(Ri)conoscere le proprie emozioni e imparare a esprimerle è il primo passo per una vita più serena - come dimostra il nuovo capitolo della saga Pixar "Inside Out", ora nelle sale
Indice
Torna sul grande schermo la magia Pixar con Inside Out 2, un sequel ricco di emozioni (è proprio il caso di dirlo!) e nuove sfide per la protagonista Riley e la sua famiglia.
Nel primo film, Riley era una ragazzina di 11 anni alle prese con un trasloco che scatena in lei tutte le possibili emozioni che una bambina può provare.
Ora la ritroviamo adolescente e costretta a confrontarsi con tutti i problemi e le difficoltà tipici di questa complicata fase della vita – e, con essi, anche un nuovo ventaglio di emozioni: Noia, Ansia, Invidia e Imbarazzo.
Le emozioni sono ciò che dà senso e colore alla nostra esistenza, e il mondo di Inside Out ce lo dimostra: sono proprio le emozioni che guidano la protagonista e ognuno di noi attraverso i numerosi cambiamenti che la vita ci pone davanti e che, in qualche modo, indirizzano le nostre azioni.
Le emozioni primarie…
Le emozioni protagoniste del primo film sono chiamate emozioni primarie o emozioni di base, stando alle dalle teorie dello psicologo statunitense Paul Ekman: gioia, tristezza, rabbia, disgusto e paura. A queste Ekman aggiunge anche una sesta emozione, la sorpresa, che però non è stata inserita fra i personaggi del cartone.
Le emozioni sono segnali potenti che ci informano su noi stessi e sul mondo che ci circonda. Influenzano i nostri pensieri, i nostri comportamenti e le nostre relazioni. Sono presenti fin dalla nascita e svolgono un ruolo fondamentale nella nostra sopravvivenza:
Gioia
Associata a sensazioni positive come felicità, divertimento e appagamento, la gioia ci spinge a cercare esperienze piacevoli e gratificanti.
Tristezza
Spesso associata a dolore, perdita e delusione, la tristezza ci permette di elaborare esperienze negative e di ricostruire il nostro equilibrio emotivo.
Paura
La paura è un’emozione fondamentale per la sopravvivenza, perché ci segnala situazioni di pericolo e ci spinge a reagire per proteggerci.
Rabbia
Legata a frustrazione, ingiustizia e minacce, la rabbia è l’emozione che ci dà la forza per difendere noi stessi e ciò che ci sta a cuore.
Disgusto
Il disgusto è un’emozione di repulsione verso ciò che consideriamo nocivo o pericoloso, permettendoci di proteggerci da potenziali contaminazioni.
…e quelle secondarie
Ovviamente, il mondo delle emozioni è molto più complesso e variegato: proprio come in una tavolozza di colori, in cui le tinte primarie si fondono per creare nuove nuances, la combinazione delle emozioni primarie dà luogo a numerose emozioni secondarie.
Le emozioni secondarie si sviluppano nel corso della vita e sono influenzate dalle nostre esperienze e dal contesto sociale: sono più complesse e sfumate delle emozioni primarie e possono coinvolgere diverse aree del nostro cervello.
Nel nuovo capitolo di Inside Out troviamo quattro emozioni secondarie, tipiche dell’età adolescenziale, che vanno ad arricchire l’universo emotivo della protagonista Riley.
Noia
Caratterizzata da una mancanza di stimoli e interesse, la noia può spingerci a cercare nuove esperienze e a sviluppare la nostra creatività.
Ansia
Una risposta anticipatoria a un pericolo percepito, l’ansia ci aiuta a prepararci ad affrontare situazioni impegnative. Tuttavia, un’ansia eccessiva può diventare invalidante.
Invidia
Un desiderio di ciò che possiedono gli altri, l’invidia può spingerci a migliorare noi stessi o a competere con gli altri.
Imbarazzo
Una sensazione di disagio causata da una percezione di inadeguatezza o di giudizio negativo, l’imbarazzo può insegnarci a comportarci in modo più consono alle norme sociali.
L’importanza di esprimere le proprie emozioni
Il film della Disney ci ricorda ancora una volta l’importanza di esprimere, anche con le parole, ciò che si agita nel nostro animo – nel bene e nel male.
Reprimere o negare le nostre emozioni può avere conseguenze negative sulla nostra salute mentale e fisica: può portare a stress, ansia, depressione e persino malattie croniche.
Al contrario, imparare a esprimere le nostre emozioni in modo sano ci permette di:
- capire meglio noi stessi: riconoscendo e accettando le nostre emozioni, possiamo imparare a comprenderne le cause e i loro effetti su di noi
- migliorare le nostre relazioni con gli altri: esprimere le nostre emozioni in modo assertivo ci aiuta a comunicare in modo più efficace con gli altri e a costruire relazioni più solide
- gestire meglio lo stress: imparare a esprimere e gestire le emozioni in modo sano ci aiuta ad affrontare meglio le situazioni stressanti
- migliorare la creatività: essere in grado di esprimere liberamente le nostre emozioni può aiutarci a trovare soluzioni più creative ai problemi e a realizzare il nostro potenziale.
Iniziare a validare le nostre emozioni
Abbiamo compreso i vantaggi e i benefici dell’esprimere le nostre emozioni in modo sano, ma non si tratta sempre di un’operazione facile: dire cosa si agita nel nostro animo non è semplice, perché spesso nemmeno noi riusciamo a comprenderlo appieno.
Il primo passo per esprimere le nostre emozioni in modo sano, quindi, è validarle. Ciò significa accettare e riconoscere la validità delle nostre emozioni, sia positive che negative. Ecco alcuni consigli per iniziare a validare:
- presta attenzione alle tue emozioni: prenditi del tempo per riflettere su come ti senti e su cosa sta causando le tue emozioni; in questo caso, pratiche come la meditazione o il journaling possono essere di grande aiuto
- accetta le tue emozioni: osserva ciò che provi senza giudicare né criticare le tue emozioni. Tutte le emozioni sono valide e hanno un senso.
- etichetta le tue emozioni: infine, dare un nome alle tue emozioni può aiutarti a comprenderle e a gestirle meglio.
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