Micotossine negli alimenti: l’inchiesta di Altroconsumo

Cosa sono le micotossine? Si tratta di sostanze naturali prodotte da alcune muffe, che possono rivelarsi pericolose per la salute, secondo quanto indicato da parte di Altroconsumo, associazione dei consumatori che si è occupata di condurre un’inchiesta in proposito. Le presenza di micotossine negli alimenti è limitata dalla legge, ma alcune di esse sfuggono ancora ai controlli.

Cosa sono le micotossine? Si tratta di sostanze naturali prodotte da alcune muffe, che possono rivelarsi pericolose per la salute, secondo quanto indicato da parte di Altroconsumo, associazione dei consumatori che si è occupata di condurre un’inchiesta in proposito. Le presenza di micotossine negli alimenti è limitata dalla legge, ma alcune di esse sfuggono ancora ai controlli.

L’associazione dei consumatori ha rivelato come, sulla base di un sondaggio condotto nella regione Piemonte, la maggior parte delle persone non sappia assolutamente di cosa si stia trattando quando ci si riferisce alle micotossine. Il dibattito sulle micotossine rimane però aperto nel mondo scientifico, in quanto ve ne sarebbero alcune non ancora note e normate dalla legge, che potrebbero risultare potenzialmente pericolose.

Le micotossine non ancora sufficientemente prese in considerazione dovrebbero essere monitorate in modo tale da tutelare la salute dei consumatori. Altroconsumo, al fine di approfondire il problema, ha deciso di condurre analisi di laboratorio su diversi alimenti considerati predisposti alla contaminazione da micotossine, con particolare riferimento alle tossine prodotte dal fungo Fusarium, che attaccherebbe soprattutto il grano e l’avena.

Sui prodotti presi in considerazione sono state ricercate sia le micotossine per le quali sono già previsti dei limiti di legge, sia le micotossine non ancora regolamentate. Dalle analisi effettuate in laboratorio è emerso come per le micotossine non ancora normate dalla legge vi sia l’eventualità concreta di superare la quantità giornaliera massima accettabile di assunzione mediante il consumo dei cibi.

Le micotossine vengono definite come tossine di tipo naturale in grado di formarsi nel corso della crescita di alcune piante, il cui sviluppo può essere determinato a causa di alcune condizioni climatiche o per via dell’attacco subito da parte di insetti, per citare alcuni esempi.

Quali sono gli alimenti maggiormente esposti alle micotossine?

Altroconsumo indica tra di essi il caffè, le spezie, la frutta secca, i semi oleaginosi e soprattutto i cereali, con particolare riferimento a avena, frumento, orzo, segale e mais. Tra gli altri alimenti a rischio vi sono la birra ed il vino. Anche i prodotti di origine animale potrebbero non sottrarsi a contaminazioni da micotossine, che possono avvenire attraverso il mangime somministrato agli animali. Tra di essi Altroconsumo indica carne di pollo e suina, uova, latte e formaggio.

Qual è l’impatto delle micotossine sulla salute?

Esso può differenziarsi in base alla quantità di alimenti contaminati assunti ed alla tipologia di micotossine interessata. Vi sono infatti micotossine più tossiche di altre, tra le quali spiccano le aflatossine, definite come le più pericolose, per le quale sono già stati stabiliti dei limiti di legge. Il controllo preventivo sulle materie prime viene definito come l’arma principale per la prevenzione della presenza di micotossine nei prodotti alimentari pronti per la vendita.

Se non è probabilmente possibile eliminare del tutto la presenza di micotossine negli alimenti, la situazione, a parere di Altroconsumo, è sicuramente migliorabile, a partire ad esempio da maggiori controlli riguardanti le pratiche di stoccaggio delle materie prime e lungo l’intera filiera alimentare. La presenza di micotossine negli alimenti sarebbe sottostimata, soprattutto per quanto riguarda le tipologie di micotossine i cui livelli massimi negli alimenti non risultino ancora normati dalla legge, come evidenziato dall’analisi condotta da parte dell’associazione su 60 prodotti alimentari a base di cereali. La soluzione? Richiedere che tutte le micotossine che possono essere presenti a livello degli alimenti vengano sottoposte a norma di legge.

Marta Albè

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