Un consumo abituale di peperoncino rosso piccante potrebbe far bene anche alla salute cardiovascolare e allungare così la vita.
Peperoncino rosso piccante: beato chi lo ama! Già, perché non solo pare aiuti a dimagrire e a ridurre lo stress, ma un suo consumo abituale potrebbe far bene anche alla salute cardiovascolare e allungare così la vita.
Secondo una ricerca pubblicata su Plos One, infatti, e condotta dagli scienziati dell’University of Vermont College of Medicine di Burlington, negli Stati Uniti, il consumo di peperoncino rosso piccante sarebbe da associare a una riduzione del 13% della mortalità generale e, in particolare, sarebbe in grado di prevenire il rischio di ictus e cardiopatie.
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LO STUDIO – La ricerca è stata condotta in base ai dati raccolti dal National health and nutritional examination survey III, un’indagine che ha monitorato per 23 anni l’alimentazione di più di 16mila cittadini americani di età pari o superiore a 18 anni. Esaminando le caratteristiche principali dei partecipanti, gli studiosi hanno osservato che i consumatori abituali della spezia afrodisiaca per eccellenza tendevano a essere più giovani, per lo più maschi, bianchi, sposati, con il vizio del fumo, abituati a bere alcolici e a mangiare più verdure e carne, caratterizzati da livelli inferiori di colesterolo “buono” (Hdl) o con un reddito e un livello d’istruzione inferiore, rispetto a quelli che non consumavano peperoncino.
Gli autori dello studio hanno analizzato il numero dei decessi e le cause di morte relative a un periodo di circa 18 anni e hanno scoperto che i soggetti che consumavano il peperoncino correvano un rischio di mortalità generale inferiore del 13% rispetto agli altri, risultando più protetti soprattutto dalle malattie cardiovascolari.
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Il merito? Sarebbe sempre della capsaicina che, così come è in grado di donare al peperoncino il gusto piccante e di innescare la perdita di peso accelerando il metabolismo, sarebbe anche capace di modulare il flusso sanguigno coronarico. Inoltre, questa sostanza possiede delle proprietà antimicrobiche che bene farebbero alla flora intestinale. Tutte caratteristiche che potrebbero far sì che i consumatori di peperoncino piccante vivano più a lungo.
“Anche se il meccanismo attraverso cui il consumo di peperoncini potrebbe ritardare la mortalità è tutt’altro che certo, la relazione osservata potrebbe essere dovuta all’azione dei canali Transient receptor potential (Trp), che rappresentano i recettori primari delle sostanze piccanti, come la capsaicina (la componente principale del peperoncino) – scrivono gli autori -. Sulla base dei risultati del nostro studio, che confermano i dati ottenuti da ricerche precedenti, potrebbe essere possibile affermare che il consumo del peperoncino o di cibo piccante potrebbe diventare una raccomandazione dietetica”.
Peperoncino a go go quindi! Un’ottima idea sarebbe coltivarlo e tenerlo sempre fresco a disposizione in giardino o in balcone. Qui qualche dritta su come coltivarlo.
Germana Carillo