Come supportare psicologicamente una persona vicina a qualcuno che soffre? Ecco le frasi da dire (e quelle da evitare) per mostrare empatia
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Quando una persona cara sta accompagnando un familiare in un momento difficile, il nostro primo istinto è di confortarla e darle sostegno. Tuttavia, a volte le parole che scegliamo possono avere l’effetto opposto, ferendo involontariamente chi e vicino a chi soffre.
Le parole sono armi potentissime: quando una persona sta soffrendo, ha bisogno di sentirsi ascoltata, compresa e supportata e le frasi sbagliate possono invalidare le sue emozioni, farla sentire sola amplificando il suo dolore.
In questa articolo, analizziamo alcune frasi da evitare quando si sta vicino a chi sta male. Esploreremo le ragioni per cui queste frasi possono risultare dannose e forniremo alternative più empatiche e costruttive.
“So come ti senti.”
Sebbene l’intenzione sia di mostrare empatia, questa frase può risultare controproducente: ricordiamo che nessuno può davvero conoscere le emozioni altrui, se non le vive in prima persona.
Ogni persona ha un’esperienza unica del dolore e della sofferenza, influenzata da fattori individuali come la storia personale, il carattere e la cultura. Affermare di sapere come si sente l’altra persona non fa altro che peggiorare il suo stato emotivo.
Possiamo, invece, porci in una disposizione d’ascolto e utilizzare frasi come:
- “Immagino che tu stia attraversando un momento molto difficile.”
- “Mi dispiace davvero tanto per quello che stai passando.”
“Non è poi così grave.”
Anche minimizzare la sofferenza altrui non è di aiuto: questo atteggiamento può far sentire la persona non ascoltata e incompresa, amplificando il senso di solitudine e frustrazione.
È importante, invece, riconoscere la validità e l’intensità delle emozioni altrui, anche se non le comprendiamo appieno.
Anche in questo caso, mostriamo comprensione e disponibilità ad ascoltare e aiutare attraverso frasi come:
- “Voglio capire meglio come ti senti.”
- “Puoi raccontarmi cosa stai passando?”
- “C’è qualcosa che posso fare per te?”
“Tirati su!”
Seppur detta con le migliori intenzioni, questa frase può suonare come un rimprovero o un invito a reprimere le proprie emozioni.
È importante, invece, ricordare che ognuno ha il diritto di vivere e di esprimere la propria sofferenza nel modo che ritiene più in accordo con la propria sensibilità.
Incoraggiare una persona a “tirarsi su” può farla sentire non compresa e in colpa per non riuscire a superare il dolore in modo immediato. Ecco cosa possiamo dire invece per mostrare empatia:
- “Prenditi il tempo di cui hai bisogno per elaborare le tue emozioni.”
- “È normale sentirsi tristi, arrabbiati o spaventati nella tua situazione.”
“Pensa a chi sta peggio di te.”
Anche se detta con l’intento di consolare, questa frase può risultare controproducente: ovviamente ci saranno sempre condizioni più gravi o più drammatiche, ma paragoni di questo tipo non aiutano la persona a sentirsi meglio, anzi, possono farla sentire in colpa per la propria sofferenza.
È importante ricordare che ogni esperienza è unica e non va minimizzata o paragonata ad altre. Ecco come possiamo mostrare rispetto ed empatia per le emozioni altrui:
- “La tua sofferenza è importante e merita di essere ascoltata.”
- “Sono qui per te e voglio aiutarti a trovare il modo di affrontare la tua sofferenza.”
“Vedrai che passerà presto.”
In un momento di difficoltà, quando accanto a sé si ha una persona alle prese con una grande sofferenza, pensare in modo ottimista è impossibile.
Ecco perché questa frase può risultare sgradevole e offensiva. Inoltre, non è detto che la sofferenza passi presto, e dare false speranze può essere deleterio.
Al contrario, possiamo mostrare vicinanza e supporto concreti dicendo:
- “So che questo è un momento difficile, ma ci sono persone che ti vogliono bene e ti aiuteranno ad affrontarlo.”
- “Prenditi il tempo di cui hai bisogno per guarire.”
“Non pensarci troppo.”
Questa frase è irrealistica e non aiuta la persona ad affrontare la situazione. Davanti a una sofferenza intensa, come quella causata da una malattia grave o da un lutto, è impossibile “non pensarci”.
In altre parole, minimizzare la sofferenza e invitare a reprimerla non è una strategia efficace. Ecco come possiamo esprimere vicinanza a chi sta soffrendo:
- “È normale pensare a quello che sta succedendo.”
- “Possiamo trovare insieme dei modi per affrontare la tua sofferenza.”
“Devi essere più forte per lui/lei.”
Si tratta di una frase accusatoria e colpevolizzante che non aiuta la persona ad affrontare il dolore. La sofferenza non è una scelta e non è legata alla forza o alla debolezza di una persona.
Al contrario, attribuire la sofferenza a una mancanza di forza può aumentare il senso di inadeguatezza e di frustrazione. Come possiamo esprimere empatia? Ecco qualche esempio:
- “Non è colpa tua se stai soffrendo.”
- “Il dolore che provi è reale e va riconosciuto.”
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