Mercurio: perché è pericoloso per la tua salute e 5 fonti di esposizione con cui potresti ancora venirne a contatto

Il mercurio è una sostanza tossica e una minaccia persistente per l’ambiente e per la nostra salute. Alte concentrazioni di mercurio nell’uomo, infatti, possono causare una serie di disturbi come problemi al cervello e malattie cardiache. Vediamo perché il mercurio è pericoloso e quali sono le 5 principali fonti di esposizione.

Il mercurio è una sostanza tossica e una minaccia persistente per l’ambiente e per la nostra salute. Alte concentrazioni di mercurio nell’uomo, infatti, possono causare una serie di disturbi come problemi al cervello e malattie cardiache.

Considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una delle 10 sostanze chimiche che causano maggiori preoccupazioni per gli effetti che può produrre nella popolazione esposta, il mercurio è un metallo pesante presente naturalmente nell’ambiente.

Se normalmente è contenuto in rocce, vulcani e altri minerali e non rappresenta un rischio significativo, il problema sorge a causa delle attività umane, tra cui l’uso del carbone per produrre energia e processi industriali. Infatti, grandi quantitativi di mercurio rilasciati nell’ambiente possono essere facilmente assorbiti dagli animali, entrando così nella catena alimentare umana.

Proprio a causa delle attività dell’uomo, nel tempo sono state rilasciate nell’ambiente centinaia di migliaia di tonnellate e attualmente i livelli di mercurio presenti nell’atmosfera superano i livelli naturali del 500%, mentre le concentrazioni negli oceani li superano di circa il 200%.

Vediamo nel dettaglio perché il mercurio è pericoloso per la nostra salute e quali sono le 5 principali fonti di esposizione da non sottovalutare.

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Gli effetti del mercurio sulla nostra salute

Come anticipato, il mercurio è un componente naturale della superficie della Terra ed esiste in natura in forme diverse:

  • mercurio metallico
  • mercurio inorganico (o sali di mercurio come il solfato mercurico conosciuto come il minerale cinabro di colore rosso: colorante per la pittura di grande diffusione commerciale)
  • mercurio organico (tra cui il metilmercurio ed i mercuriali, un tempo usati come disinfettanti)

Nello specifico, il mercurio metallico è stato usato in passato in strumenti per misurare la pressione atmosferica (barometri), quella ambientale o corporea (termometri) e quella di fluidi e gas (manometri). Inoltre, è stato anche impiegato nelle batterie, in alcuni tipi di lampadine e nel materiale utilizzato dai dentisti (amalgama dentale) per le otturazioni di denti curati dalla carie.

Tuttavia, ciò che determina la gravità delle conseguenze prodotte dal mercurio attiene alla sua forma, quantità, durata e via dell’esposizione (inalazione, ingestione, contatto cutaneo), nonché l’età dell’individuo esposto.

Il mercurio metallico, per esempio, viene assorbito scarsamente a livello intestinale, ma riesce a raggiungere i polmoni attraverso la respirazione e, una volta assorbito, giungere alla barriera che protegge il cervello (barriera ematoencefalica).

Inoltre, il mercurio metallico e il metilmercurio hanno come bersaglio principale il sistema nervoso centrale e periferico, mentre i sali inorganici di mercurio sono corrosivi per occhi e pelle e, se ingeriti, hanno effetti sul sistema gastrointestinale e possono provocare danni ai reni.

I bambini sono i più vulnerabili in quanto il metilmercurio altera il normale sviluppo del cervello, causando difficoltà di apprendimento e di elaborazione del pensiero, disturbi della memoria, disturbi dell’attenzione, disturbi del linguaggio e disfunzioni motorie e visive.

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Le 5 fonti di esposizione

L’esposizione al mercurio avviene generalmente attraverso 5 fonti:

Dieta

La principale via di esposizione umana al mercurio è rappresentata dal consumo di pesce, crostacei e molluschi. Infatti, il mercurio ingerito dagli animali marini tende a permanere nel loro organismo, accumulandosi nel tempo.

Per questo, i grandi predatori marini (tonno e pesce spada) nutrendosi di animali più piccoli che hanno già assorbito in parte del mercurio, tendono a contenere concentrazioni più elevate di questa sostanza.

Dunque, si consiglia di limitare il consumo di pesce a 2-3 volte a settimana, variandone le specie e limitando il consumo di quelle che potrebbero avere un maggiore contenuto di metilmercurio come pesce spada e tonno.

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Ambiente

L’esposizione al mercurio può avvenire anche per via ambientale. Ciò è dovuto al rilascio nell’aria e nell’acqua di mercurio proveniente da stabilimenti produttivi, inceneritori, rifiuti di cliniche dentistiche o combustione di carbone e legno utilizzati per la produzione di energia e calore.

Rottura accidentale di prodotti in vetro o metallo

Anche per via di una rottura accidentale di prodotti in vetro o metallo che lo contengono, come ad esempio lampade o termometri al mercurio, possono determinare un’esposizione eccessiva.

In questo caso, l’esposizione al mercurio metallico avviene per evaporazione del mercurio fuoriuscito, tuttavia non ci sono rischi se non si verifica alcun contatto o finché il contenitore non si rompe.

Amalgama dentale

Un’altra fonte di esposizione è quella dovuta al rilascio di mercurio dall’amalgama dentale, con conseguente esposizione sia della persona sottoposta alle cure dentistiche, sia del personale degli studi dentistici.

Prodotti disinfettanti o medicinali

Infine, l’uso di prodotti disinfettanti, come ad esempio mercurocromo, o di medicinali contenenti il timerosal, un composto organico del mercurio, come conservante possono determinare un’eccessiva esposizione al mercurio.

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