Matthieu Ricard, considerato l'uomo più felice al mondo, ha messo a punto alcune strategie che possono aiutarci nel percorso verso la felicità
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Se è vero che la felicità non si nasconde negli oggetti materiali o nel possesso, esistono dei passi da compiere, delle strategie che possiamo mettere in atto per vivere una vita più piena e felice?
Matthieu Ricard, considerato l’uomo più felice del mondo, ne è convinto, e ha devoluto la sua vita a guidare gli altri nel cammino vero il raggiungimento della felicità. In questo articolo abbiamo raccolto cinque strategie per diventare più felici.
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Chi è l’uomo più felice del mondo?
Matthieu Ricard, ricercatore francese diventato monaco buddista, viene scientificamente considerato l’uomo più felice del mondo, dopo che alcune analisi hanno dimostrato che il suo cervello produce un eccezionale livello di onde gamma, mai riscontrato prima.
Studioso di genetica in Francia, negli anni Settanta Ricard ha deciso di lasciare la propria carriera per andare alla scoperta dei segreti del buddismo, trasferendosi nell’altopiano del Tibet.
Negli anni ha abbandonato progressivamente la ricerca scientifica e i dibattiti intellettuali per avvicinarsi al lato più spirituale dell’esistenza, iniziando a viaggiare in giro per il mondo alla ricerca del senso della vita e della felicità.
La sua aderenza alla fede buddista e la pratica quotidiana della meditazione hanno certamente svolto un ruolo essenziale nel rendere Ricard l’uomo più felice al mondo – ma c’è di più.
Nel corso della sua vita, il monaco ha appreso e fatto sue alcune “tecniche” che possono aiutarci a raggiungere una felicità autentica e duratura, migliorando la qualità della nostra esistenza.
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I cinque consigli per la felicità
Non ti preoccupare di ciò che non puoi risolvere
Spesso la nostra mente è rivolta verso il futuro o il passato, verso preoccupazioni per cose che potrebbero accadere o rimorsi per cose che non sono accadute (o non sono andate come avremmo voluto). In entrambi i casi, non siamo concentrati sul presente e questo ci impedisce di essere felici davvero.
Se il problema che ci affligge non ha una soluzione che dipende dalla nostra volontà di azione, evitiamo di preoccuparci, e dedichiamoci invece ad altre attività sulle quali abbiamo maggiore potere.
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Allenati alla felicità
Secondo Ricard, la felicità è come un muscolo che va allenato con pazienza affinché diventi sempre più forte e potente.
Se le nostre giornate sono fatte di profonda infelicità e disappunto nei confronti della vita, del lavoro, della nostra famiglia, proviamo ad introdurre nella nostra routine dei piccoli “esercizi” per una vita più felice.
Iniziamo a guardarci intorno con meraviglia e ad essere grati per tante piccole cose che accadono nelle nostre giornate. Qualche esempio? La parola cortese di un collega di lavoro o la telefonata di un amico che non sentivamo da tempo, il nostro film preferito visto insieme al partner.
Solo se impariamo ad apprezzare questi “piccoli e trascurabili momenti di felicità” (per citare il regista Pif), riusciremo davvero a vivere una vita più felice e soddisfacente.
Trova il tuo perché
I giapponesi lo chiamano ikigai, che significa “ragione della propria esistenza”. Dobbiamo trovare nelle nostre giornate uno scopo, un motivo per essere felici che muove le nostre azioni e i nostri pensieri.
Mai trascorso giornate correndo tra mille faccende senza riflettere sul loro senso e ciò che ci rende felici? Trovare lo scopo, ciò che ci fa alzare la mattina con entusiasmo, è fondamentale per vivere una vita felice.
Cosa ci fa sentire davvero bene? Quali azioni faremmo anche se siamo stanchi o demotivati? Poniamoci questi interrogativi quotidianamente, fino a scoprire il nostro scopo, a individuare la passione che guida il nostro cammino.
Potrebbe essere accudire bambini, cucinare, suonare uno strumento o praticare sport. Qualunque cosa sia, custodiamola nel cuore e usiamola come faro per illuminare i momenti bui e tristi delle nostre giornate.
Renditi utile
Trovare il proprio scopo nella vita vuol dire anche riuscire ad essere di aiuto alle altre persone. La felicità esiste solo se condivisa, sosteneva il giovane Chris McCandless, la cui storia ha ispirato il film “Into the wild” (2007).
Questo vuol dire che non possiamo essere felici davvero se ci chiudiamo nel nostro piccolo universo e non facciamo un passo verso gli altri aiutandoli e a superare le loro difficoltà e i loro problemi.
In ogni cosa che facciamo, in ogni nostra attività, cerchiamo il modo di essere di aiuto anche alle altre persone. Pratichiamo volontariato, svolgiamo delle attività socialmente utili, sosteniamo un amico in un momento di difficoltà, ascoltiamo le lamentele dei nostri genitori anziani.
Con le nostre azioni diffonderemo la felicità nel mondo e, di conseguenza, ne ricaveremo una maggiore felicità per noi stessi.
Vivi di felicità riflessa
Se è vero che non possiamo essere davvero felici se qualcuno attorno a noi è triste, sta soffrendo o ha dei problemi, allo stesso modo non saremo mai felici davvero se trattiamo male gli altri o compiamo delle azioni negative nei loro confronti, li offendiamo, li deridiamo.
Essere felici significa liberarsi dall’arroganza, dal narcisismo, dall’egocentrismo, da tutti quegli atteggiamenti e quei sentimenti che danneggiano il prossimo. Solo se ci liberiamo di questi stili di vita riusciremo a raggiungere la vera felicità.
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