Pesticidi interferenti endocrini sono presenti in alcune tipologie di frutta e verdura. La guida Pan Europe ci mostra come evitarli
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Interferenti endocrini, un problema di cui ci dovremmo preoccupare seriamente e che dovrebbe orientare i nostri acquisti. Rischiamo infatti, attraverso tanti prodotti di uso comune, di essere esposti quotidianamente a queste sostanze pericolose, presenti purtroppo anche nel cibo. Un aiuto per limitare al minimo l’esposizione da frutta e verdura ce lo fornisce una nuova guida.
Pan Europe Consumer Guide 2021, realizzata da Pesticide Action Network Europe (PAN), rete di organizzazioni non governative europee che promuovono alternative sostenibili ai pesticidi, è uno strumento utile per noi consumatori in quanto ci aiuta a capire in quali tipologie di verdura e frutta sono particolarmente presenti gli interferenti endocrini e ci fornisce strategie per limitare al minimo l’esposizione a queste sostanze.
Come spiega la guida, il sistema ormonale o endocrino è un sistema molto complesso e le ghiandole sono i principali organi che producono ormoni. Ne fa parte la tiroide che produce ormoni coinvolti nel controllo del metabolismo, del sistema cardiovascolare e dello sviluppo ma anche testicoli e ovaie che producono ormoni steroidei sessuali che controllano lo sviluppo degli organi riproduttivi, la riproduzione, processi metabolici e altro.
Non è difficile intuire quanto sia importante che questo sistema sia sano e non disturbato da sostanze estranee. E qui entrano in ballo gli interferenti endocrini, sostanze chimiche che imitano o interferiscono con gli ormoni e che per questo possono causare problemi di salute e malattie.
Sappiamo che gli interferenti endocrini si trovano un po’ ovunque, in alcuni cosmetici ad esempio, ma anche nel cibo che consumiamo se è stato coltivato con l’utilizzo di pesticidi.
La guida di Pan Europe, punta l’attenzione in particolare sulla presenza in frutta e verdura di pesticidi che interferiscono con il sistema endocrino (EDP).
Ma dove sono più presenti?
La guida
La guida, in pratica, utilizzando i dati dell’ultimo rapporto dell’EFSA sul monitoraggio dei pesticidi, divide frutta e verdura in 3 categorie:
- Rosso (alto rischio presenza di pesticidi interferenti endocrini)
- Giallo (rischio medio)
- Verde (prodotti generalmente sicuri)
La “lista rossa” è quella che comprende i cibi da evitare, mentre nella “lista verde” sono inseriti prodotti che possono essere consumati tranquillamente, almeno dagli adulti, anche se provenienti da agricoltura convenzionale. I rischi sono infatti più alti per i bambini e soprattutto per i feti che possono subire danni anche gravi a causa degli interferenti endocrini che riescono a passare attraverso la placenta (per donne incinte, neonati e bambini si consigliano sempre e solo cibi biologici o quanto meno provenienti dalla lista verde).
Nella lista gialla finiscono gli alimenti “via di mezzo” che sarebbe comunque meglio comprare biologici o sostituire con quelli della lista verde.
Lista rossa
Nella lista rossa troviamo songino e lattughino, radice di prezzemolo, ribes, ciliegie, pere, cavolo, pesche, fragole e albicocche.
Lista gialla
Nella lista gialla troviamo: more, uva da tavola, carote, prezzemolo, mele, lattuga, mirtilli, prugne, sedano, ravanelli, lamponi, spinaci, pomodori, arance, kiwi, fagioli, peperoni, banane.
Lista verde
Nella lista verde troviamo cavolo cappuccio, broccoli, aglio, riso, melanzane, mandarini, cetrioli, cavolfiore, zucchine, mango, cipolle, cocomero, ananas, granturco, cereali, olive, patate, avocado.
I pesticidi interferenti endocrini più presenti in Europa
Dalla ricerca emerge che in Europa sono presenti all’interno di frutta e verdura in particolare 5 pesticidi che alterano il sistema ormonale (EDP).
Nello schema presente nella guida si evidenziano anche i potenziali rischi dell’esposizione a queste sostanze:
- Boscalid: danni alla tiroide e cambiamenti negli ormoni tiroidei, malformazione fetale e aborti
- Ditiocarbammati (mancozeb ecc.): danni alla tiroide, tumori tiroidei e altre malattie a carico di questa ghiandola, danni al sistema riproduttivo e allo sviluppo fetale, cambiamenti istopatologici di ovaie e testicoli
- Tebuconazole: problemi di riproduzione e malformazioni fetali, danni ai reni, problemi agli organi sessuali e cambiamenti ormonali.
- Iprodion: problemi riproduttivi e cambiamenti ormonali.
- 2,4-d: effetti negativi sulle ghiandole endocrine e cambiamenti dei livelli ormonali. Problemi di fertilità, diminuzione del peso alla nascita e della sopravvivenza del neonato durante l’allattamento.
Effetto cocktail
Dalla ricerca emerge un problema di cui si discute sempre più spesso: il cosiddetto effetto cocktail. Tutti noi siamo esposti a diversi pesticidi presenti nello stesso prodotto ma anche all’interno dei vari cibi che consumiamo nel corso della giornata.
La guida Pan Europe mostra come in alcuni prodotti, come ciliegie e pere, vi siano all’interno fino a 7 residui di pesticidi EDP in contemporanea. Le pesche arrivavano addirittura a 9 EDP contemporaneamente ma il triste primato spetta alla lattuga con 10 EDP.
I rischi di questo effetto cocktail sono ancora da chiarire, alcuni ricercatori tendono a ritenere che un tale “accumulo” possa essere più rischioso rispetto all’esposizione ad una singola sostanza, dato che i diversi residui potrebbero andare ad interagire e potenziarsi tra di loro.
Come limitare l’esposizione agli interferenti endocrini presenti nel cibo
In conclusione, questi i consigli della Guida Pan Europe per evitare il più possibile l’esposizione agli interferenti endocrini presenti nel cibo a causa dei pesticidi:
- Il modo migliore per evitare l’esposizione a queste sostanze è mangiare prodotti biologici o prodotti del tuo orto.
- Lavare frutta e verdura è sempre importante ma generalmente non aiuta molto a ridurre molto la presenza di pesticidi.
- Sbucciare la frutta aiuta a togliere i pesticidi presenti all’esterno dei prodotti ma purtroppo non risolve il problema di quelli che si trovano all’interno.
- Se procurarsi un prodotto biologico è un problema, i cibi della lista rossa dovrebbero essere evitati in tutti i casi, da sostituire con quelli presenti nella lista verde. Anche per gli alimenti presenti nella lista gialla si consiglia la sostituzione con prodotti della lista verde.
- Fare attenzione al paese di origine. Ci sono infatti molte differenze tra i vari paesi in quanto a pesticidi e quelli con le peggiori prestazioni dovrebbero essere evitati (potete vedere i paesi nelle tabelle soprariportate).
- Per il feto l’esposizione anche alla più piccola quantità di residui di pesticidi può essere un problema. Il consiglio per le donne incinte è quello di fare massima attenzione.
Fonte: Pan Europe
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