneranno mai.
Il nostro consiglio, se vi trovate a vivere una situazione di disagio emotivo, è quello di iniziare a praticare la scrittura emotiva: questa tecnica di diario personale, in cui tiriamo fuori tutto ciò che ci angoscia e ci affligge senza censure né freni, può essere un primo passo verso la comprensione delle nostre ferite.
Una volta capiti i motivi delle nostre paure e dei nostri limiti attuali, possiamo decidere di rivolgerci a uno psicologo a un terapeuta: un professionista sarà in grado di aiutarci nel modo più corretto e adatto al nostro problema, permettendoci finalmente di cicatrizzare la nostra ferita emotiva.
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