Gli stampi in silicone rappresentano uno strumento da utilizzare in cucina a prima vista comodo ed innovativo. Impiegare uno stampo in silicone permette di evitare l’utilizzo di teglie di tipo usa-e-getta. Nel corso degli ultimi anni, la loro ampia diffusione sul mercato è stata accompagnata da alcuni dubbi riguardanti la sicurezza, la corretta manutenzione e l’effettiva resistenza nel tempo degli stampi al silicone, oltre che sulla garanzia di ottenere ottime pietanze grazie al loro impiego.
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Gli stampi in silicone rappresentano uno strumento da utilizzare in cucina a prima vista comodo ed innovativo. Impiegare uno stampo in silicone permette di evitare l’utilizzo di teglie di tipo usa-e-getta.
Nel corso degli ultimi anni, la loro ampia diffusione sul mercato è stata accompagnata da alcuni dubbi riguardanti la sicurezza, la corretta manutenzione e l’effettiva resistenza nel tempo degli stampi in silicone, oltre che sulla garanzia di ottenere una ottimale cottura delle pietanze grazie al loro impiego.
Sicurezza degli stampi in silicone
La sicurezza degli stampi in silicone è stata sottoposta a controlli severi da parte di Altroconsumo nel 2007. 19 teglie in silicone sono state acquistate per essere sottoposte a testi di laboratorio, al fine di verificare che mediante il loro utilizzo non venissero rilasciate sostanze potenzialmente nocive, in grado di essere trasmesse dal materiale del contenitore agli alimenti.
Altroconsumo ha condotto due test differenti: un primo test necessario a valutare la quantità di sostanze in grado di passare dallo stampo in silicone all’impasto in esso contenuto, in condizioni di cottura particolarmente severe, ed un secondo test volto a valutare l’eventuale calo di peso dello stampo dopo un riscaldamento a 200°C della durata di quattro ore. Il calo di peso corrisponde alle sostanze volatili disperse nell’aria a seguito dell’esposizione dello stampo alle temperature di cottura. Altroconsumo ha fatto riferimento in proposito ad una legge francese – in assenza di una analoga legge italiana – che determina che il calo di peso non debba superare lo 0,5%.
Ben 16 sui 19 stampi in silicone totali hanno potuto permettere di riscontrare un passaggio di sostanze dal materiale all’alimento durante il primo utilizzo. Considerando soltanto il terzo utilizzo, come richiede la norma, tutti gli stampi sarebbero apparsi in regola. Ma coloro che acquistano uno stampo in silicone lo utilizzano fin da subito per la preparazione delle pietanze desiderate. Il primo utilizzo non dovrebbe dunque essere sottovalutato.
Online è reperibile un elenco delle aziende produttrici di stampi in silicone le cui teglie siano state considerate idonee o non idonee al primo ed al terzo utilizzo. Tra i prodotti non idonei al primo utilizzo, ma idonei al terzo, sono stati inseriti stampi in silicone di marchi quali Guzzini, Lagostina e Pavoni. Soltanto tre prodotti sono stati ritenuti idonei fin dal primo utilizzo, tra i 19 testati. Si tratta di teglie multistampo dei marchi Pedrini, Dem e Moneta.
Ricordiamo che i test risalgono al 2007. Sarebbe interessante conoscere se a seguito di essi le aziende interessate siano intervenute al fine di migliorare la sicurezza dei propri prodotti
Manutenzione degli stampi in silicone
Tra i prodotti risultati idonei troviamo uno stampo multiforme del marchio Pedrini, che riporta sul proprio sito web alcune informazioni che potrebbero rivelarsi utili per la corretta manutenzione degli stampi in silicone, in modo da prolungare il più possibile la durata di prodotti analoghi eventualmente già in proprio possesso.
Ad esempio, a contatto con gli stampi in silicone non devono essere utilizzati utensili affilati o appuntiti. Essi non devono essere posti a diretto contatto con fuochi o piastre elettriche ma, soprattutto, tra le indicazioni di utilizzo vi è la raccomandazione di effettuare un lavaggio con detersivo non abrasivo dello stampo, a mano o in lavastoviglie, prima del primo utilizzo. Una simile accortezza potrebbe essere utile ad evitare il rilascio di sostanze indesiderate da parte dello stampo nel corso del primo utilizzo?
Vantaggi, svantaggi e dubbi
Tra i vantaggi dell’impiego degli stampi in silicone vi sono solitamente una migliore distribuzione del calore necessaria per la cottura uniforme delle pietanze e di conseguenza un certo risparmio energetico; un ulteriore lato positivo è legato al risparmio di spazio, in quanto gli stampi in silicone possono essere ripiegati su se stessi, occupando un minore volume. Le torte, il pane ed altre preparazioni possono infine essere sformate con maggiore facilità, rispetto a quanto non avvenga con le teglie e con gli stampi tradizionali. Gli stampi in silicone non necessitano di essere unti ed infarinati per la cottura di torte o altri alimenti e non richiedono l’impiego di carta da forno – non riciclabile – per il loro rivestimento.
Un importante svantaggio dovrebbe essere legato al possibile rilascio di sostanze indesiderate al primo utilizzo degli stampi, in particolare per quanto riguarda le tipologie di stampi sottoposti ai controlli di cui sopra. Alcune persone potrebbero incontrare inoltre variazioni di sapore in negativo negli alimenti preparati con stampi in silicone, rispetto a stampi tradizionali.
Rimangono dei dubbi relativi all’effettiva lunga durata ed allo smaltimento degli stampi in silicone. Non tutti gli stampi, in base alla loro qualità, posseggono una durata eterna. Gli stampi di qualità inferiore tendono a mutare colore ed a presentare macchie difficili da rimuovere dopo un utilizzo frequente e prolungato. La loro manutenzione deve essere effettuata con molta attenzione ed è bene ricordare che uno stampo rovinato o perforato dalla lama di un coltello sarà ben difficile da riparare.
Il silicone di alta qualità e di livello medicale è considerato un materiale riciclabile. Gli stampi in silicone non costituiscono però un imballaggio, come ad esempio lo sono le bottiglie di plastica, per questo motivo essi non possono essere conferiti alla raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti, ma devono essere consegnati presso le isole ecologiche di zona. Per ulteriori indicazioni è possibile informarsi presso il Comune di appartenenza.
Di fronte ad una serie di dubbi, di pro e di contro, voi che ne pensate? Ritenete vi possano essere delle alternative da considerare migliori, dal punto di vista della salute e del rispetto dell’ambiente?
Marta Albè
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