Educare fin da piccoli all’empatia è il migliore antidoto contro la violenza e il bullismo

Educare all'empatia aiuta a sconfiggere il bullismo e la violenza, ma aumenta anche la felicità, per questo è importante insegnarla ai bambini.

Si può educare all’empatia? Secondo Luis Moya Albiol, professore di Psicobiologia all’Università di Valencia, la risposta è affermativa ma per capire come funziona l’empatia, è necessario studiare anche la violenza. (Leggi anche: Bullismo: il metodo danese che insegna a contrastarlo educando i bambini all’empatia e alla felicità)

Moya lo ha compreso dopo anni di studi a tema e molti libri pubblicati sull’argomento, tra cui “Educa all’empatia, l’antidoto contro il bullismo” , non ancora tradotto in italiano e disponibile al momento solo in spagnolo (#linkaffiliazione).

Studiando il cervello delle persone violente, si è reso conto che esiste una stretta relazione tra violenza ed empatia, difatti le aree cerebrali che regolano quest’ultima si sovrappongono in parte a quelle della violenza. L’attivazione dei circuiti cerebrali in direzione di una o dell’altra, secondo il professore agirebbe biologicamente come inibitore della tendenza contraria.

Quindi pur essendo collegate, in realtà violenza ed empatia sono incompatibili, e va da sé che chi è empatico, solitamente è meno violento nella risoluzione dei conflitti.

Detto questo, secondo il professore sarebbe importantissimo educare ragazze e ragazzi all’empatia, già a scuola, anche per combattere e prevenire il bullismo. Se un bambino impara infatti a mettersi nei panni di chi soffre, eviterà più facilmente comportamenti da bullo e agirà per fermare la violenza.

Ma l’empatia si può solo imparare? Secondo Moya, tutti siamo predisposti fin dalla nascita all’empatia ma le esperienze vissute, l’ambiente circostante, l’educazione, ne influenzano lo sviluppo, ed ecco il perché dell’importanza di promuovere fin da subito un ambiente empatico per i minori, includendo la materia già nelle scuole, formando insegnanti e genitori, come accade già in Danimarca.

Purtroppo, sottolinea Moya, i docenti non vengono sottoposti a test sulla loro intelligenza emotiva o sull’empatia nonostante sia un aspetto fondamentale del mestiere. Imparare a stabilire legami affettivi stabili è infatti di fondamentale importanza per tutti noi e per il mondo stesso.

I vantaggi, a detta di Moya, sono innumerevoli: si è più felici, si è più comprensivi e solidali e di conseguenza più amati e rispettati. Si è anche mentalmente più flessibili e di supporto, e ne beneficiano la forza mentale e persino lo stato di salute.

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FONTI: Educar en la empatía: El antídoto contra el bullying

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