Mangiasano 2012: l’80% degli italiani dice NO ai cibi hi-tech

L’Italia dice “NO” ai cibi Ogm ed agli alimenti hi-tech nati da sperimentazioni di laboratorio. E’ questo il messaggio che la campagna “Mangiasano”, promossa da Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) e VAS (Verdi Ambiente e Società) per sabato 19 maggio vuole veicolare ai consumatori del nostro Paese. La biodiversità agroalimentare nazionale e mondiale ci offre una talmente vasta offerta relativamente ai cibi da portare sulle nostre tavole che appare come un vero e proprio spreco di risorse economiche, e non solo, il considerare come una necessità primaria quella di apportare modifiche a specie vegetali già esistenti e ricche di nutrienti, al fine di accrescerne la produttività, ma a discapito dell’ambiente e della salute.

L’Italia dice “NO” ai cibi Ogm ed agli alimenti hi-tech nati da sperimentazioni di laboratorio. È questo il messaggio che la campagna “Mangiasano“, promossa da CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) e VAS (Verdi Ambiente e Società) per sabato 19 maggio vuole veicolare ai consumatori del nostro Paese. La biodiversità agroalimentare nazionale e mondiale ci offre una talmente vasta offerta relativamente ai cibi da portare sulle nostre tavole, che appare come un vero e proprio spreco di risorse economiche, e non solo, il considerare come una necessità primaria quella di apportare modifiche a specie vegetali già esistenti e ricche di nutrienti, al fine di accrescerne la produttività, ma a discapito dell’ambiente e della salute.

Come tutti sappiamo, la natura è in grado di offrirci perfettamente tutto ciò di cui necessitiamo per il nostro fabbisogno alimentare. Per veicolare ancora più efficacemente tale messaggio, il prossimo sabato in tutta Italia verranno organizzati appuntamenti di sensibilizzazione con manifestazioni, laboratori, degustazioni e mercatini aperti a tutti. Riavvicinare i cittadini al cibo sano e genuino vuole essere un modo efficace per sventare il grande bluff del cibo in provetta, sempre più spesso al centro di sperimentazioni che si rivelano in realtà di dubbia utilità per la collettività.

Per mangiare sano gli italiani, insomma, non hanno certo bisogno di un hamburger in provetta o di frutta, verdura e cereali geneticamente modificati. Un riavvicinamento ai prodotti offerti direttamente dalla nostra terra, da sempre fertile e produttiva, non potrà che rappresentare un giovamento per la nostra economia, favorendo il lavoro di produttori locali che si rivelino in grado di rispettare criteri di sostenibilità e genuinità. “Mangiavano” vuole offrire diversi spunti per accendere un nuovo dibattito sui temi legati all’ambiente ed all’alimentazione, non soltanto in merito alla realtà odierna, ma anche a ciò che ci attenderà per il futuro.

Secondo quanto riportato dal comunicato ufficiale rilasciato in proposito dalla CIA, i consumatori italiani non sarebbero disposti ad acquistare bistecche create in laboratorio o verdure transgeniche presenti tra gli scaffali del supermercato. Tali comportamenti sarebbero lo specchio di una domanda alimentare che nel nostro Paese è chiara e netta ed a favore di un cibo naturale, tipico, salutare, certificato ed allo stesso tempo venduto ad un prezzo abbordabile. CIA e VAS difendono inoltre il recupero di una biodiversità in via di estinzione, contro le tentazioni economiche offerte dalle possibilità di manipolazione genetica e di clonazione, operazioni che richiedono ingenti risorse economiche, ma che finora non sembrano portare vantaggi al mercato alimentare concreto.

A seguito di una serie di interviste condotte da parte di CIA e VAS, è emerso come oltre il 50% degli interpellati sia convinto che gli organismi geneticamente modificati possano essere dannosi per la salute. Il NO agli Ogm da parte delle due realtà si basa sui principi del buon senso e della precauzione. Prevale dunque un senso di prudenza nel loro impiego, volto a tutelare il benessere dei consumatori e l’ambiente in cui viviamo, data l’assenza di evidenze scientifiche che ne comprovino la “non pericolosità”.

E voi scegliereste di portare alimenti Ogm sulle vostre tavole?

Marta Albè

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