Quattro domande, da fare ogni sera, per aiutare i propri figli a crescere consapevolmente e con fiducia in se stessi e nella vita
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Ci sono quattro domande che, fatte regolarmente ai figli, aiutano a rinforzare i legami familiari e al tempo stesso li preparano – sin da piccoli – ad affrontare la vita con un’attitudine sempre positiva e uno sguardo sereno e fiducioso, qualunque cosa succeda. La prima è: com’è andata la tua giornata?
D’accordo, a prima vista può apparire semplice, forse banale; eppure può fare la differenza: permette di continuare a conoscersi profondamente anche quando la quotidianità è vissuta fuori dalle mura domestiche, ognuno per la sua strada, crescendo, tra scuola, lavoro, amicizie. Se c’è rispetto, amore e autentico desiderio di ascolto, apre le porte ad uno spazio “sacro” e riservato di dialogo e condivisione familiare che consente di confrontarsi e sostenersi a vicenda. Ma non è tutto.
Per i più piccoli, in modo particolare, rappresenta un’occasione speciale per avvicinarsi – con il sostegno e la guida dei genitori – all’arte della “ricapitolazione” personale: saper riconoscere i propri impulsi e sentimenti; riflettere sulle proprie azioni; dare il giusto peso alle situazioni e non disperdere la propria energia; valorizzare le proprie esperienze, qualunque esse siano.
Dopo queste premesse, ecco le altre tre domande “costruttive” e la ragione per porle.
In che modo oggi sei stato coraggioso o coraggiosa?
Il vero coraggio non è nei grandi gesti eclatanti; più spesso è fatto di piccole azioni, di micro scelte quotidiane. È naturalmente presente in ogni bambino ma si può sviluppare, sostenere: non per raggiungere degli obiettivi esterni, non per corrispondere a degli stereotipi che la società rimanda ma semplicemente come espressione, libera, di sé. Il coraggio delle proprie idee, delle proprie posizioni.
Per questo la domanda è così importante: la risposta aiuta a riconoscere i propri gesti coraggiosi, fatti a scuola o nel mondo. La consapevolezza del proprio coraggio dà più coraggio, consolida la fiducia nelle proprie abilità di risposta anche nelle situazioni difficili. Se sono già stato coraggioso, posso esserlo ancora, sempre, quando serve.
Dove – oggi – hai fallito, non hai raggiunto gli obiettivi desiderati, hai sbagliato?
Dietro l’errore c’è sempre un’opportunità di conoscenza; ogni fallimento consente di incontrare opportunità migliori e più significative, così come una porta chiusa permetterà poi di aprire un portone: l’unica condizione, perché ciò avvenga, è far tesoro delle esperienze. Il successo arriva solo per chi non molla mai, non si lascia demotivare dagli insuccessi, non si ferma davanti alle frustrazioni, accoglie il fallimento senza sentirsi un “fallito”.
Riconoscere i propri piccoli fallimenti quotidiani toglie l’eccezionalità dell’evento, lo inquadra nella naturale alternanza di vittorie e sconfitte, di sbagli compiuti e procedure corrette: diventa un momento formativo. Utile per dirigere in modo diverso le attenzioni, le conoscenze, le energie. In altri termini: condividere gli errori in famiglia – se questi non vengono puniti ma accolti, riletti come opportunità – aiuta a costruire i futuri successi. Se si impara questo sin da piccoli, è fatta: nessuna “caduta” potrà più far paura.
In quali occasioni sei stato o stata gentile, amorevole, attento?
La gentilezza, l’altruismo, l’empatia, la generosità non sono tra i valori che la nostra società sottolinea più facilmente: agirli però rende la vita emotivamente più ricca, piena di significato. Fa stare bene. Anche questi sono talenti che si possono sviluppare, far crescere: con un’attitudine amorevole e uno sguardo attento a quanto ci circonda. Anche in questo caso non si tratta di fare grandi gesti, di dedicare la propria vita agli altri; contano le piccole azioni: andare a parlare con il bambino che tutti evitano; difendere un compagno da un’accusa ingiusta mentre tutti gli altri – per timore – tacciono; dare da mangiare agli uccellini affamati invece di mandarli via (e poi pulire le loro eventuali deiezioni); aspettare il compagno che è rimasto indietro. O altre cose così.
Ogni giorno, le stesse quattro domande; ogni giorno le risposte saranno diverse: un bel “rito” per aiutare i figli a crescere, consapevolmente, sviluppando amore e speciali talenti-abilità.