Sembrava imminente l'approvazione da parte dell'Ue del Nutri-Score, l'etichetta alimentare a semaforo ideata dalla Francia, ed invece la decisione è rimandata addirittura al 2024
Diverse volte vi abbiamo parlato del Nutri-Score, la cosiddetta etichetta alimentare a semaforo, ideata e utilizzata in Francia. Questa divide i prodotti alimentari in cinque categorie, attribuendo un punteggio (lettera e colore) in base alla quantità di nutrienti come grassi, grassi saturi, zuccheri e sale, per 100 grammi di prodotto.
L’Europa, intenzionata a scegliere un’etichetta valida in tutti i Paesi membri, sembrava orientata proprio verso questa opzione ma ora la decisione sembra essere stata rimandata, addirittura al 2024.
Ad annunciarlo è Paolo De Castro, Parlamentare europeo e Vice-Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, durante il XX Forum della Coldiretti che si è svolto a Roma.
In un tweet, l’europarlamentare scrive che l’Ue ha tolto il tema dall’agenda dei prossimi mesi, di fatto rimandando la decisione sul Nutri-Score.
Una notizia accolta con gioia e sollievo in Italia, il nostro Paese infatti si è sempre battuto contro l’approvazione a livello europeo di questa etichetta che andrebbe a penalizzare una serie di alimenti italiani tipici della dieta mediterranea.
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Sembrava al contrario molto vicina la decisione favorevole dell’Ue nei confronti del Nutri-Score, che appariva come l’assoluto favorito tra le varie opzioni, anche in seguito alla pubblicazione di un nuovo rapporto del JRC (Centro comune di ricerca della Commissione UE). Leggi anche: Nutri-Score: sempre più vicina l’adozione nell’Ue dell’etichetta a semaforo che penalizza i prodotti italiani
E invece è tutto rimandato. A quando? In pratica, a dopo la scadenza dell’attuale legislatura europea (fine 2023). Ci penserà dunque la prossima Commissione Ue a decidere quale saranno le sorti del Nutri-Score.
Nel frattempo l’Italia riuscirà a far presenti le proprie ragioni, proponendo un’alternativa più valida e che non penalizzi i prodotti nostrani?
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Fonte: Paolo De Castro Twitter
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