Buona notizia per gli amanti del cibo! Godersi i piaceri della buona tavola e contemporaneamente restare in forma o in salute non è affatto un miraggio. E per farlo basta seguire solo alcuni semplici principi. Perché l'obesità e il diabete sono figli delle cattive abitudini alimentari.
Buona notizia per gli amanti del cibo! Godersi i piaceri della buona tavola e contemporaneamente restare in forma o in salute non è affatto un miraggio. E per farlo basta seguire solo alcuni semplici principi. Perché l‘obesità e il diabete sono figli delle cattive abitudini alimentari.
A rivelarlo è una campagna di educazione alimentare, dal nome “Salute al piacere”, realizzata dall’associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), l’associazione medici diabetologi (Amd) e da Slow Food Italia.
Per diffondere questo messaggio, le associazioni hanno organizzato un ciclo di 14 incontri in varie località d’Italia, dove gli esperti parleranno del rapporto tra cibo e salute in modo leggermente diverso da quello cui siamo abituati. Grazie a questa iniziativa infatti, i medici e gli esperti di gastronomia hanno l’opportunità di esortare i cittadini “ a recuperare il giusto tempo da dedicare all’acquisto e alla preparazione dei pasti, presentando i principi nutritivi degli alimenti, le loro funzioni e le indicazioni per scegliere cibi buoni, puliti e giusti”.
Gli incontri della campagna sono partiti ieri da Milano, all’Osteria del Treno di via San Gregorio, per proseguire nelle altre città, come Palermo, Trieste, Napoli e Bologna, e concludersi a ottobre a Torino, in occasione del “Salone del gusto e Terra Madre”.
Ogni evento terminerà con un buffet di qualità, a base di cibi sani e buoni, ricercati con cura e di prima scelta, e ai partecipanti sarà distribuita la guida “Salute al piacere! Benessere con gusto per noi e per il pianeta”, curata da Andrea Pezzana, direttore di dietetica e nutrizione clinica all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino e coordinatore Area Salute di Slow Food.
In questo opuscolo gli esperti illustrano i principi basilari per nutrirsi in modo sano, senza per questo rinunciare ai piaceri della tavola.
Un modo – come dicono gli autori dell’iniziativa – per “riscoprire il ruolo del cibo come elemento di piacere e salute, senza demonizzarlo”.
Insomma, ancora una volta, scegliere con cura cibi e sani di stagione e cucinare piatti poco elaborati fa la differenza. E aiuta a godersi il cibo senza rinunciare alla salute!
«L’associazione tra obesità e diabete rappresenta la più rapida e impressionante epidemia che abbia colpito l’umanità, e gli ultimi studi purtroppo confermano la crescita costante: oggi si contano 246 milioni di diabetici, ma potrebbero diventare 380 nel 2025», ha spiegato Carlo Bruno Giorda, presidente AMD: «Si può intervenire, in particolare con prevenzione del diabete tipo 2, quello maggiormente legato ad alimentazione e abitudini. Per limitarne i danni e prevenirlo non serve diventare grissini, basta mangiare poco di tutto, tenere il peso sotto controllo e fare attività fisica» è il suggerimento del dottor Giorda.
E proprio sull’educazione alimentare dei più piccoli si concentra l’attenzione di Slow Food che propone di inserirla tra le materie obbligatorie nelle scuole. «Purtroppo nessun ordinamento didattico obbligatorio prevede questo tipo di disciplina- ha sottolineato Silvio Barbero, vice presidente dell’associazione della chiocciola – ma noi come Slow Food vorremmo fosse inserita tra le materie curriculari – Questo è il nostro auspicio e uno tra i nostri maggiori obiettivi».
Ma per quanto necessario un intervento a monte, è indispensabile fronteggiare la realtà già esistente, come : «Prevenzione, maggiore conoscenza della malattia e riduzione delle complicanze sono imperativi categorici per migliorare la qualità di vita dei pazienti diabetici – ha sottolineato Enrique Manzoni, presidente di Boehringer Ingelheim Italia, che insieme a Fondazione Lilly sostiene il progetto – E l’impegno di Boehringer Ingelheim nel sostegno ad attività di sensibilizzazione e prevenzione è un valore essenziale che si accompagna sempre alla cultura dell’evoluzione e dell’innovazione, che non può mancare nel DNA di chi opera per il miglioramento della salute. Sostenere, poi, un progetto, in ambito diabetologico ci rende particolarmente felici, alla luce dell’impegno che l’azienda sta dedicando alla Ricerca e Sviluppo in quest’area terapeutica».