No all'aumento dei limiti del triciclazolo nel riso importato: il Parlamento Ue si oppone alla proposta della Commissione (che rappresenterebbe un grande passo indietro)
![triciclazolo nel riso](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2023/11/riso-pesticida.jpg)
Il triciclazolo, controverso pesticida ancora largamente impiegato nelle coltivazioni asiatiche di riso, torna ad essere oggetto di dibattito in Europa. A riaccendere i riflettori sulla questione la Commissione ambiente del Parlamento europeo, che a larghissima maggioranza ha chiesto alla Commissione Ue di ritirare la proposta relativa all’aumento dei limiti previsti per la sostanza nei prodotti importati. Come sottolineato da Coldiretti, questa presa di posizione è in linea con quella espressa dal Consiglio Europeo lo maggio scorso.
Tutto nasce dalla proposta (avanzata la scorsa primavera) dalla Commissione europea – su pressione dei produttori esteri – di aumentare la tolleranza all’importazione del triciclazolo nel riso, passando da 0,01 mg/kg a 0,09 mg/kg. Questa è stata poi bocciata dal Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, tuttavia non è ancora stata ritrattata; motivo per cui la Commissione ambiente del Parlamento europeo è intervenuta di recente.
La vicenda ci tocca molto da vicino, dato che nel 2022 il consumo di riso proveniente dall’Asia (da Paesi in cui il pesticida non è stato messo al bando) è aumentato dell’86%.
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Cos’è il triciclazolo e quando è stato vietato nei Paesi Ue
Il triciclazolo è un fungicida che viene impiegato per prevenire numerose malattie delle piante, in particolare quelle che colpiscono il riso, ad esempio la Septoriosi, l’infezione di Brusone e la Rhizoctonia solani. In base al principio di precauzione, questa sostanza è stata vietata dal 2016 sul territorio europeo dato che non è stata esclusa la pericolosità per la salute umana, ma continua ad essere ampiamente utilizzata in Stati come l’India, Pakistan, Vietnam, Myanmar e Cambogia.
L’ammissione di una certa quantità di tale principio chimico nel prodotto importato – evidenzia Coldiretti – oltre a danneggiare le imprese italiane ed europee del settore, rappresenterebbe un potenziale rischio sanitario per i consumatori con un chiaro passo indietro sul principio di precauzione.
Il voto contrario sul triciclazolo nel riso è un primo passo per il rispetto in Europa del principio di reciprocità in modo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute.
Sacrificare la tutela della salute dei cittadini per favorire i produttori esteri di riso non è accettabile.
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Fonti: Parlamento Ue/Coldiretti