In cucina è fondamentale per aggiungere sapore a ogni piatto, ma l’utilizzo del sale nelle ricette ha un inquietante lato oscuro per la nostra salute – secondo questo studio
Troppo sale fa male. O meglio, troppo sodio è dannoso per la nostra salute – e il sodio, insieme al cloro, è uno dei due ingredienti costitutivi del sale da cucina. Sono già numerosi gli studi che hanno collegato un’assunzione eccessiva di sale con l’insorgenza di alcune malattie, come ipertensione e altre patologie cardiovascolari.
Per questo esiste già in commercio un sale ‘sostitutivo’, privo di sodio ma al contempo addizionato di potassio (anche la carenza di potassio ha effetti negativi sulla pressione sanguigna e sulla salute del nostro cuore): sembra sale, ma fa molto meno male alla nostra salute. Finora tuttavia sono mancati specifici studi sull’impatto di questo sale sostitutivo nell’incidenza di ictus, infarto e morte in conseguenza di patologia cardiaca – quindi è rimasta aperta la questione sull’effettiva efficacia di questo prodotto alternativo.
(Leggi anche: 10 alternative al sale raffinato)
Ora un nuovo studio condotto in Cina ha messo in chiara evidenza gli effetti positivi del sale sostitutivo, invitando tutti ad introdurlo nella nostra dieta: visto che quasi tutti nel mondo eccedono nel consumo di sale, sostituirlo con un’alternativa priva di sodio potrebbe salvare la vita di milioni di persone.
Lo studio ha coinvolto più di 20.000 abitanti di 600 villaggi cinesi – tutti con una storia di malattie cardiache alle spalle; l’età media delle persone era di 65 anni. A metà dei partecipanti è stato fornito il sale sostitutivo, con meno sodio e più potassio rispetto al sale normale. L’altra metà, invece, ha continuato ad utilizzare il normale sale da cucina per la preparazione dei cibi. Alla fine dello studio, è emerso con chiarezza un contrasto nelle condizioni di salute degli appartenenti ai due gruppi.
A circa cinque anni dall’inizio dell’esperimento (la cui durata è stata ridotta a causa della pandemia da Covid-19), più di 4.000 partecipanti sono morti (più di tre quarti di questi a causa di un ictus) e più di 5.000 hanno subito un evento cardiovascolare importante. Il gruppo che ha assunto sale sostitutivo ha registrato molti meno ictus e altre patologie cardiache.
Sulla base dei risultati raccolti, è stato sviluppato un modello di diffusione delle patologie cardiache su tutta la popolazione cinese: se a livello nazionale si passasse al consumo di sale sostitutivo, potrebbero salvarsi fino a 460.000 di persone all’anno grazie alla prevenzione di patologie cardiache. Per estensione, tutta la popolazione mondiale potrebbe trarre beneficio dal passaggio ad alternative più sane al comune sale da cucina.
Una barriera a questo cambiamento potrebbe essere rappresentata dai diversi modi in cui viene preparato il cibo nelle varie aree del mondo: infatti, mentre nei villaggi rurali della Cina il cibo processato è una rarità e le persone aggiungono il sale durante le preparazioni domestiche, nelle grandi città (specie quelle occidentali) il cibo processato consumato ogni giorno aggiunge naturalmente molto sodio alla nostra dieta – senza che noi ce ne accorgiamo. Ecco perché il sale andrebbe sostituito non solo nella cucina di casa nostra, ma anche in quelle industriali che si occupano della produzione di cibi confezionati.
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Fonte: The New England Journal of Medicine
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