Ecco quanto va tenuto in infusione il tè per ottenere la migliore tazza possibile in base alla varietà

Preparare il tè è una vera e propria arte: sbagliando i tempi di infusione, infatti, si rischia di ottenere una bevanda poco gradevole e potenzialmente dannosa per la nostra salute

Il è una delle bevande più amate e consumate al mondo: ogni Paese, ogni regione, ha la sua tradizione, il suo particolare orario, le sue tradizioni legate a questa bevanda che spesso assume i tratti di un vero e proprio aggregatore sociale. Dal tè delle cinque di Sua Maestà britannica a quello consumato dai beduini nel deserto fino alla cerimonia del tè praticata in Giappone, non c’è popolo che non consumi (a modo proprio) questa bevanda.

Per non parlare dei moltissimi benefici connessi al consumo di tè, una bevanda dalle proprietà antiossidanti, astringenti e antidiarroiche, antibatteriche e antinfiammatorie, stimolanti per il sistema nervoso centrale e addirittura preventive nell’insorgenza di tumori e patologie quali ictus.

Ma come preparare la tazza di tè perfetta per non perdere neppure uno dei preziosi benefici della bevanda? Siamo abituati a comprare il tè già confezionato in filtri pronti all’uso, che devono solo essere lasciati in infusione nell’acqua bollente, ma questo basta a preparare un buon tè? Molto dipende dalla qualità di tè utilizzato per l’infusione: ogni varietà, infatti, ha un proprio punto di “maturazione” e una temperatura ideale in cui le foglie essiccate rilasciano il massimo del proprio aroma e dei propri benefici.

(Leggi anche: Bere una tazza di tè al giorno previene la demenza senile)

Infatti, se lasciamo le foglie di tè in infusione più a lungo di quanto raccomandato, estrarremo dal filtro certamente quantità maggiori di flavonoidi, polifenoli e catechine, ma anche di caffeina e tannini, che renderanno la nostra bevanda più amara e meno benefica per il nostro organismo.

La presenza di una quantità eccessiva di caffeina potrebbe avere controindicazioni per il nostro benessere (soprattutto se beviamo molto spesso il tè o se lo abbiniamo anche al caffè), contribuendo inoltre a macchiare lo smalto dei nostri denti.

Al contrario, lasciare il filtro in infusione per troppo poco tempo priverà la nostra bevanda di quei composti che supportano il sistema immunitario e combattono i radicali liberi, nonché di un bel sapore deciso e di un colorito carico.

Come preparare il tè perfetto

Per preparare un’ottima tazza di tè è necessario investire in foglie essiccate di alta qualità: esistono molti negozi che vendono le foglie sfuse (arricchite magari dalla presenza di fiori o pezzetti di frutta essiccati, che danno più sapore e profumo alla bevanda). Comprare il tè sfuso permetterà anche di ridurre i rifiuti connessi all’imballaggio dei filtri e, di conseguenza, di inquinare meno. La quantità di foglie giuste è 1 grammo di prodotto ogni 100 millilitri d’acqua (quindi orientativamente 2 grammi per tazza), anche se questa proporzione può variare a seconda del tipo di tè scelto o del nostro gusto individuale.

L’altro ingrediente principe di una buona tazza di tè è l’acqua, che deve essere “leggera” e con un basso residuo fisso. La temperatura del liquido non deve essere esagerata, ma fermarsi ai 70°C (l’acqua, quindi, non deve bollire): se non disponiamo di un termometro da cucina che ci indichi il raggiungimento della temperatura ideale, togliamo il bricco dal fornello non appena vediamo formarsi piccole bollicine sul fondo.

Veniamo ora ai tempi di infusione dei vari tipi di tè: al tè verde basta un’infusione di 2-3 minuti, a quello nero 4-5 minuti, per il tè blu (anche detto oolong) sono necessari 6-7 minuti di infusione. L’acqua può essere versata direttamente nella tazza dove avremo già messo l’infusore con le foglie del nostro tè preferito.

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