Sai davvero come preparare un ottimo caffè? Te lo spieghiamo con la regola delle 3 M

In molti ritengono che per fare un buon caffè bastino 3 M: miscela, mano e moka. Noi aggiungiamo una quarta emme: la manutenzione.

Che sia nero bollente, certo, ma che sia anche preparato a regola d’arte! Perché, se il caffè è un rito, lo sarà ancor di più la sua lunga e accurata preparazione, fatta di movimenti precisi e ottimi ingredienti.

In molti ritengono che per fare un buon caffè bastino 3 M: miscela, mano e moka. Noi aggiungiamo una quarta emme: la manutenzione. La macchinetta del caffè va letteralmente coccolata e pulita con chiare e semplici regole.

Ecco tutte le emme per fare un buon caffè! 

La prima emme, che Miscela utilizzo?

De gustibus, ma è fondamentale sia di ottima qualità e magari preferire le miscele provenienti dal commercio equo-solidale.  
Quanto al gusto c’è chi predilige miscele più dolci e con un filo di acidità (che è una delle prime sensazioni del sapore e che trae origine dalla combinazione degli acidi e degli zuccheri contenuti nel caffè, combinazione che ne aumenta la dolcezza), tipiche caratteristiche dei caffè centroamericani: Messico, Guatemala (dall’aroma leggermente vanigliato) Costarica, Colombia.

C’è chi preferisce, invece, la miscela composta da 80% arabica e 20% robusta, che viene fuori più intensa e corposa, come i caffè Etiopi (il Limu) e Indiani.

Non ci bastano? La rivista Forbes ha elencato qualche anno fa le miscele più costose e famose del mondo: dal Yauco Selecto AA (Puerto Rico) a 40 € al Kg alla Hacienda La Esmeralda (Boquete, Panama) a 200 € al Kg. Sure!

La seconda emme, Mano dolce Mano

Una volta scelta accuratamente la miscela, la vostra mano dovrà adagiarla delicatamente nel filtro della moka: mai e poi mai pressare col cucchiaino la polvere!

La terza emme, la Moka e la sua cura (a partire dalla A di acqua)

Una delle regole auree per fare un buon caffè è non lavare la moka. Giammai. Ne va del gusto e anche dell’integrità della stessa macchinetta. 
La moka deve essere asciutta e pulita, ma mai lavata con il detersivo né in lavastoviglie. In secondo luogo, l’acqua deve essere rigorosamente fredda e non troppo calcarea (né tanto meno distillata né demineralizzata) e soprattutto non deve superare il livello della valvola all’interno della caldaia. 

Alla emme della moka, dunque, noi aggiungiamo quella della manutenzione: qui vi sveliamo per filo e per segno Come pulire la moka: trucchi, consigli ed errori da non fare con la caffettiera.

Detto ciò, le regole imprescindibili per preparare il caffè rimangono:

  1. come dicevamo, mettete nel serbatoio acqua fredda: solo con acqua che si riscalda piano piano (la fiamma, per questo, dovrà essere bassa!), uscirà un caffè eccellente
  2. all’interno della caldaia l’acqua non va mai messa oltre il livello della valvola
  3. provate il caffè in grani, macinandolo di volta in volta, e sentirete la differenza dalle buste di caffè già macinato… Se preferite “far presto”, ricordatevi che – in ogni caso – il caffè in polvere va conservato in un contenitore di vetro nel frigo per mantenerne l’aroma
  4. non appena il caffè gorgoglia, la caffettiera andrebbe tolta dal fuoco, altrimenti si brucia. L’ultima parte del caffè deve uscire a fuoco spento, e prima di versarlo nelle tazzine, mescolatelo per bene.
  5. il caffè va bevuto appena fatto! Mai farlo raffreddare o, peggio ancora, riscaldarlo pena il suo sapore! Se è necessario conservarlo, preferite contenitori di vetro o ceramica, ma mai metallici, e riutilizzatelo nella preparazione di qualche dolce (il tiramisù è il classico dei classici) o di una granita.

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