Curcuma: la cottura e l’ebollizione distruggono i benefici di questa preziosa spezia?

La curcuma offre numerosi benefici al nostro corpo, ma le sue proprietà portentose rimangono tali quando si scalda o si porta a ebollizione?

La curcuma offre numerosi benefici al nostro corpo, ma le sue proprietà portentose rimangono tali quando si scalda o si porta a ebollizione?

La curcuma è una spezia antica, da sempre utilizzata nella cultura indiana come rimedio naturale nella medicina ayurvedica che oggi non ha davvero bisogno di presentazioni. Ma qual è il modo ideale per consumarla e, soprattutto, il calore può uccidere le proprietà della curcuma? Scopriamolo. (Leggi anche: Curcuma: storia, leggende e curiosità della spezia dai mille usi)

Curcuma: cosa accade durante l’ebollizione?

La curcuma è ricca di un antiossidante noto come curcumina, che ha grandi proprietà anti età, antinfiammatorie e antitumorali. Secondo gli esperti, la maggior parte dei suoi benefici sono attribuiti ai composti attivi della curcuma, noti come curcuminoidi. Oltre ai curcuminoidi, contiene 34 oli essenziali che aiutano a migliorare il metabolismo, la digestione, l’immunità e il funzionamento del cervello.

La curcuma e il suo composto più dinamico, la curcumina, hanno innumerevoli benefici per la salute, ricordiamo, ad esempio: 

  • migliora i problemi cardiaci
  • previene l’Alzheimer
  • protegge da malattie come il cancro
  • aiuta a migliorare i sintomi dell’artrite
  • protegge dalla depressione.

Tuttavia, gli studi dimostrano che il riscaldamento o l’ebollizione eccessivi, possono influenzare l’apporto nutrizionale di questa spezia.

Secondo uno studio del Dipartimento di Biochimica e Nutrizione, Central Food Technological Research Institute, riscaldare, far bollire o cuocere la curcuma a pressione per una lunga durata, può portare alla perdita del composto di curcumina. Secondo la ricerca, è stato riscontrato che, mentre la cottura a pressione e il riscaldamento della curcuma per di 10 minuti provocano una perdita di curcumina pari circa al 12-30%,  soprattutto in presenza di un agente acidificante come il tamarindo, un riscaldamento eccessivo potrebbe addirittura comportare una perdita di circa il 27-53% di curcumina.

Tuttavia altri studi hanno, invece, sottolineato come, facendo bollire la curcuma, gli effetti della curcumina diventassero più efficaci e la maggior parte delle ricerche condotte sugli effetti del calore sulla curcumina convergono a favore della cottura della spezia.  In generele, la cottura della curcuma migliorerebbe la concentrazione di curcuminoidi nel corpo in quanto ne favorirebbe l’assorbimento e la capacità antiossidante da parte dell’organismo

Per concludere possiamo dire che la  cottura della curcuma per pochi minuti non ne riduce il valore nutritivo, ma la bollitura a fuoco vivo o a pressione riduce l’efficacia della curcumina. Cuocerla per una breve durata e abbinarla ad agenti acidificanti può aiutare, invece, un migliore assorbimento. Un altro modo per aumentarne l’efficacia è spegnere il fuoco subito dopo la cottura o usarla semplicemente cospargendola su insalate o zuppe, oppure diluendola nelle bevande a crudo. O, se soffrite di articolazioni, preparare l’ottimo golden milk , il latte d’oro più amato da chi pratica yoga e non solo

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Fonte: ResearchGate

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