Gennaio non finirà mai? Gli psicologi spiegano perché il primo mese sembra sempre il più lungo

Per molte persone gennaio sembra non passare mai: ecco perché questo mese ci sembra così lungo (e perché ci sentiamo così tristi)

Il primo mese dell’anno sta ormai per concludersi. Se state mormorando un Finalmente! e vi state chiedendo come mai il mese di gennaio sia sembrato infinito, continuate a leggere questo articolo: vi spieghiamo perché gennaio sembra il mese più lungo dell’anno.

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I buoni propositi di gennaio (e come vanno in frantumi)

Vi abbiamo già raccontato del cosiddetto Blue Monday, ovvero del giorno più triste dell’anno secondo la definizione dello psicologo Cliff Arnal.

Questa espressione si riferisce al terzo lunedì di gennaio (quest’anno capitato il 15 gennaio), un giorno in cui l’euforia delle feste natalizie è ormai spenta, la motivazione connessa ai propositi per il nuovo anno inizia a scemare e noi ci ritroviamo tristi e avviliti – peggio di come stavamo alla fine dell’anno precedente.

Secondo Arnall ci sono diversi fattori – tra cui il tempo trascorso dalle vacanze natalizie, il meteo, il debito accumulato durante le festività, la motivazione e la necessità di intraprendere nuove azioni – che concorrono a renderci più tristi nella seconda metà del mese di gennaio.

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Perché gennaio è un mese triste

Secondo gli psicologi, l’umore tutt’altro che allegro che inizia a manifestarsi in occasione del Blue Monday ci accompagnerà per molti giorni durante il mese di gennaio, che inizierà a sembrarci sempre più lungo e a tratti addirittura asfissiante.

Dopo aver trascorso un periodo natalizio piacevole, durante il quale ci siamo scambiati regali e abbiamo mangiato tante cose buone, abbiamo dedicato tempo e impegno alla stesura della lista di obiettivi e buoni propositi per il nuovo anno e ci siamo preparati per iniziare a tutto gas.

Ci siamo iscritti in palestra, abbiamo deciso di iniziare una nuova dieta, di rinnovare il guardaroba, di mettere mano a quell’attività che desideriamo fare da tempo ma che non siamo mai riusciti a portare avanti per un periodo di tempo molto lungo.

Siamo certi che il nuovo anno sarà il nostro anno, quello in cui riusciremo a realizzare obiettivi ambiziosi e a realizzare desideri e aspettative.

Purtroppo però la motivazione iniziale, il propulsore che dovrebbe spingere il nostro cambiamento, si esaurisce dopo poche settimane.

Le incombenze della quotidianità, i problemi da affrontare, l’assenza di supporto da parte di chi ci circonda, infine la pigrizia possono rappresentare fattori di blocco al cambiamento.

Inoltre, molte persone potrebbero improvvisamente rendersi conto di aver speso troppo nel periodo natalizio, e la frustrazione per l’insicurezza economica va a peggiorare il quadro di insoddisfazione e disagio che si sta delineando.

Il malessere che inizia ad affliggerci e che ci soffoca sempre più contribuisce alla nostra percezione alterata del tempo che passa, e ci sembra che gennaio non finisca mai.

In generale, quando proviamo disagio o dolore, quando siamo annoiati o ansiosi, ci focalizziamo molto sul nostro disagio e prestiamo maggiore attenzione al tempo che passa, dilatandolo.

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