Anche se la comunità scientifica ha diverse informazioni sul funzionamento della neocorteccia, le motivazioni di alcune caratteristiche cruciali erano ancora ignote. Adesso abbiamo delle risposte.
Un team di ricerca texano ha scoperto come si sviluppa la neocorteccia, una parte del cervello, e i suoi possibili legami con disabilità intellettive e spettro dell’autismo.
La ricerca è stata condotta all’ A&M College of Medicine nel Texas con l’obiettivo di scoprire perché le cellule staminali che compongono la neocorteccia si dispongono una di fianco all’altra, così da coprire più superficie e assottigliarsi. Al contrario, la neocorteccia delle persone affette da disturbi dello spettro dell’autismo o disabilità intellettive è più spessa, a causa delle cellule staminali che si “impilano” le une sulle altre.
A cosa serve la neocorteccia e come è fatta?
La neocorteccia è la parte più “recente” nello sviluppo del nostro cervello, e infatti è responsabile di gestire gli aspetti più evoluti della nostra specie: linguaggio, cognizione e percezione sono legate a questa struttura cerebrale. Un dato che si è riscontrato in tutti i mammiferi riguarda lo spessore e l’estensione della neocorteccia. Uno strato più sottile ed esteso è infatti sinonimo di maggiore sviluppo intellettivo nei mammiferi. Se comparassimo la neocorteccia di un topo a quella di un essere umano, vedremmo che quella umana ha uno spessore tre volte maggiore di quella di un topo. Tuttavia, la superficie coperta dalla nostra neocorteccia è mille volte quella del roditore. Aumentare la superficie è fondamentale per aumentare le capacità linguistiche, cognitive e percettive. Nelle persone affette da autismo sono state riscontrate situazioni in cui le cellule staminali si impilano, creando una neocorteccia più spessa.
La ricerca condotta dal dottor Vytas A. Bankaitis e dal dottor Zhigang Xie ha svelato il meccanismo di formazione di questa parte del cervello. Gli scienziati avevano già osservato come i nuclei delle cellule staminali neuronali si muovono dall’alto verso il basso durante il ciclo cellulare. Questo movimento viene regolato da un citoscheletro, che puoi immaginare come dei binari su cui viaggiano i nuclei delle cellule. Il termine specifico per questo fenomeno è migrazione intercinetica nucleare.
Fino ad ora non sapevamo come mai questo movimento fosse necessario e perché le cellule decidono di distruirsi lateralmente durante la formazione della neocorteccia. Ma adesso, potremmo avere delle risposte certe.
Come si forma la neocorteccia?
Le domande a cui vuole rispondere la ricerca sono:
- Perché i nuclei si muovono dal basso verso l’alto
- Come vengono controllati i binari del citoscheletro
- Qual è il ruolo della migrazio intercinetica nucleare
Bankaitis e Xie hanno risposto che:
- Il movimento dal basso verso l’alto sarebbe funzionale alla distribuzione ottimale delle nuove cellule staminali. In pratica, al momento della formazione della neocorteccia queste cellule risultano molto vicine. Muovendosi verticalmente le cellule si spingono a vicenda in modo da distribuirsi in uno strato sottile
- I binari del citoscheletro vengono creati in collaborazione dalle celule per direzionare e organizzare le nuove cellule staminali.
- La migrazione intercinetica nucleare è quindi fondamentale per una distribuzione ottimale della neocorteccia
Studiare le regole che il nostro corpo segue per formare queste parti così avanzate del nostro dà la possibilità ai ricercatori di avanzare anche nella ricerca per la produzione di un cervello in vitro, che aiuterà nella sperimentazione degli psicofarmaci.
Fonte: Cell Reports
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