Negli ultimi mesi, a causa della pandemia, il benessere psichico dei minori è diminuito di oltre il 10% a livello mondiale, con il raddoppio dei bambini sotto la soglia del disagio. Ad aumentare sono la rabbia e la noia, ma anche la difficoltà di concentrazione, il senso di solitudine e di impotenza, stress e disturbi del sonno. E patologie anche più severe come disturbi del comportamento alimentare e autolesionismo
In Italia i disturbi neuropsichici dell’età evolutiva colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, tra il 10 e il 20% della popolazione infantile e adolescenziale tra gli 0 e i 17 anni, con manifestazioni molto diverse tra loro per tipologia, decorso e prognosi.
La loro incidenza è in ascesa, tanto che si stime che in meno di dieci anni è raddoppiato il numero di bambini e adolescenti seguiti nei servizi di neuropsichiatria.
Sono i dati allarmanti che snocciola la SINPIA, la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza in occasione della Giornata Nazionale per la Promozione del Neurosviluppo dell’11 maggio scorso.
La prevalenza raddoppiata dei disturbi neuropsichici è certamente espressione di un trend già presente nei 10 anni precedenti – spiega Antonella Costantino, Past President della SINPIA e Direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (UONPIA) della Fondazione IRCCS “Ca’ Granda” Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – la pandemia ha però mostrato come una diminuzione delle attenzioni collettive ai bisogni neuropsichici di bambini e adolescenti possa avere conseguenze drammatiche sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo complessivo, in particolare per coloro che già presentavano vulnerabilità.
A tutto ciò si aggiunge l’impatto sempre più negativo delle diseguaglianze economiche, sociali, e culturali, a loro volta aggravate da eventi ulteriormente destabilizzanti come la guerra, insieme all’indifferenza, alla negazione, all’incomprensione, all’ostilità e allo stigma, ha una valenza dirompente nell’incremento dei disturbi neuropsichiatrici.
I problemi conseguenti ai disturbi neuropsichici dell’età evolutiva sono ormai drammatici e tragicamente trascurati, sia in termini di messa in campo di adeguate strategie di prevenzione sia in termini di risorse per la cura – conclude la Elisa Fazzi. Occorrono risorse e risposte di sistema, integrate e coordinate tra educativo, sociale e sanitario, nell’ambito di un cambiamento culturale profondo che apra all’innovazione ed al futuro, perché tutti i bambini e ragazzi con disturbi del Neurosviluppo e le loro famiglie vedano finalmente riconosciuto il diritto a cure appropriate e tempestive e vedano garantito il loro massimo potenziale di sviluppo.
Cosa possiamo fare noi? I bimbi e gli adolescenti si trovano in uno spazio di sviluppo in cui è di fondamentale importanza un contatto regolare con i loro coetanei e siano in grado di sviluppare relazioni strette e continue anche con gli adulti fuori casa, come i loro insegnanti o i loro allenatori. Intanto noi cerchiamo di parlare loro e di ascoltarli e facciamoci aiutare a riconoscere la depressione e ad imparare i segni premonitori di atti estremi.
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Fonte: SINPIA
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