Una nuova pillola a base di licopene per prevenire le più comuni problematiche cardiovascolari. Realizzata da alcuni ricercatori di Cambridge e ancora in fase di sperimentazione...
Del licopene, sostanza antiossidante particolarmente presente nei pomodori, abbiamo parlato più volte perché diverse ricerche scientifiche ne hanno evidenziato le proprietà benefiche. Novità su questo principio attivo arrivano adesso dall’Università di Cambridge, dove è stata realizzata (ed è attualmente ancora in fase di sperimentazione), una pillola al licopene che in futuro potrebbe essere utilizzata per evitare l’insorgenza di infarti e ictus.
Ancora una volta una sostanza di origine naturale si è mostrata capace di intervenire soprattutto in fase preventiva su l’insorgenza di pericolose patologie come appunto quelle che riguardano l’apparato cardiovascolare. In realtà la pillola, almeno inizialmente, non andrà a sostituirsi ai più tradizionali farmaci ma verrà utilizzata come terapia di sostegno per aumentare i benefici di quest’ultimi.
I ricercatori britannici, che hanno visto pubblicati i risultati del loro studio su Plos One, hanno valutato gli effetti di questa pillola a base di licopene su un gruppo di 72 adulti, di cui la metà soffriva di malattie cardiache. Prima di iniziare la ricerca sono stati raccolti per ogni partecipante i parametri più importanti relativi alla salute del cuore come ad esempio i livelli di grassi nel sangue, il flusso ematico, la pressione, l’eventuale presenza di rigidità arteriosa, ecc.
A quel punto è iniziata la terapia vera e propria con una pillola di licopene al giorno (all’interno vi erano 7 milligrammi di principio attivo) fatta assumere per due mesi a metà dei volontari, l’altra metà invece assumeva un placebo.
I ricercatori hanno potuto evidenziare così come la nuova pillola sia in grado di migliorare alcuni parametri indicativi del buon funzionamento dei vasi sanguigni, diminuendo quindi la possibilità di sviluppare problemi. Il gruppo dei partecipanti che aveva assunto la pillola infatti, a differenza degli altri, aveva migliorato nel 53% dei casi il flusso di sangue dell’avambraccio. Gli altri parametri invece erano rimasti invariati.
Risultati promettenti ma, come hanno sottolineato gli stessi ricercatori, sono necessari nuovi studi per capire se effettivamente questa pillola possa essere utile per fronteggiare problematiche cardiovascolari nelle persone più a rischio.
Francesca Biagioli
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