Le persone che mangiano molta frutta e verdura tendono a essere più ottimiste sul futuro. Lo rivela una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Psychosomatic Medicine, che accende ancora una volta i riflettori sui carotenoidi, antiossidanti capaci di legare e eliminare i radicali liberi, aiutando il sistema immunitario.
Le persone che mangiano molta frutta e verdura tendono a essere più ottimiste sul futuro. Lo rivela una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Psychosomatic Medicine, che accende ancora una volta i riflettori sui carotenoidi, antiossidanti capaci di legare e eliminare i radicali liberi, aiutando il sistema immunitario.
I ricercatori hanno sottoposto 982 volontari, sia uomini che donne, di età compresa tra i 25 e i 74 anni, a delle analisi del sangue, per valutare i livelli di 9 diversi antiossidanti, tra cui i carotenoidi, e a un questionario, per analizzare le abitudini, gli stili di vita e, tra le altre cose, anche il grado di ottimismo. È così che hanno scoperto che i più ottimisti avevano fatto registrare livelli di carotenoidi superiori, anche del 13%, rispetto a coloro che risultavano pessimisti.
Successivamente il team ha collegato questi risultati alle diverse abitudini alimentari dei partecipanti, rilevando che chi consumava 3 o più porzioni al giorno di frutta e verdura era più ottimista, mentre chi ne mangiava meno di 2 era pessimista. Per questo gli esperti sono giunti alla conclusione che i livelli più alti di consumo di frutta e verdura tra le persone più ottimiste possano, almeno in parte, spiegare i risultati.
“Gli individui con maggiore ottimismo tendevano ad avere maggiori livelli di carotenoidi, come il beta-carotene, nel sangue. Questo è il primo studio nel suo genere a segnalare una relazione tra ottimismo e un livello più alto di concentrazione di carotenoidi“, conclude Julia Boehm della Harvard School of Public Health, aggiungendo che gli antiossidanti potrebbero avere un effetto anti-stress. Insomma, frutta e verdura fanno bene al nostro corpo e anche alla nostra mente, regalandoci buone emozioni. Anche se i ricercatori non sanno ancora bene in che modo.
Roberta Ragni
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