Lo scorbuto (carenza di vitamina C), una malattia che prima decimava i marinai, sta tornando a diffondersi nei paesi ricchi a causa della scarsa presenza di frutta e verdura nell'alimentazione. A confermarlo è stato un nuovo studio condotto da un team di ricerca dell'università di Sydney, guidato dal prof. Jenny Gunton
Lo scorbuto (carenza di vitamina C), una malattia che prima decimava i marinai, sta tornando a diffondersi nei paesi ricchi a causa della scarsa presenza di frutta e verdura nell’alimentazione. A confermarlo è stato un nuovo studio condotto da un team di ricerca dell‘università di Sydney, guidato dal prof. Jenny Gunton.
La ricerca ha preso in esame 11 casi di scorbuto apparso in pazienti diabetici la cui dieta era molto povera di frutta e verdura. L’essere umano condivide con alcuni mammiferi il triste privilegio di non essere in grado di produrre e conservare la vitamina C o acido ascorbico. Colpa di una mutazione genetica avvenuta 40 milioni di anni fa.
Lo scorbuto. Questa malattia si presenta con gonfiore e sanguinamento delle gengive, sensibilità delle articolazioni e dei muscoli, pelle ruvida, secca e incolore, scarsa capacità di rimarginazione delle ferite. Ciò avviene perché la vitamina C viene a mancare e con essa la capacità di formazione del collagene, di garantire l’integrità del tessuto connettivo, del tessuto osseo e di guarigione delle ferite.
Si legge nel documento pubblicato su Diabetic Medicine:
“Purtroppo è possibile che le persone che non mangiano frutta e verdura fresca sviluppino la carenza di vitamina C, anche in presenza di sovrappeso o obesità” spiegano i ricercatori australiani.
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Un altro studio francese, condotto dal centro ospedaliero universitario di Limoges, ha confermato che bastano appena 3 mesi di carenza di vitamina C per sviluppare la malattia. Allo stesso tempo basta intervenire per tempo introducendo questa preziosa sostanza per riscontrare notevoli miglioramenti in pochi giorni.
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Nello studio francese, diretto da Simon Parreau, su 63 pazienti con carenza di vitamina C ben 10 erano affetti da scorbuto. E di certo non erano marinai.
“Inizialmente ci è stato chiesto di esprimerci in merito al caso di una giovane donna che non aveva il profilo di un paziente affetto da scorbuto. Aveva un sanguinamento inspiegabile ed ecchimosi. Alla base vi era in realtà una dieta totalmente squilibrata, basata principalmente sui fast food” ha detto il dott. Parreau.
Junk food nemici giurati non solo della linea ma anche della nostra salute.
Francesca Mancuso