Saggio è chi evita coloro che sono inclini allo schadenfreude, coloro, cioè, che godono delle sconfitte altrui. Meglio, insomma, attorniarci di persone che incarnino l’esatto opposto, il freudenfreude, che può effettivamente migliorare le relazioni piuttosto che comprometterle. Ma di cosa stiamo parlando?
È un po’ come vivere indirettamente attraverso le vittorie degli altri, come quando trovano un nuovo lavoro, trovano il partner della loro vita o anche semplicemente finiscono un compito sulla loro lista di cose da fare. Lo freudenfreude, nome tedesco che solo all’apparenza è impronunciabile, è un po’ questo: una visione empatica della vita che fa stare in pace con noi stessi e con gli altri.
Freudenfreude (letteralmente: gioia gioia) altro non che è un termine tedesco che significa provare gioia per i successi degli altri. È in contrapposizione allo schadenfreude, altro termine tedesco corrispondente più o meno al nostro aticofilia e che il New York Times, nel 2002, definiva come il “guilty pleasure” per la sofferenza di altri.
Ma gli psicologi sono sempre più convinti che sia il freudenfreude a poter effettivamente migliorare le nostre relazioni, diretta conseguenza del fatto è che il nostro desiderio più grande sia proprio quello di avere accanto persone contente di quello che siamo e facciamo.
Freudenfreude o schadenfreude?
Secondo lo studio The Role of Freudenfreude and Schadenfreude in Depression, se da un lato la tendenza allo schadenfreude è legata alla competizione che si instaura tra due persone, che paradossalmente è quasi un fatto naturale, dall’altro lo freudenfreude potrebbe/dovrebbe anche essere acquisito negli anni.
Catherine Chambliss, alla guida della ricerca, suggerisce che imparare a reagire alle buone notizie degli altri mettendo da parte invidie e competizione è una delle competenze più importanti per instaurare amicizie o relazioni di valore. Tutto ciò per perseguire un unico vantaggio: stare bene con sé stessi.
Come acquisire lo freudenfreude
Nulla viene per caso e nulla è facile. Se si vuole essere felici per gli altri in certi casi bisogna lavorare sodo: basta volerlo e magari sforzarsi. Quello che bisogna tenere in mente è che essere contenti per i successi di chi ci è vicino non è impossibile, ma ci vogliono spesso forza di volontà e un grosso lavoro individuale.
Proviamo, insomma, a stare vicino a un amico non solo momenti di difficoltà ma anche in quelli felici, godendo delle sue conquiste.
Secondo la dottoressa Aimee Daramus, è necessario partire da alcune domande del tipo “oggi ti è successo qualcosa di bello?” “oppure sono contento per te”. Ciò spinge l’altra persona a riflettere sui propri successi e a sentirsi a sua volta meglio.
Per praticare consapevolmente la freudenfreude, prima sii attento e poi prendi nota per celebrare le cose buone che stanno accadendo alle persone intorno a te. Una componente principale da tenere a mente è che nessun successo è troppo piccolo.
Trova i piccoli successi che puoi davvero premiare, rafforzare e riconoscere in una persona.
Le persone notano che ti accorgi e si rendono conto che i loro sforzi fanno la differenza. Il che potrebbe essere una motivazione sufficiente per continuare a lottare per il successo.
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Fonte: Well+Good
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