Più alti sono i livelli di Omega 3 nell'organismo minore la possibilità di ammalarsi di diabete di tipo 2. Lo prova uno studio
Il diabete di tipo 2 è sempre più diffuso in tutto il mondo, in particolare nei paesi occidentali dove spesso si mangia troppo e male. Come ormai è noto il sovrappeso è tra i fattori di rischio più significativi mentre un’alimentazione equilibrata e una buona dose di attività fisica sono certamente abitudini corrette che contribuiscono a scongiurarlo. Ora però una nuova ricerca ha messo in luce le potenzialità degli acidi grassi Omega 3 nell’ambito della prevenzione di questa malattia.
Lo studio, condotto presso la University of Eastern Finland, è giunto alla conclusione che maggiore è il quantitativo di Omega 3 presente nell’organismo, minori sono le probabilità di ritrovarsi affetti da diabete di tipo 2. Ricordiamo che questi acidi grassi sono “essenziali” in quanto il nostro corpo non è in grado di sintetizzarli da solo ma deve inevitabilmente assumerli con l’alimentazione. Gli Omega 3 sono contenuti nel pesce, soprattutto quello grasso (salmone, sgombro, trote, sardine) ma anche in vegetali come semi di lino, noci, soia, ecc.
La ricerca, pubblicata su Diabetes Care, ha preso in esame per 19 anni le concentrazioni di acidi grassi Omega 3 nel sangue di oltre 2.000 uomini fra i 42 e i 60 anni. Nel corso del tempo 422 partecipanti si sono ammalati di diabete di tipo 2 e quello che è subito balzato agli occhi dei ricercatori è che si trattava proprio di coloro che avevano minori concentrazioni di acidi grassi essenziali nel sangue (33% in meno rispetto ai partecipanti sani).
I ricercatori consigliano dunque a tutti di consumare pesce ricco in Omega 3 un paio di volte a settimana (o sostituirlo con i corrispettivi vegetali), seguire in generale una sana alimentazione e fare regolare attività fisica.
Francesca Biagioli
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