Avete mai sentito parlare di bambini plusdotati? Se pensate che si tratti di piccoli geni che ottengono voti sorpendenti a scuola, siete fuori strada. Le persone gifted vivono tutto in modo più intenso, vedono la realtà con occhi diversi e devono fare i conti, spesso anche se non sempre, con diversi ostacoli. Per capire meglio il loro complesso universo, ancora poco indagato, abbiamo intervistato la dottoressa Ermelinda Maulucci, avvocata laureata anche in Psicologa clinica, che ci ha spiegato cosa significa davvero convivere con la plusdotazione cognitiva
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Creativi, “divergenti”, intensi, molto curiosi ma, soprattutto, particolarmente sensibili. Quando si parla di bambini plusdotati si tende ancora automaticamente a immaginare dei piccoli geni, in grado di risolvere problemi matematici in modo veloce e brillante e di ottenere voti altissimi a scuola. Tuttavia, la realtà è ben diversa.
I bimbi gifted vivono le loro emozioni e sensazioni in maniera molto intensa e possono ritrovarsi a non essere capiti e valorizzati in famiglia o a scuola, ad affrontare problemi di socializzazione e a sperimentare rabbia, noia e isolamento. Non sempre è così, ma può esserlo.
Il primo passo per aiutarli a vivere più serenamente il loro potenziale è comprendere il loro mondo.
Ma cosa si intende esattamente con il concetto di plusdotazione? Quali sono le caratteristiche tipiche delle persone gifted? A che età si può effettuare una valutazione?
Per avere un quadro più completo su questo tema non ancora sufficientemente esplorato e approfondito ci siamo rivolti alla dottoressa Ermelinda Maulucci, avvocata laureata anche in Psicologa clinica e autrice del libro “Alto potenziale cognitivo e doppie eccezionalità”.
Leggi anche: Tuo figlio è plusdotato? I segnali per riconoscere i bambini gifted (e come aiutarli)
Cosa si intende con plusdotazione cognitiva e quali caratteristiche implica?
La plusdotazione è una caratteristica della persona e non rappresenta certamente un disturbo. Pertanto la stessa è oggetto di una valutazione e non di una diagnosi. Considerare le persone ad alto potenziale cognitivo come semplicemente dotate di una intelligenza particolarmente sviluppata, tuttavia, non può e non deve essere ritenuto esaustivo per una corretta comprensione di tali individui.
Infatti, la spiccata intelligenza che li contraddistingue è solamente uno dei tratti tipici, ma l’alto potenziale cognitivo è caratterizzato anche da un funzionamento globale dell’individuo diverso da quello della generalità delle persone. A un punteggio molto alto di Quoziente Intellettivo si accompagnano, infatti, anche diverse caratteristiche a livello non solo cognitivo, ma anche emotivo e relazionale.
Tra le peculiarità (che possono non essere tutte presenti contemporaneamente) riconosciute a livello internazionale vi sono:
- spiccate abilità verbali;
- intuitività;
- apprendimento più veloce rispetto agli altri;
- vivace curiosità;
- interessi intensi;
- immaginazione, creatività e voglia di sperimentare;
- senso dello humor inusuale;
- desiderio di comprensione;
- impazienza verso se stessi e gli altri;
- pensieri profondi e complessi;
- alti livelli di sensibilità, intensità, emotività;
- abbinamento di idee in modo inusuale;
- deduzioni originali;
- ottime capacità di problem solving;
- lettura e scrittura in età precoce;
- capacità di astrazione presente già dalla prima infanzia e ragionamento astratto non comune;
- spiccato senso della giustizia;
- passione per l’apprendimento e preferenza per la complessità;
- asincronia tra le diverse aree del proprio sviluppo e rispetto agli altri;
- eccezionale concentrazione sostenuta negli argomenti di interesse; pensiero complesso;
- preferenza per l’apprendimento autonomo e interdisciplinare, tendenza a fare molte domande, ad essere investigativi;
- leadership per alcuni mentre per altri possibili difficoltà di socializzazione.
Quando si è plusdotati?
Le persone plusdotate presentano attitudini e abilità cognitive decisamente più sviluppate rispetto alla norma ma anche livelli particolarmente elevati di sensibilità, vivida immaginazione, amplificazione delle sensazioni che le portano a una differente sperimentazione del mondo Gli individui gifted presentano una intelligenza superiore di molto rispetto alla norma.
Il Quoziente Intellettivo, che rappresenta l’espressione psicometrica del funzionamento cognitivo, viene misurato mediante l’uso di specifici test. Gli strumenti testistici più adoperati, in quanto considerati i più completi, sono le scale Wechsler, suddivise in tre differenti test valutativi a seconda dell’età del soggetto da testare: WPPSI IV, da 2 anni e 6 mesi a 7 anni e 7 mesi, WISC IV, da 6 anni a 16 anni e 11 mesi, (a breve uscirà anche in Italia la versione aggiornata WISC V) e WAIS IV, per gli adulti a partire dai 16 anni.
A livello internazionale una persona viene considerata gifted se il valore del QI è uguale o superiore a 130 punti. In Italia alcuni professionisti e associazioni distinguono la plusdotazione, in presenza di un punteggio del QI di almeno 130 punti, dall’alto potenziale cognitivo, quando il QI è compreso tra 120, per taluni, o 125, per altri, e 129 punti.
Come vive la sua sfera emotiva i gifted?
Le persone plusdotate presentano abilità cognitive e un livello intellettivo più avanzati, ma anche uno sviluppo emotivo più complesso, caratterizzato da elevate intensità, reattività, sensibilità e complessità. Tra le peculiarità degli individui gifted ricordiamo anche le c.d. “overexcitabilities” (che potremmo tradurre con iper-eccitabilità) osservate dallo psicologo polacco Kazimiers Dabrowski
Esse si distinguono in:1) overexcitability intellettiva: caratterizzata da introspezione, curiosità, capacità di problem solving, propensione per le domande;
2) overexcitability immaginativa: legata a fantasia, creatività, immaginazione;
3) overexcitability emotiva: nella quale sono evidenti profonda sensibilità, emozioni intense e complesse;
4) overexcitability psicomotoria: in cui predominano eccitabilità, energia, attività neuromuscolare, loquacità;
5) overexcitability sensoriale: contraddistinta da intenso sviluppo di uno o più dei cinque sensi. Tali tratti continuano ancora oggi ad essere oggetto di numerosi studi.
Quando, perché e a chi rivolgersi per identificare la presenza dell’alto potenziale cognitivo?
Quando una persona presenta diverse caratteristiche tra quelle elencate è probabile che si tratti di un individuo ad alto potenziale cognitivo. In tali casi, per verificare l’effettiva presenza di plusdotazione, è consigliato rivolgersi ad un professionista (psicologo o neuropsichiatra infantile) per effettuare una valutazione cognitiva che consenta non solo di individuare il Quoziente Intellettivo, ma anche di indagare i punti di forza e di debolezza della persona, di tracciare un profilo cognitivo accurato ed eventualmente di indagare alcuni aspetti emersi nel corso dell’incontro.
L’identificazione dell’alto potenziale cognitivo è fondamentale in quanto consente alle persone gifted di comprendere le proprie peculiarità, di scoprire per quali motivi il proprio funzionamento può essere differente rispetto a quello degli altri, ma permette anche di riuscire finalmente a riconoscersi in chi presenta le stesse particolarità. La valutazione pertanto è sempre utile, anche quando interviene in età adulta.
Una identificazione precoce consente, tuttavia, ancor di più di poter comprendere e valorizzare i propri tratti. Ecco perché è fondamentale che i bambini plusdotati possano trovare un proprio riconoscimento già in età scolare. Le persone ad alto potenziale cognitivo hanno un funzionamento differente rispetto agli altri che può portarle ad avere una percezione diversa del mondo circostante. Spesso per loro non è facile comprendere il motivo per cui si sentono diversi. La valutazione, pertanto, può acquisire un ruolo essenziale nel percorso di vita degli individui plusdotati ad ogni età.
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