5 cose che non dovresti mai dire a qualcuno che soffre di ansia

Come confortare chi soffre di ansia? Ecco cosa dire e cosa evitare per mostrare supporto a chi sta vivendo un momento difficile dal punto di vista psicologico

Capita a tutti di vivere un momento di ansia e di non sapere cosa fare, come uscire da una situazione difficile in cui ci sentiamo impotenti, sopraffatti.

Il modo in cui si affronta questo momento di disagio psicologico dipende anche dall’ambiente che ci circonda e dalle persone con le quali si interagisce.

Infatti, anche se l’obiettivo è quello di consolare e far sentire meglio la persona in ansia, ci sono parole e frasi che sarebbe meglio evitare, perché non fanno altro che peggiorare lo stato d’animo di chi in questo momento vive una situazione di disagio.

Ecco alcune espressioni che possono sembrare rassicuranti da rivolgere a chi soffre di ansia, ma che rappresentano invece un’ulteriore fonte di stress: vi spieghiamo perché non funzionano, e come sostituirle per portare davvero conforto a un caro ansioso.

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“Ci penserai quando arriverà il momento.

Potrebbe apparire un utile conforto quello di allontanare dal presente la preoccupazione per situazioni o eventi, soprattutto se l’ansia è riferita a una situazione lontana nel futuro, ma questa frase è tutt’altro che rassicurante per chi soffre di ansia.

Proprio la lontananza temporale e la paura per ciò che potrebbe accadere determina lo stato d’ansia nel nostro interlocutore. Quindi, al posto di mettere un “freno” alla sua immaginazione distorta, invitiamolo a creare un piano strutturato per raggiungere quell’obiettivo tanto temuto.

Mettere nero su bianco gli step per arrivare alla meta, e magari farlo insieme a una persona fidata, è certamente un modo per alleviare lo stato di ansia.

“Questo non ti aiuta.”

Accade talvolta che l’ansia si manifesti in maniera evidente, e che chi ne soffre inizi a piangere o a dare in escandescenze senza riuscire a controllarsi. Naturalmente, nessuno vorrebbe piangere o mostrarsi in ansia per una propria difficoltà, ma talvolta appare impossibile frenare il proprio istinto.

Anziché rimproverare chi sta manifestando la propria ansia in modo fisico, con un pianto o con un attacco di panico, proviamo a metterci nei suoi panni e a mostrare la nostra vicinanza sincera.

Sapere di non essere solo, di poter contare su qualcun altro per trarre conforto e sostegno, permetterà alla persona in ansia di sentirsi subito meglio.

“Non lamentarti, stai bene.”

Anche sottovalutare lo stato di ansia di una persona è profondamente sbagliato, perché chi in questo momento è nel panico non si sente compreso nel suo disagio, nella sua difficoltà.

Dovremmo, al contrario, mostrare empatia e sincera rassicurazione. Chi è in ansia non ha bisogno di sentirsi dire che sta bene, ma necessità comprensione e supporto.

Ecco allora che possiamo esprimere a parole la nostra vicinanza a chi in questo momento si trova in uno stato di ansia, provando a immedesimarci nella sua situazione con frasi come: “Devi essere sopraffatto.”,Posso immaginare che stai provando adesso.” “Sono qui per aiutarti.

“Se non avessi (fatto questo), non ti troveresti in questa situazione.”

A meno che non possiamo offrire a chi soffre di ansia una macchina del tempo per tornare nel passato e rimediare ai propri errori, questa frase non è affatto produttiva.

Il passato non si può cambiare, e non possiamo neppure essere certi che un certo evento sia la causa della situazione presente: inutile vivere in un mondo di ipotesi e congetture, continuando a chiederci come sarebbe andata se avessimo fatto una certa scelta di vita o di carriera.

Anche in questo caso, mostriamo empatia e partecipazione all’ansia che il nostro interlocutore prova e manifesta, senza metterci sul piedistallo e giudicare le sue decisioni.

“Ne uscirai.”

La vita è come un libro fatto da tanti capitoli: è ovvio che anche il capitolo più brutto e doloroso a un certo punto finirà, lasciando il posto a pagine più felici, ma non c’è bisogno di ricordarlo a chi oggi vive nell’ansia.

Ogni situazione passa, ogni problema si risolve, ma chi vive in un momento di ansia non riesce a vedere la luce alla fine del proprio tunnel e non se ne rende conto.

Al posto di sminuire il carico emotivo del nostro interlocutore, ricordandogli che prima o poi la tempesta passerà, facciamogli sentire la nostra vicinanza e chiediamogli cosa possiamo fare concretamente per aiutarlo.

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