Effetto Pigmalione: cos’è e come puoi sfruttare a tuo vantaggio la profezia che si autoavvera

Avete mai sentito parlare dell'effetto Pigmalione? Ecco cos'è e come funziona la profezia che si autoavvera

Avete mai sentito parlare dell’effetto Pigmalione? Ecco cos’è e come funziona la profezia che si autoavvera

Lo chiamano “profezia che si autoavvera”, è il cosiddetto effetto Pigmalione, meccanismo psicologico per il quale i comportamenti di una persona vengono influenzati dalle aspettative altrui, nel bene o nel male. Scopriamo cos’è e come funziona.  (Leggi anche: Effetto Pigmalione: perché quello che pensi si avvererà)

Effetto Pigmalione: le origini

L’effetto Pigmalione, noto anche come effetto Rosenthal, nasce con Robert Rosenthal, professore e psicologo dell’Università della California che fu il primo a fare ricerche a tema negli anni sessanta, influenzato dall’opera teatrale omonima di George Bernard Shaw, derivante a sua volta dal mito greco di Pigmalione.

Il mito racconta che Pigmalione scolpì la statua di una donna bellissima, di cui si innamorò a tal punto da chiedere ad Afrodite di trasformarla in una donna vera e propria. La dea accettò ed esaudì il suo desiderio.

Da qui deriva il significato odierno di pigmalione, che si riferisce a una persona che assume il ruolo di maestro nei confronti di un’altra meno colta, plasmandone la personalità. 

Effetto Pigmalione a scuola

Per dimostrare l’effetto Pigmalione, Robert Rosenthal condusse un esperimento in una scuola elementare insieme alla maestra Leone Jacobson, accorgendosi che le aspettative degli insegnanti sugli alunni ne influenzavano il rendimento, in positivo o in negativo. 

Durante l’esperimento vennero comunicati agli insegnanti di una classe con studenti dai rendimenti e dalle capacità simili, i nomi di alcuni bambini con punteggio più elevato di QI. Punteggi che non corrispondevano alla realtà perché erano stati sorteggiati casualmente.

Dopo un anno vennero misurati i risultati scolastici dei bambini con (finto) QI elevato, che rispetto agli altri dimostrarono un miglioramento notevole. Sapendo che avevano QI elevato, le aspettative degli insegnanti nei loro confronti erano aumentate a tal punto da influenzarne in positivo le prestazioni. 

Se da un lato è una buona notizia, dall’altro è pessima. Perché la stessa cosa può accadere all’inverso. Quando l’insegnante si aspetta poco dall’alunno, tende ad adottare atteggiamenti che fanno sentire quest’ultimo peggiore, inducendolo a interiorizzare il giudizio e a comportarsi di conseguenza.

Effetto Pigmalione in altri ambiti: dal lavoro alla famiglia

Studiato inizialmente in ambito scolastico, l’effetto Pigmalione può estendersi anche ad altri settori come quello lavorativo. In questo caso sono le aspettative del manager sui dipendenti a influenzarne le prestazioni. Ma il meccanismo rimane lo stesso.

Quando vogliamo impressionare un datore di lavoro che ha elevate aspettative su di noi, tendiamo a comportarci in modo da soddisfarle, impegnandoci di più e credendo di più in noi stessi e nelle nostre capacità di portarlo a termine nel migliore dei modi possibili. Ed ecco che la “profezia” di successo si avvera. Ma se il datore di lavoro si aspetta poco, il dipendente condizionato inconsciamente da tale atteggiamento, tende a rendere meno. 

In definitiva l’effetto Pigmalione si verifica perché le aspettative altrui influenzano sia il loro comportamento che il nostro. Da un lato chi crede in noi tende ad aiutarci a raggiungere determinati obiettivi, e noi, sentendoci apprezzati, facciamo del nostro meglio per soddisfare le elevate aspettative. Non solo in ambito lavorativo, ma anche familiare e in generale nei rapporti sociali laddove ci sia una persona che ha una qualche autorità nei confronti di un’altra. 

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FONTI: Duquesne University/The decision lab

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