La tua vita di coppia è felice? Cinque segnali che ti avvisano se il "rischio infelicità" per voi è in agguato
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La felicità, nella vita di coppia, è come lo sfondo su cui si possono appoggiare tutti gli eventi della vita: dà sostegno, nutre, e si nutre delle esperienze condivise, del senso di appartenenza che cresce, delle attenzioni amorose che reciprocamente ci si scambia, dell’intimità che si approfondisce e cementa la relazione. A volte però si incrina; ad un certo punto – quasi senza che uno ne abbia una chiara consapevolezza – qualcosa non funziona più come prima.
Ci si adagia in una mediocrità tranquilla, potenzialmente pericolosa (perché foriera di infelicità) e piano piano cambiano i comportamenti. Eccone cinque segnali a cui prestare attenzione, prima che sia troppo tardi.
Poche condivisioni
In una relazione felice fa piacere condividere pensieri, fatti della propria vita con la persona amata. Non si tratta, naturalmente di dire tutto-tutto ma del raccontare se stessi, le piccole confidenze. Approfondisce la conoscenza e crea intimità. Ognuno ha il suo livello di condivisione ma se nel tempo è diminuito, se il ritmo della vita riesce regolarmente ad ostacolare la comunicazione, se il piacere di mettere in comune pensieri-azioni-episodi non c’è più… ecco, attenzione.
Va sempre tutto bene
All’inizio di una relazione, gli occhi “dell’ammmmore” fanno vedere sempre tutto rosa; il sentimento e la buona predisposizione in effetti consentono di guardare alle cose importanti; fanno tralasciare i piccoli, insignificanti fatti (in realtà, talvolta, anche aspetti che marginali non sono). Ma poi, il normale tran tran quotidiano, e il fisiologico ridimensionamento del picco di entusiasmo, riportano ad una visione più realistica, per quanto innamorata.
Quindi capita di confrontarsi più chiaramente su quanto del/della partner non ci va (abitudini, comportamenti e via discorrendo: dai calzini sparsi per la casa, al tubetto di dentifricio, si sa che gli usi e i costumi sono i più differenti). Ad un certo punto però le “lamentele” possono finire. Magicamente. E invece di tirare un sospiro di sollievo (perché la “rottura” è finita), è il momento di preoccuparsi: potrebbe voler dire che la persona che ci sta accanto pensa che dirti le cose oramai sia inutile, non perché le ha accettate come parte di te ma perché ti considera una causa persa. E le frustrazioni che si accumulano silenziosamente possono diventare ruminazioni mentali o affettive che bene non fanno. Tantomeno rendono felici.
Troppe lamentele e discussioni
C’è anche il lato opposto della medaglia. Troppe lamentele e pochi apprezzamenti ricevuti (o espressi nei confronti della persona che ci sta accanto). È il cosiddetto rapporto magico di Gottman: servono 5 interazioni reciproche positive, amorevoli, costruttive per bilanciarne 1 negativa. Se questo bilanciamento si perde, quantomeno stabilmente, l’infelicità personale cresce e la relazione è messa a dura prova, quanto a durata.
Il rapporto 5:1 – Lo sapevi che…? from Anna Maria Cebrelli, Love Coach on Vimeo.
Direzioni e obiettivi divergenti
Anche se si vive insieme è assolutamente legittimo, anzi è un bene, che ciascuno mantenga i propri interessi, segua le proprie passioni e obiettivi. Ma tutto questo dovrebbe essere ricompreso all’interno di una meta sovraordinata, che è la vita e gli obiettivi di coppia. Quando si comincia a perdere tale riferimento, l’investimento che si fa sulla propria relazione sta diminuendo: che sia causa o conseguenza della poca soddisfazione di coppia, poco importa. È un segnale davvero importante di allerta.
Comfort noioso
Nei primi periodi di una relazione (mesi o anche anni), ci si rende belli per l’altro o l’altra, si fanno sorprese, ci si inventa e si pensano situazioni speciali. Lo sguardo è sempre pronto a cogliere, della persona amata, aspetti nuovi e belli. Nella comodità di una relazione che pare consolidata, il rischio è dare per scontata la persona che si ama. La si vede sempre uguale a se stessa, nota e arcinota. Non ci sono più sorprese, non ci sono più emozioni. Più che infelicità è un vago senso di noia potenzialmente pericoloso perché quell’anelato senso di felicità eccitante in genere porta in due direzioni: una va verso la frustrazione (che diventerà poi aggressività più o meno sottile e diretta verso il partner) l’altra consiste nel guardarsi intorno. Occhio, dunque.
Una cosa è importante però ricordare: non c’è quasi nessuna infelicità che non sia superabile. Se entrambi si lavora su se stessi e, anche, sulla relazione, ogni crisi può, assolutamente e sempre sviluppare nuove risorse e – dopo una fase “down” – portare la vita di coppia su un livello di soddisfazione e felicità persino superiore a prima.
È anche questo il bello di camminare e, attraverso la vita e la coppia, crescere insieme.
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