Ttip, il trattato con gli USA che potrebbe cambiare in peggio la nostra vita (VIDEO)

Ttip, a che punto siamo? Quali sono i rischi? Il Ttip è un grande accordo commerciale che Stati Uniti e Unione Europea stanno negoziando dal 2013. Fin da subito vi avevamo parlato dei potenziali rischi del Ttip ed ora l’argomento è più che mai attuale.

Ttip, a che punto siamo? Quali sono ancora oggi i rischi? Il Ttip è un grande accordo commerciale che Stati Uniti e Unione Europea stanno negoziando dal 2013. E ora l’argomento è più che mai attuale.

Non sappiamo quando e se l’accordo commerciale tra Ue e Usa verrà raggiunto, ma i potenziali rischi sono ancora davvero numerosi. I timori riguardano soprattutto l’arrivo in Europa di nuovi cibi Ogm. prodotti alimentari di importazione meno controllati, rischio di intossicazioni alimentari, imitazioni dei prodotti Made in Italy, abuso di pesticidi in agricoltura e di antibiotici e ormoni negli allevamenti.

Stop Ttip Italia sta continuando la propria campagna per fermare un trattato commerciale che potrebbe mettere a rischio la nostra salute soprattutto dal punto di vista dell’alimentazione. Non vorremmo mai portare sulle nostre tavole prodotti gonfiati con ormoni e antibiotici o con elevati residui di pesticidi. Sappiamo che questi rischi possono riguardare anche l’Europa ma il timore è che negli Stati Uniti i controlli per la sicurezza alimentare siano inferiori vista la diffusione di intossicazioni da cibo tra la popolazione.

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Tra Barack Obama e Angela Merkel starebbero continuando le trattative per il Ttip e Obama sarebbe determinato a portare a termine l’accordo prima di abbandonare definitivamente la presidenza. Le restrizioni per l’impiego di pesticidi e Ogm in Europa sono più severe rispetto agli Stati Uniti e lo sono anche per quanto riguarda gli antibiotici negli allevamenti.

Leggi anche: OGM, ANTIBIOTICI E FALSI CIBI: L’AGROALIMENTARE USA INVADERÀ LE TAVOLE ITALIANE?

Questo perché nell’UE vige il principio di precauzione, per cui la tutela dei cittadini e della loro salute deve essere primaria: prima di ammettere l’impiego di una nuova sostanza (o di prolungare l’autorizzazione per una sostanza già in uso, ad esempio un erbicida), ci deve essere una valutazione di rischio.

In Europa non si possono mettere in vendita sostanze chimiche o prodotti alimentari senza provarne la sicurezza. Negli Usa invece questo principio di precauzione non esiste: le aziende possono mettere in vendita sostanze e prodotti senza essere certe della sicurezza. Se un cittadino poi subirà dei danni a causa di un determinato prodotto dovrà dimostrarlo in tribunale.

le iene ttip 2

I regolamenti per la salvaguardia della salute dei cittadini, dell’ambiente e della sicurezza alimentare in Europa e negli Stati Uniti sono molto diversi tra loro. Se l’Europa dovesse accettare di abbassare la guardia in tali ambiti, aumenterebbero i rischi per la salute dei consumatori.

L’argomento Ttip ci tiene sulle spine da anni e ora, finalmente, è approdato anche in Tv nella puntata de Le Iene del 27 novembre in cui vengono evidenziati i pericoli del trattato transatlantico per i cittadini europei. Con il Ttip si vogliono togliere i dazi doganali e uniformare i regolamenti dei due continenti. A beneficiarne sarebbero soprattutto le multinazionali Usa mentre, secondo quanto emerso dal servizio appena andato in onda, i vantaggi per il Pil europeo sarebbero minimi. L’idea è di formare un gigante commerciale per contrastare lo strapotere dei mercati emergenti di Cina e India.

Insomma, vale davvero la pena di mettere a rischio la salute dei cittadini europei per ottenere un vantaggio economico esiguo? Il Ttip potrebbe cambiare in peggio il cibo che mangiamo per sempre?

Non solo Ttip, bisogna fare attenzione anche al Ceta.

Ora oltre 450 organizzazioni non governative europee e canadesi (tra cui, oltre a Stop TTIP Italia, CGIL, Fairwatch, Trasform, Attac Italia, Cospe, Wwoof Italia, Slow Food Italia, Greenpeace, Distretto di Economia Solidale Altrotirreno, PEAH) hanno inviato stamane a Parlamentari europei e Governo italiano un appello dove si chiede il blocco della ratifica del CETA, l’Accordo di libero scambio con il Canada considerato gemello del TTIP.

“Ben 456 organizzazioni della società civile canadesi ed europee hanno voluto fare ulteriore chiarezza su un accordo a nostro modo di vedere dannoso a livello sociale e ambientale” – sottolinea Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia.

Si tratta sia per il Ttip che per il Ceta di accordi visti come una minaccia per i cittadini e come portatori di vantaggi soltanto per le multinazionali, in ogni settore, a partire da quello chimico, alimentare e agricolo.

Guarda qui il servizio de Le Iene sul Ttip.

Aderisci qui alla campagna per dire stop al Ttip.

Marta Albè

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