6 segnali che ti rivelano se hai avuto un padre emotivamente assente nella tua infanzia

Quando nell'infanzia mancano l'affetto e le attenzioni di un padre, le conseguenze sugli adulti che diventiamo sono drammatiche

I genitori svolgono un ruolo cruciale nella vita di un bambino. Le loro azioni influenzano profondamente lo sviluppo dei figli, sia attraverso interazioni dirette (genitore-figlio) che indirette (genitore-genitore).

Non è solo il modo in cui un genitore si relaziona al figlio a fare la differenza, ma anche come si rapporta al proprio partner: ogni aspetto della vita familiare, dalle conversazioni quotidiane ai conflitti, contribuisce allo sviluppo emotivo dei bambini.

Del resto, se ci pensiamo, i nostri genitori sono il primo modello di vita e di relazione con cui ci confrontiamo, e restano l’unico punto di riferimento per molti anni – prima che, iniziando a frequentare altri ambienti (come per esempio la scuola) e altre persone, non entriamo in contatto con altri modi di vedere la vita.

Ogni famiglia ha la sua storia, le sue abitudini e le sue peculiarità. Tuttavia, fino a pochi anni fa, il ruolo del padre veniva spesso considerato marginale rispetto a quello della madre.

Il padre era impegnato nel lavoro, nella carriera, e il fatto che fosse assente e completamente disinteressato alla cura dei figli non sorprendeva così tanto.

Oggi, invece, le cose sono cambiate. Da una parte c’è la consapevolezza che ognuno dei due genitori ha il dovere di occuparsi dei figli, in un’ottica di comunione delle responsabilità.

Dall’altra, gli psicologi hanno dimostrato che un padre assente nella propria infanzia può avere conseguenze gravi sulla vita degli adulti che diventeremo.

Sottolineiamo che a un padre emotivamente assente si può sopravvivere, riuscendo a condurre un’esistenza serena e ricca di affetti.

Tuttavia, ci sono dei tratti del carattere che, in qualche modo, rappresentano “cicatrici” di un rapporto difficile con il proprio padre: eccoli.

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Rabbia

La rabbia è una delle emozioni più comuni nei figli di padri assenti: da piccolo, il bambino non comprende i motivi che tengono il genitore lontano da lui, e questa incomprensione di tramuta in rabbia e odio.

La rabbia e la tristezza associate all’assenza paterna possono diventare sentimenti pervasivi che sembrano non avere una causa specifica con il passare del tempo, e il bambino diventato adulto finisce per vivere un’esistenza sempre pervasa da questi sentimenti negativi.

Fragilità emotiva

L’assenza del padre comunica implicitamente al bambino che non è degno di amore, e questo minerà il suo senso di valore personale e la sua autostima.

I figli che hanno sperimentato l’abbandono del padre tendono ad avere una bassa autostima e un senso di identità fragile.

Ricerca di rassicurazioni

Come conseguenza della scarsa autostima di cui abbiamo appena parlato, l’assenza di una figura paterna stabile destabilizza il senso di sicurezza, portando a cercare costantemente rassicurazioni dall’esterno – nelle relazioni di coppia come in quelle amicali.

Ma non solo: chi è cresciuto senza una figura paterna è più incline a sviluppare ansie e paure irrazionali, temendo costantemente che possa accadere qualcosa di negativo.

In particolare, è facile che si manifesti quella che gli esperti definiscono come “paura dell’abbandono”, che si esprime con preoccupazioni irrazionali per la sicurezza delle persone care o aggressività verso amici che cambiano interessi.

Sessualità complicata

Chi non ha ricevuto il giusto affetto in famiglia, dai genitori, tenderà a cercarlo all’esterno e, se da una parte la creazione di relazioni affettive sane è un processo lungo e complicato, il soddisfacimento di bisogni sessuali fisici è molto più immediato e semplice.

Non deve sorprendere, quindi, che chi ha avuto a che fare con un padre emotivamente assente tenda a sviluppare una vita sessuale molto attiva – magari anche in età piuttosto precoce – per soddisfare un bisogno di affetto e di vicinanza.

Inoltre, l’assenza paterna può portare verso amori sbagliati, relazioni tossiche o persone che non li apprezzano davvero, sperando che questi possano colmare il vuoto lasciato dal padre.

Estrema accondiscendenza

Chi ha vissuto un’infanzia priva di affetto potrebbe interiorizzare l’idea di non essere degno dell’amore altrui. Questo potrebbe portarlo a diventare troppo disponibile e accondiscendente per provare a conquistare (e mantenere) l’affetto e la stima degli altri.

Comportamenti disorientanti

Infine, chi soffre per una mancanza affettiva potrebbe provare a colmare questo vuoto cercando conforto nel cibo, nell’alcol, nelle droghe, nello shopping, nel gioco d’azzardo o in altre forme di dipendenza patologica.

Tutte queste dipendenze non sono altro che espressione della difficoltà di gestire le proprie emozioni internamente e del tentativo di regolare tali emozioni con input esterni.

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