L'Ue si è impegnata a dimezzare l'uso dei pesticidi più pericolosi entro il 2030 ma a che punto siamo? Lo scenario fotografato dal Pesticide Action Network (PAN) Europe non è affatto roseo: l'analisi dei quasi 100mila campioni di frutta in Europa ha rilevato un aumento del 53% della contaminazione da pesticidi in nove anni (come nel caso delle ciliegie)
Quando mangiamo frutta e verdura pensiamo di consumare cibi freschi e benefici per la nostra salute. Purtroppo però – ormai lo sappiamo – se non li acquistiamo da agricoltura biologica, oltre a vitamine, sali minerali e altre preziose sostanze contenute al loro interno, rischiamo di ingerire anche tracce di pesticidi.
Lo testimonia ancora una volta un nuovo report condotto da Pesticide Action Network (PAN) Europe, che dipinge uno scenario molto preoccupante, in quanto i pesticidi pericolosi che si trovano su frutta e verdura vendute in Europa sono addirittura in aumento rispetto al passato.
Un rapporto che, come segnalano anche coloro che l’hanno redatto, va in controtendenza rispetto ai dati ufficiali che sostengono invece come l’utilizzo di pesticidi in Europa sia in diminuzione.
Il PAN in proposito scrive:
I cittadini europei sono stati esposti a un drammatico aumento della frequenza e dell’intensità dei residui dei pesticidi più tossici su frutta e verdura venduti nell’UE. Questo rapporto e la sua conclusione principale contraddicono le affermazioni ufficiali secondo cui l’uso di pesticidi tossici è in calo ed espongono un completo fallimento da parte degli Stati membri nell’attuazione del regolamento UE e nella protezione dei consumatori.
La relazione del PAN è più che mai importante in quanto non valuta solo la contaminazione di frutta e verdura dell’Ue in un dato momento ma, per la prima volta, analizza i modelli di contaminazione nel tempo.
Per arrivare ad affermare che la situazione pesticidi nell’Ue è peggiorata, i ricercatori hanno analizzato i risultati di un programma a livello europeo di campionamento, sufficientemente ampio da essere considerato rappresentativo dell’esposizione dei consumatori in generale.
Ed è proprio dall’analisi di quei dati che si è vista quella che viene definita una “drammatica tendenza al rialzo” dei frutti contaminati da pericolosi pesticidi tra il 2011 e il 2019, l’ultimo anno per il quale vi erano dati disponibili.
Il rapporto si concentra sui residui di una categoria di pesticidi definiti “più pericolosi” dalla Commissione Europea nel contesto della strategia dell’Ue Farm to Fork. Tra questi vi sono il fluxioxonil, il ciprodinil, il tebuconazolo e il difenoconazolo.
Tali fitofarmaci, scrive il Pan:
Sono infatti l’unica categoria di pesticidi più pericolosa e più pesantemente regolamentata, legata a una serie di malattie croniche tra cui tumori, problemi cardiovascolari o diabete. Possono anche essere altamente tossici per l’ambiente, avvelenando i fiumi e altri preziosi ecosistemi. Lo stesso regolamento europeo li identifica come i peggiori pesticidi rimasti sul mercato dell’Ue, ovvero i pesticidi più pericolosi che dovrebbero essere designati come tali.
L’uso di questi pesticidi dovrebbe essere dimezzato entro il 2030 nell’Ue ma, almeno secondo questo rapporto, sembra che siamo ben lontani da raggiungere questo obiettivo.
I frutti più contaminati rispetto al passato
In tutto, l’analisi dei quasi 100mila campioni di frutta in Europa ha rilevato un aumento del 53% della contaminazione da pesticidi in nove anni.
Tra i frutti che oggi risultano più contaminati che in passato vi sono:
- kiwi
- ciliegie
- mele
- pere
- pesche
Per capire meglio la situazione basta pensare che i Kiwi contaminati da pesticidi pericolosi sono passati dal 4% del 2011 al 32% del 2019.
Esempio ancora più lampante è quello delle ciliegie dove si è passati dal 22% del 2011 al 50% del 2019.
Come specifica il PAN:
Questo aumento della frequenza di vendita di frutta e verdura contaminata ai consumatori va di pari passo con un aumento dell’intensità dei pesticidi utilizzati, con un uso sempre maggiore di combinazioni di sostanze chimiche, sostanze che dovrebbero essere gradualmente eliminate in Europa.
La frutta e la verdura più contaminata
Nel corso degli anni, i primi 5 frutti con il maggior numero di pesticidi pericolosi sono stati:
- more (51% contaminate)
- pesche (45%)
- fragole (38%)
- ciliegie (35%)
- albicocche (35%)
Per quanto riguarda la verdura, invece, i 5 ortaggi più contaminati sono:
- sedano (50%)
- sedano rapa (45%)
- cavolo riccio (31%),
- cicoria witloof (indivia belga) (28%)
- cavolini di Bruxelles (26%)
Il report lancia ovviamente l’allarme, chiedendo una forte azione politica da parte dell’Ue per rispettare gli impegni presi in merito alla riduzione dei pesticidi. In particolare, si chiede la sostituzione dei fitofarmaci più pericolosi da parte degli Stati membri, l’adozione di obiettivi di riduzione vincolanti e la riforma degli indicatori di utilizzo dei pesticidi.
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Fonte: PAN Europe
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