I consigli del Ministero della Salute per tenere lontani salmonella e botulino e per mangiare correttamente d'estate
Cosa mangiare d’estate? La domanda, come ogni anno, torna a farci riflettere sul tipo di alimentazione da seguire in questo periodo, in cui va posta anche maggiore attenzione alla conservazione degli alimenti. Per questo il Ministero della salute, ieri in occasione della presentazione della Relazione annuale 2011 al Piano nazionale integrato dei controlli ufficiali in materia di alimenti e mangimi, ha fornito anche un decalogo per guidarci nella scelta degli alimenti per l’estate e per metterci in guardia dai “nemici”.
Primi tra tutti la salmonella e il botulino, legati maggiormente al consumo di pesce crudo o funghi. Come spiega nel dettaglio il Ministero attraverso un’apposita guida, con alcune semplici accortezze è possibile evitare le intossicazioni da fungo. Ricordano gli esperti che la raccolta è regolamentata da una legge nazionale (352/1993) secondo cui:
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c’è un limite massimo di raccolta;
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è vietato l’uso di rastrelli o altri strumenti che potrebbero danneggiare seriamente tutto l’apparato produttivo fungino;
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– il fungo deve essere raccolto intero, staccato dal micelio con movimento rotatorio e non tagliato, questo consente una sicura determinazione della specie;
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– non si devono raccogliere esemplari troppo giovani o in cattivo stato di conservazione;
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– la raccolta va riposta in contenitori che consentano la diffusione delle spore, vietando in ogni caso l’uso di sacchetti di plastica che ne accelerano la decomposizione;
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– non si devono distruggere gli esemplari che si ritengono velenosi, anche loro sono utili alla vita del bosco.
Inoltre, secondo quanto suggerisce il Ministero della Salute, è bene far controllare sempre i funghi da un esperto micologo, consumarli in quantità moderate ed evitare di farli mangiare ai bambini che hanno meno di 12 anni. È preferibile inoltre evitare di mangiarne durante la gravidanza e consumarli solo se sono in perfetto stato di conservazione e ben cotti. Occhio anche ai funghi conservati sott’olio che possono contenere la tossina botulinica.
Particolare attenzione va posta anche per evitare le intossicazioni da salmonella, molto diffuse provocate spesso dal consumo di pesce crudo, infettato da larve di Anisakis. Ciò avviene quando esso non viene conservato correttamente e sottoposto al trattamento del freddo a -20 gradi per almeno 24 ore.
Ed ecco il Decalogo per la corretta nutrizione estiva.
Rispettare quotidianamente il numero e gli orari dei pasti, soprattutto la prima colazione, che deve essere privilegiata rispetto agli altri pasti. Secondo gli esperti, non fare un’adeguata colazione predispone ad assumere una maggiore quantità di calorie nelle ore successive.
Aumentare il consumo di frutta e verdura di stagione e yogurt. Preferire lo yogurt senza zuccheri aggiunti che insieme alla frutta può diventare un ottimo spuntino. Non trascurare neanche la frutta secca , ricca di grassi “buoni”, minerali e fibre, ma non esagerare è calorica.
Preparare i piatti con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori. Il colore degli alimenti è dato dalle sostanze ad azione antiossidante (vitamine, polifenoli ecc): più si variano i colori, più completa è la loro assunzione.
Moderare il consumo di piatti elaborati e ricchi di grassi. Con il caldo consumiamo meno energia, per questo è bene assumerne una minore quantità e diminuendo anche la quantità di sale.
Privilegiare cibi freschi, facilmente digeribili e ricchi in acqua e completare il pasto con la frutta. Questa regola va seguita in particolare quando si consuma il pranzo “al sacco”, non esagerando con gli spuntini salati o zuccherati.
Consumare un gelato o un frullato può essere un’alternativa al pasto di metà giornata. Il gelato o il frullato al latte possono sostituire un pasto.
Evitare pasti completi con primo, secondo e contorno quando, durante soggiorni in albergo o in viaggio, è più facile che si consumi al ristorante sia il pranzo che la cena. Secondo gli esperti, è possibile però fare alcuni abbinamenti come pasta e legumi e/o verdure, carne/pesce/uova con verdure.
Consumare poco sale e preferire sale iodato. La carenza di iodio è ancora un problema: la tiroide condiziona molte funzioni dell’organismo ed ha bisogno del giusto introito giornaliero, garantito dal consumo di soli 5 g di sale iodato. Per gli ipertesi può essere utile consumare sale iposodico o asodico.
Rispettare le modalità di conservazione degli alimenti. Mantenere la catena del freddo per gli alimenti che lo richiedono (borsa termica per il pic-nic). Ricordare che cibi conservati a lungo in frigorifero rischiano un peggioramento nutrizionale e/o una contaminazione da microrganismi.
Bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno. In estate si perdono minerali con l’aumento della sudorazione e della traspirazione. Soprattutto per gli anziani bere è particolarmente importante, indipendentemente dallo stimolo della sete. Occorre però moderare il consumo di bevande con zuccheri aggiunti e il consumo di bevande alcoliche.
Francesca Mancuso
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