Fate sempre attenzione a quello che leggete sui social o sul web. In merito agli insetti per uso alimentare (cosi come su molti altri argomenti) girano fake news ma anche provocazioni di vario tipo, a cui però in molti rischiano di "abboccare". Questo non vuol dire che dobbiamo spalleggiare o mangiare per forza alimenti a base di insetti ma che è importante scindere cosa è vero da cosa non lo è
Si continua a dire tutto e il contrario di tutto sulla farina di grillo e come spesso capita in questi casi, quando l’attenzione dell’opinione pubblica è molto alta, iniziano a comparire delle fake news o, come nel caso di oggi, delle provocazioni a cui diversi utenti “abboccano”, troppo presi dalla loro avversione nei confronti degli insetti.
Si parte da una certezza: l’Europa ha dato il via libera all’ingresso degli insetti come fonte alimentare, concedendo la possibilità di utilizzare farina di grillo e altri ingredienti simili per realizzare cibi di vario genere.
Nell’ultimo periodo è stato già preannunciato l’arrivo di diversi prodotti: dagli spaghetti a base di farina di grillo, al pane, fino alla pizza e in ultimo anche l’hamburger. Leggi anche: Dopo pane, pasta e pizza, ecco il primo hamburger di grillo: colorato e “instagrammabile” (ma convincerà?)
Tutti prodotti che possiamo benissimo non acquistare e non mangiare mai. Non è vero infatti che si potrà inserire farina di grillo all’interno dei cibi senza avvisare i consumatori, questa al contrario andrà regolarmente indicata in etichetta, proprio come avviene per qualsiasi altro ingrediente.
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Non si tratta poi della sola notizia falsa che gira, principalmente sui social, in questi giorni. Forse vi sarà capitato di leggere che a breve l’Ue ha intenzione di rendere obbligatorio aggiungere alla pizza una percentuale di farina di grillo.
In realtà, in questo caso non si tratta propriamente di una fake news ma di una provocazione partita da una pagina satira che ha voluto “giocare” su un tema estremamente “caldo”, ovvero quello degli insetti per uso alimentare.
Nel post si legge appunto che:
Ora l’Europa ci impone una percentuale di farina di Grillo in ogni pizza. Che percentuale non lo dice ma si pensa attorno a una certa percentuale.
Già questa frase dovrebbe far percepire che nel post vi è qualcosa di strano. Se poi si legge:
A parte il sapore, ma non cambia anche la cottura? Abbiamo chiesto a uno chef.
– Cambia?
– Sì.
Anche gli esperti confermano, dunque.
Il sospetto che si tratti solo di una provocazione satirica diventa sempre più concreto.
Il post poi continua:
È la fine della nostra pizza come l’abbiamo sempre mangiata?
Ci imporranno pure il taglio, non più a triangolini ma a forma di altro?
Se fino a oggi la grande ansia degli italiani era sull’ananas, adesso si sposta pure sulla farina.Diciamo insieme no all’obbligo di farina di Grillo.
– No.
Il problema è che non tutti hanno colto l’ironia e il nonsense di quanto scritto e i commenti sotto il post indignati o che ricordano che non si tratta affatto di un obbligo ma di un’autorizzazione a livello europeo, sono numerosi.
Questo ci fa capire quanto sia “sentita” la questione insetti a tavola, così come ci fa notare che molti utenti si scagliano per partito preso contro una determinata cosa, senza leggere con attenzione. E c’è chi commenta:
Come al solito gli INDINNIATI ci sono cascati come pere cotte. Questi esperimenti sui social funzionano sempre!!!
Facciamo sempre attenzione a ciò che leggiamo, altrimenti corriamo il rischio di cadere in facili provocazioni, o peggio ancora, di far girare fake news.
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