Le donne stressate hanno più probabilità di avere figlie femmine. Lo studio

Un nuovo studio americano rivela che le donne stressate hanno più probabilità di avere figlie femmine e spiega il perché.

Ormai è risaputo che lo stress materno in gravidanza può influenzare lo sviluppo del feto e ora uno studio americano rivela che addirittura può condizionare il sesso del nascituro. Secondo i risultati della ricerca, le donne stressate avrebbero più probabilità di avere figlie femmine e in loro aumenterebbe il rischio di parto pretermine.

Il motivo sarebbe la maggiore vulnerabilità dei maschi agli ambienti prenatali avversi, che li rende maggiormente soggetti ad aborti spontanei nel primissimo periodo di gestazione.

Lo studio è stato condotto dai ricercatori del Vagelos College of Physicians and Surgeons della Columbia University, pubblicato sulla rivista PNAS, the Proceedings of the National Academy of Sciences, e guidato da Catherine Monk, docente di psicologia medica.

Le donne incinte prese in esame erano in totale 187, dai 18 ai 45 anni, di cui il 17% psicologicamente stressato, fortemente ansioso o depresso, il 16% fisicamente stressato e con maggiore apporto calorico delle altre, la restante percentuale in perfetta salute.

Lo studio ha dimostrato che le donne stressate hanno avuto più figlie femmine, con rapporti tra nascita maschio-femmina rispettivamente di 4: 9 per le donne fisicamente stressate, a favore delle femmine, e 2: 3 per le donne psicologicamente stressate.

Secondo Catherine Monk “altri ricercatori hanno visto questo modello dopo sconvolgimenti sociali, come gli attacchi terroristici dell’11 settembre a New York City, dopo che il numero relativo di nascite maschili è diminuito”.

E questo sarebbe dovuto, come premesso, alla maggiore vulnerabilità maschile agli ambienti prenatali avversi, che causerebbe aborti di feti maschili molto precoci di cui numerose donne non si accorgono nemmeno.

I feti femminili sarebbero invece più resistenti agli “scossoni” e quindi meno a rischio di aborto spontaneo. Un altro motivo potrebbe essere il bisogno di maggiore energia richiesto per lo sviluppo dei feti maschili.

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Laura De Rosa

 

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