I piatti di plastica possono essere sicuramente classificati nella lista delle cose inutili di cui possiamo fare a meno, contribuendo ad un maggior rispetto dell’ambiente e ad una riduzione dei rifiuti, in particolare nel caso di piatti usa-e-getta. Le ragioni per evitare di utilizzare i piatti di plastica non sono però unicamente ecologiche, ma anche di salute. L’abbinamento tra piatti di plastica e pietanza calde sarebbe infatti in grado di aumentare il rischio di formazione dei calcoli renali.
I piatti di plastica possono essere sicuramente classificati nella lista delle cose inutili di cui possiamo fare a meno, contribuendo ad un maggior rispetto dell’ambiente e ad una riduzione dei rifiuti, in particolare nel caso di piatti usa-e-getta. Le ragioni per evitare di utilizzare i piatti di plastica non sono però unicamente ecologiche, ma anche di salute. L’abbinamento tra piatti di plastica e pietanze calde sarebbe infatti in grado di aumentare il rischio di formazione dei calcoli renali.
L’impiego di piatti di plastica, in particolare se utilizzati per servire del cibo caldo, è stato posto in relazione da parte della scienza con un incremento del rischio di sviluppare calcoli renali. Il riferimento è in particolare a quei piatti di plastica che presentano un contenuto di melamina, una molecola utilizzata nell’industria della plastica per la formazione di resine che trovano impiego anche nella produzione di materiali a contatto con alimenti, come specificato da parte del Ministero della Salute.
Sempre secondo quanto riportato da parte del Ministero della Salute, il problema della contaminazione da melamina nei confronti degli alimenti era già stato evidenziato in precedenza per quanto riguarda il cibo destinato ad animali, per via della morte di numerosi cani e gatti a causa di mangimi contaminati da melamina prodotta in Cina.
Fino a questo momento non sarebbero stati individuati casi di intossicazione acuta da melamina nell’uomo, ma la sua potenziale tossicità nei nostri confronti inizia ad essere indagata. I ricercatori della Kaohsiung Medical University di Taiwan hanno infatti osservato gli effetti della melamina riscaldata su due gruppi di volontari. Ad essi è stato richiesto di consumare della minestra calda in piatti di plastica o di ceramica.
In seguito sono stati prelevati dai volontari, secondo scadenze regolari, dei campioni di urina, che hanno evidenziato come, a 12 ore di distanza dal consumo della minestra, i livelli di melamina nell’urina corrispondessero a soli 1,3 milligrammi in coloro che avevano utilizzato piatti in ceramica e a ben 8,35 milligrammi in coloro che avevano consumato la minestra servita nei piatti di plastica.
Gli esperti, a seguito dell’esperimento, hanno evidenziato come le stoviglie in melamina possano rilasciare grandi quantità di tale sostanza nel momento in cui vengano utilizzate per servire cibi ad alta temperatura. Il rilascio di melamina da parte delle stoviglie può essere influenzato sia dalla temperatura dei cibi, che dalla presenza di cibi acidi, che dalla qualità delle stoviglie stesse.
Gli effetti dell’assorbimento di melamina sulla salute non sono ancora stati del tutto chiariti, ma studi precedenti avevano suggerito una sua correlazione alla comparsa di calcoli renali, per via di esposizioni ripetute, anche in presenza di bassi dosaggi. Gli esperti suggeriscono dunque di preferire piatti in ceramica per servire pietanze calde, al fine di ridurre il rischio di rilascio di melamina dalle stoviglie agli alimenti che verranno consumati.
Marta Albè
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