Vita di coppia: come rendere felice chi ami. Consigli e avvertenze d'uso.
Parlando di vita di coppia, si può rendere felice la persona che si ama? Le risposte potrebbero essere: no, dipende, sì. Tutte sono corrette; la verità è che dipende da cosa intendiamo quando parliamo di felicità.
C’è un livello di felicità che corrisponde ad uno stato interiore di consapevolezza, uno sguardo capace di cogliere – con pace e appagamento – la bellezza autentica della vita.
Questa felicità non si dona: può essere frutto solo di un lavoro quotidiano di “autocostruzione” e assestamento, di pensieri e volontà di amare; è un percorso di sviluppo personale e spirituale, di connessione con il proprio Sè e di autenticità di vita che permette di sentirsi, essere, nel profondo, felici, nonostante l’alterno navigare nelle acque perigliose e tranquille della vita. Quindi: no, non si può davvero rendere nessuno “felice” nell’accezione più profonda e completa di questo termine (però si possono sostenere le persone che si amano in questo loro, individuale, cammino).
Se guardiamo strettamente alla chimica, la si può ritenere una fase emozionale transitoria associata al rilascio di dopamina, un neuro-ormone che degrada facilmente: è la felicità “condizionata”, quella che dipende dall’esterno, da un dono che riceviamo, dalle fantasie e le proiezioni che abbiamo della realtà (per cui quando siamo innamorati è tutto bellissimo e perfetto).
Questo vissuto passa, più o meno velocemente a seconda della situazione. L’effetto eccitante di un regalo si dissolve nel breve periodo; la quotidianità, giorno dopo giorno, mostra anche l’inevitabile rovescio di ogni medaglia e potrebbe rovinare la felicità assoluta, senza se e senza ma degli inizi ma sì, si può rendere felice chi si ama: temporaneamente attraverso piccoli ma importanti gesti, in modo più duraturo co-costruendo, nutrendo insieme la relazione di coppia.
Amare, pensare e volere l’autentico bene del/della partner è sempre la strategia vincente: rende incredibilmente creativi e originali, attenti e capaci di individuare proprio l’azione più giusta, il pensiero (più) perfetto sia per rafforzare il rapporto che per realizzare temporanei picchi di felicità.
Se si resta sulle piccole azioni quotidiane, sono infinite le situazioni che possono suscitare la felicità nella persona amata; ad esempio:
1) un “presente” inaspettato: può essere certo un regalo “prezioso” nel valore materiale ma possono essere altrettanto importanti quei “pensierini” non preannunciati, non “dovuti” per scadenze o eventi, che nascono da un’ispirazione o dall’ascolto dei bisogni della persona amata
2) la percezione di essere ascoltata davvero e compresa nel proprio vissuto emozionale: nulla è più sensuale, avvolgente, rassicurante e appagante del confrontarsi con chi ti accoglie e capisce fino in fondo, di chi prova a mettersi davvero nei tuoi panni e sta dalla tua parte…
3) piccoli rituali piacevoli condivisi: la colazione a letto di domenica, il giovedì a correre insieme, la spesa al mercato dai contadini eccetera eccetera eccetera, secondo i propri gusti. Le routine che creano abitudini piacevoli sono un contorno che consolida la relazione, piccoli leggeri punti fermi.
4) un fiore raccolto apposta per lei: come si dice, gesti romantici e di gentilezza a casaccio, non perché casuali ma perché spontanei, non costruiti se non nell’idea appena suggerita dall’ambiente che circond
5) una canzone dedicata alla radio nel suo programma preferito (mal che vada postata sulla sua pagina social): il romanticismo vince sempre, più o meno, per entrambi i sessi. E se poi è la canzone che contraddistingue la propria storia o vuole lanciare un messaggio, avrà un impatto maggiore. La musica aiuta.
6) una cena a lume di candela: è importante ritagliare del tempo, intoccabile, per momenti romantici. Senza che nessun altro o nessun’altra situazione, lavoro, incombenza possa disturbare
7) una commissione “antipatica” fatta al posto suo: l’amore è fare qualcosa che a lei o lui non va di fare, non ha tempo di fare. Cortesie pratiche, utilissime. Un’attenzione speciale
8) un sorriso guardandosi negli occhi: nonostante il tempo già passato insieme, guardarsi negli occhi, soffermarsi ogni tanto l’uno negli occhi dell’altro per più di 10 secondi crea nuove profondità e sintonie..
9) la complicità, in mezzo alla gente: quelle piccole situazioni in cui grazie a sguardi, sottointesi, mezze parole di fatto gli altri vengono esclusi. Non capiscono, non possono. Sono i segreti divertenti, a volte di pulcinella, le piccole complicità che rendono palpabile la propria sintonia e intesa..
10) un progetto condiviso: lavorare per realizzare un obiettivo condiviso rafforza la relazione di coppia, unisce nell’ideale e nell’azione
11) sesso, con tenerezza e passione: che ce lo diciamo a fare? Il sesso non è tutto ma, se fatto con amore, dona appagamento emozionale non solo momentaneo, rafforza l’intimità
12) sentirsi sussurrare “ti amo”: esprimere i propri sentimenti, fare complimenti, notare le cose positive, onorare i suoi successi. Dire, in positivo, a costo di ripetersi è meglio che non dire perché tanto… lei o lui lo sa. Fa sempre piacere sentire dire che si è amati (con una frequenza ragionevole, ovviamente)
13) un messaggio nascosto nella biancheria intima: si possono seminare piccoli gesti affettuosi, lasciando che sia il tempo a scoprirli. Per un tocco un po’ romantico, un po’ retrò..
14) un libro regalato, con una dedica personalizzata: regali pensati, per condividere un proprio interesse o perché rispecchiano gli interessi di chi li riceve
15) il ricordo e la celebrazione di un anniversario: questo è un tema su cui, spesso, i generi si dividono. Tendenzialmente, le donne ricordano e vorrebbero che fossero ricordati gli anniversari; gli uomini meno. Poi i tempi frenetici della vita moderna possono “fregare” gli uni e gli altri; per risolvere la possibile sottile insoddisfazione che creerà una altrettanto sottile infelicità da mancato ricordo di una data importante, meglio agire strategicamente: programmare sull’agenda del cellulare o del proprio programma di posta elettronica tutti gli “eventi” fondamentali per la felicità di coppia, mglio con un alert da uno o due giorni prima, che non si sa mai.
Visti il sì e il no, per completare correttamente il quadro rimane il “dipende”. È bene saperlo: in alcuni casi, anche i piccoli o grandi gesti di attenzione, di amore rivolti al partner potrebbero non essere (per lui o lei) rassicuranti, non bastare mai.
Da cosa dipende? Le motivazioni possono essere le più diverse; ad esempio: mancanza di fiducia in sé, difficoltà a sentire di avere un posto nella relazione o insicurezza, bisogno di vicinanza o distanza che non corrispondono esattamente con quello del/della partner, aspettative fantasiose che poi non trovano corrispondenza nella realtà.
Alcune ricerche nella psicologia delle relazioni hanno dimostrato che spesso le reazioni emozionali e comportamentali, nella coppia, non sono determinate da quello che realmente succede tra i partner quanto piuttosto dalle percezioni personali sulla natura e i significati dei gesti, delle parole, delle interazioni. Insomma: a volte anche la felicità dipende da come uno “interpreta” quel che succede. Tenerne conto può essere utile, anche in prospettiva.
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E voi, cosa aggiungereste all’elenco – fatto più sopra – di situazioni che possono rendere felice la persona amata?
Anna Maria Cebrelli